The last earthquake in Aquila on 6th April 2009 again sheds light on the topic of reconstruction and emergency after such a disaster. The very serious damage produced by this event forced the authorities to have to deal with the problem of relocating displaced people, in a very short time, without analysing their needs and all possible courses of action. The current thesis considers the area of Sant’Antonio, one of the nineteen identified throughout the town to put into action the project CASE. This projects aims to redesign the town in a more complete and efficient way, so as to meet the needs of resettled people. The area has immediately proved to be complex in many ways. It is morphologically and topologically rich in gradients. Entire areas of the town lacked any identity because of the nearly full destruction of the city. It became haphazard, without any logic, and full of uncontrolled tertiary activities. The last critical factor was concerning the population to be settled itself. The rubble of their homes, the loss of public spaces, the sudden change in their modus vivendi and the cohabitation of groups of different composition and backgrounds has given people the perception of a dual crisis in both their public and private lives. Reconstruction, therefore, cannot be limited only to the restoration of the functions of the city but requires a rebalancing on equal terms the towns collective and individual identity. Through a series of discussions and analysis, the present work starts by setting a new general master plan of the area and of the different buildings to establish there. Then studied in more detail, are topics related to technology, energetics, structures (in particular with respect to the effects of the earthquake and foundations) and finally to environmental sustainability, a theme common to all areas of this thesis.

L’esperienza dell’ultimo terremoto a L’Aquila il 6 aprile 2009 ha riportato alta l’attenzione sul tema della “ricostruzione” e dell’ “emergenza” post sisma. I gravissimi effetti prodotti da questo evento hanno indotto le autorità competenti ad affrontare in pochissimo tempo il problema di fornire una collocazione agli sfollati, senza operare una più ampia analisi delle loro esigenze o del panorama di intervento. Il presente lavoro di tesi prende in considerazione il quartiere Sant’Antonio, una delle diciannove aree individuate all’interno del Comune per la realizzazione del Progetto C.A.S.E, (“Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili”), con l’intento di riprogettarlo in modo più completo ed accurato, in modo tale da soddisfare le esigenze degli insediati. Il lotto si è subito rivelato complesso sotto diversi aspetti: ubicato in una zona morfologicamente e paesisticamente ricca di dislivelli, mostrava intere aree prive di qualsiasi identità, ed inoltre, a causa della pressoché distruzione della città, era diventato teatro del proliferare, senza logica, di attività terziarie. Ultimo fattore critico è stato la popolazione da insediarvi: è facile intuire che il crollo della propria casa, la perdita degli spazi collettivi, il repentino cambiamento del modus vivendi e la coabitazione di nuclei di diversa composizione ed estrazione sociale abbiano fatto emergere negli individui la percezione di una doppia dimensione pubblico-privata del dramma. La ricostruzione, dunque, non si può limitare al solo ripristino delle funzioni della città bensì diventa un’ operazione di riequilibrio che si imposta su piani paralleli tra l’ identità collettiva e quella individuale. Attraverso una serie di riflessioni e di analisi il presente lavoro si sviluppa partendo dall’impostazione di un nuovo masterplan generale dell’area e dei diversi fabbricati da insediarvi; in seguito viene dato approfondimento delle tematiche relative alla tecnologia, all’energetica, alle strutture (in particolare rispetto all’azione del sisma ed alle fondazioni) ed infine alla sostenibilità ambientale, filo conduttore in tutti i campi del presente lavoro di tesi.

Nuovo quartiere Sant'Antonio a L'Aquila. Una diversa interpretazione del progetto C.A.S.E.

RAGAZZONI, CRISTINA
2011/2012

Abstract

The last earthquake in Aquila on 6th April 2009 again sheds light on the topic of reconstruction and emergency after such a disaster. The very serious damage produced by this event forced the authorities to have to deal with the problem of relocating displaced people, in a very short time, without analysing their needs and all possible courses of action. The current thesis considers the area of Sant’Antonio, one of the nineteen identified throughout the town to put into action the project CASE. This projects aims to redesign the town in a more complete and efficient way, so as to meet the needs of resettled people. The area has immediately proved to be complex in many ways. It is morphologically and topologically rich in gradients. Entire areas of the town lacked any identity because of the nearly full destruction of the city. It became haphazard, without any logic, and full of uncontrolled tertiary activities. The last critical factor was concerning the population to be settled itself. The rubble of their homes, the loss of public spaces, the sudden change in their modus vivendi and the cohabitation of groups of different composition and backgrounds has given people the perception of a dual crisis in both their public and private lives. Reconstruction, therefore, cannot be limited only to the restoration of the functions of the city but requires a rebalancing on equal terms the towns collective and individual identity. Through a series of discussions and analysis, the present work starts by setting a new general master plan of the area and of the different buildings to establish there. Then studied in more detail, are topics related to technology, energetics, structures (in particular with respect to the effects of the earthquake and foundations) and finally to environmental sustainability, a theme common to all areas of this thesis.
GALLI, ANDREA
VALENTE, MARCO
ING VI - Scuola di Ingegneria Edile-Architettura
19-dic-2012
2011/2012
L’esperienza dell’ultimo terremoto a L’Aquila il 6 aprile 2009 ha riportato alta l’attenzione sul tema della “ricostruzione” e dell’ “emergenza” post sisma. I gravissimi effetti prodotti da questo evento hanno indotto le autorità competenti ad affrontare in pochissimo tempo il problema di fornire una collocazione agli sfollati, senza operare una più ampia analisi delle loro esigenze o del panorama di intervento. Il presente lavoro di tesi prende in considerazione il quartiere Sant’Antonio, una delle diciannove aree individuate all’interno del Comune per la realizzazione del Progetto C.A.S.E, (“Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili”), con l’intento di riprogettarlo in modo più completo ed accurato, in modo tale da soddisfare le esigenze degli insediati. Il lotto si è subito rivelato complesso sotto diversi aspetti: ubicato in una zona morfologicamente e paesisticamente ricca di dislivelli, mostrava intere aree prive di qualsiasi identità, ed inoltre, a causa della pressoché distruzione della città, era diventato teatro del proliferare, senza logica, di attività terziarie. Ultimo fattore critico è stato la popolazione da insediarvi: è facile intuire che il crollo della propria casa, la perdita degli spazi collettivi, il repentino cambiamento del modus vivendi e la coabitazione di nuclei di diversa composizione ed estrazione sociale abbiano fatto emergere negli individui la percezione di una doppia dimensione pubblico-privata del dramma. La ricostruzione, dunque, non si può limitare al solo ripristino delle funzioni della città bensì diventa un’ operazione di riequilibrio che si imposta su piani paralleli tra l’ identità collettiva e quella individuale. Attraverso una serie di riflessioni e di analisi il presente lavoro si sviluppa partendo dall’impostazione di un nuovo masterplan generale dell’area e dei diversi fabbricati da insediarvi; in seguito viene dato approfondimento delle tematiche relative alla tecnologia, all’energetica, alle strutture (in particolare rispetto all’azione del sisma ed alle fondazioni) ed infine alla sostenibilità ambientale, filo conduttore in tutti i campi del presente lavoro di tesi.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/71141