La stima delle emissioni inquinanti sulla superficie del suolo nei siti contaminati è solitamente eseguita da modelli matematici semplificati, che spesso portano a previsioni irrealistiche. Al fine di migliorare la valutazione del rischio per la salute, sono descritti e testati in letteratura differenti tipi di camere di flusso (FC); nonostante ciò non sono descritti specifici protocolli tecnici. Tali strumenti permettono di misurare i vapori emessi dal suolo evitando di comprendere i livelli di fondo nell’aria. Questo lavoro descrive lo sviluppo e la sperimentazione di un nuovo prototipo di camera di flusso dinamica (DFC). Essa è composta da un cilindro con una lastra piana per la chiusura, entrambi in PTFE per evitare assorbimento chimico. Sulla lastra sono realizzati quattro fori, due utilizzati per l’iniezione ed il campionamento dei gas, gli altri come sfiato. Lungo la parete interna della camera è agganciata una spirale in PTFE forata in otto buchi equidistanti, con lo scopo di distribuire omogeneamente il fluido vettore. La tesi ha lo scopo di valutare (a) la completa miscelazione all’interno della DFC e (b) la durata dello spurgo. Per la miscelazione sono realizzati due set di prova. Nel primo, che ha come sorgente di vapore uno strato di fiori secchi di lavanda, si indagano 16 punti del volume interno su tre altezze. Nel secondo si monitorano 6 punti a seguito di immissioni specifiche di toluene. Per la determinazione dello spurgo durante alcune prove sperimentali sono osservati l’andamento di decrescita delle concentrazioni di ossigeno e del toluene come conseguenza dell’immissione in continuo di azoto attraverso la spirale, a 3,5 l/min. Un foto-ionizzatore per COV ed una Sonda Biogas sono gli strumenti utilizzati per la misura. I risultati mostrano che: (a) le condizioni operative assicurano un’appropriata miscelazione, infatti, le concentrazioni misurate nei punti non differiscono significativamente tra loro; (b) le concentrazioni di inquinanti ed ossigeno decrescono in modo esponenziale, fittando adeguatamente una curva teorica; in un’ora è eliminata l’aria ambiente in modo sufficiente. Il nuovo prototipo di FC è testato su due siti contaminati.

Realizzazione e messa a punto di un prototipo di camera di flusso dinamica per inquinanti volatili

MASTORGIO, ANDREA FILIPPO
2011/2012

Abstract

La stima delle emissioni inquinanti sulla superficie del suolo nei siti contaminati è solitamente eseguita da modelli matematici semplificati, che spesso portano a previsioni irrealistiche. Al fine di migliorare la valutazione del rischio per la salute, sono descritti e testati in letteratura differenti tipi di camere di flusso (FC); nonostante ciò non sono descritti specifici protocolli tecnici. Tali strumenti permettono di misurare i vapori emessi dal suolo evitando di comprendere i livelli di fondo nell’aria. Questo lavoro descrive lo sviluppo e la sperimentazione di un nuovo prototipo di camera di flusso dinamica (DFC). Essa è composta da un cilindro con una lastra piana per la chiusura, entrambi in PTFE per evitare assorbimento chimico. Sulla lastra sono realizzati quattro fori, due utilizzati per l’iniezione ed il campionamento dei gas, gli altri come sfiato. Lungo la parete interna della camera è agganciata una spirale in PTFE forata in otto buchi equidistanti, con lo scopo di distribuire omogeneamente il fluido vettore. La tesi ha lo scopo di valutare (a) la completa miscelazione all’interno della DFC e (b) la durata dello spurgo. Per la miscelazione sono realizzati due set di prova. Nel primo, che ha come sorgente di vapore uno strato di fiori secchi di lavanda, si indagano 16 punti del volume interno su tre altezze. Nel secondo si monitorano 6 punti a seguito di immissioni specifiche di toluene. Per la determinazione dello spurgo durante alcune prove sperimentali sono osservati l’andamento di decrescita delle concentrazioni di ossigeno e del toluene come conseguenza dell’immissione in continuo di azoto attraverso la spirale, a 3,5 l/min. Un foto-ionizzatore per COV ed una Sonda Biogas sono gli strumenti utilizzati per la misura. I risultati mostrano che: (a) le condizioni operative assicurano un’appropriata miscelazione, infatti, le concentrazioni misurate nei punti non differiscono significativamente tra loro; (b) le concentrazioni di inquinanti ed ossigeno decrescono in modo esponenziale, fittando adeguatamente una curva teorica; in un’ora è eliminata l’aria ambiente in modo sufficiente. Il nuovo prototipo di FC è testato su due siti contaminati.
CAREGHINI, ALESSANDRO
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
20-dic-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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