La tesi in oggetto vuole approfondire le tematiche affrontate dal progetto FIRB 2005, con lo scopo di valutare quale sia la massima percentuale di scorie da termovalorizzatore che è possibile impiegare nel Mix Design di strati di binder in conglomerato bituminoso all’interno di pavimentazioni stradali, senza che quest’ultime inficino eccessivamente le caratteristiche meccaniche del materiale. La ricerca comprende lo studio di otto miscele, nella fattispecie contenenti quattro diverse percentuali di scorie (0%, 30%, 60%, 100%), e, per ognuna di esse, due percentuali di bitume (4,3% e 5,8%). Dall’indagine sperimentale condotta su tali miscele, sono stati ottenuti risultati che mostrano un peggioramento generale delle caratteristiche volumetriche e di compattazione, e delle prestazioni meccaniche, all’aumentare del contenuto di scorie. Pur tuttavia, tale decadimento prestazionale risulta accettabile fino ad una certa percentuale di scorie nel Mix Design dei conglomerati bituminosi degli strati di binder. Emerge allora il fatto che l’utilizzo di residui da termovalorizzatori non presenta particolari controindicazioni. In più, l’utilizzo di tali scorie permette di ottemperare alle recenti direttive in materia di gestione dei rifiuti e di ovviare al sempre più crescente costo degli aggregati vergini.

Indagine sperimentale sull'impiego di scorie da termovalorizzatore nei conglomerati bituminosi

FABRE DES ESSARTS, ANGÉLIQUE
2012/2013

Abstract

La tesi in oggetto vuole approfondire le tematiche affrontate dal progetto FIRB 2005, con lo scopo di valutare quale sia la massima percentuale di scorie da termovalorizzatore che è possibile impiegare nel Mix Design di strati di binder in conglomerato bituminoso all’interno di pavimentazioni stradali, senza che quest’ultime inficino eccessivamente le caratteristiche meccaniche del materiale. La ricerca comprende lo studio di otto miscele, nella fattispecie contenenti quattro diverse percentuali di scorie (0%, 30%, 60%, 100%), e, per ognuna di esse, due percentuali di bitume (4,3% e 5,8%). Dall’indagine sperimentale condotta su tali miscele, sono stati ottenuti risultati che mostrano un peggioramento generale delle caratteristiche volumetriche e di compattazione, e delle prestazioni meccaniche, all’aumentare del contenuto di scorie. Pur tuttavia, tale decadimento prestazionale risulta accettabile fino ad una certa percentuale di scorie nel Mix Design dei conglomerati bituminosi degli strati di binder. Emerge allora il fatto che l’utilizzo di residui da termovalorizzatori non presenta particolari controindicazioni. In più, l’utilizzo di tali scorie permette di ottemperare alle recenti direttive in materia di gestione dei rifiuti e di ovviare al sempre più crescente costo degli aggregati vergini.
MARIANI, EDOARDO
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
20-dic-2012
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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