Il Cloud Computing è un paradigma relativamente recente che promette di rivoluzionare la modalità attraverso cui i servizi IT vengono forniti. Nonostante gli indubbi benefici in termini di scalabilità e di risparmio di costi, permangono ancora oggi delle problematiche che ne stanno limitando la massiccia diffusione. Uno dei più grossi impedimenti riguarda la percezione del cosiddetto effetto "lock-in" da parte del provider di servizi Cloud. Relativamente a queste tematiche, in questo elaborato di tesi vengono introdotti i concetti di portabilità ed interoperabilità, focalizzandosi sul problema della portabilità di applicazioni tra i PaaS (Platform as a Service) provider. In particolare viene proposto uno strato di astrazione che permette alle applicazioni sia di utilizzare i più comuni servizi Cloud, sia di essere portabili su più piattaforme. Questo approccio, denominato CPIM (Cloud Portable Independent Model), propone una libreria che espone delle API "Vendor-Independent" che forniscono un'intermediazione dei seguenti servizi Cloud: servizio Blob, servizio NoSQL, servizio SQL, servizio TaskQueue, servizio MessageQueue, servizio Memcache e di Mailing. L'attuale versione della libreria CPIM supporta la portabilità di applicazioni Java tra le piattaforme di Google App Engine ed Windows Azure. Infine è stata effettuata un'estesa attività sperimentale con l'obiettivo di valutare l'overhead della libreria rispetto all'uso diretto delle due piattaforme. I risultati hanno dimostrato come l'overhead nell'utilizzo delle API della libreria, sia marginale in termini di tempi di latenza e di utilizzo della CPU delle risorse computazionali.
Un approccio per lo sviluppo di applicazioni portabili per sistemi di Cloud computing
LONGONI, DAVIDE;GIOVE, FILIPPO
2011/2012
Abstract
Il Cloud Computing è un paradigma relativamente recente che promette di rivoluzionare la modalità attraverso cui i servizi IT vengono forniti. Nonostante gli indubbi benefici in termini di scalabilità e di risparmio di costi, permangono ancora oggi delle problematiche che ne stanno limitando la massiccia diffusione. Uno dei più grossi impedimenti riguarda la percezione del cosiddetto effetto "lock-in" da parte del provider di servizi Cloud. Relativamente a queste tematiche, in questo elaborato di tesi vengono introdotti i concetti di portabilità ed interoperabilità, focalizzandosi sul problema della portabilità di applicazioni tra i PaaS (Platform as a Service) provider. In particolare viene proposto uno strato di astrazione che permette alle applicazioni sia di utilizzare i più comuni servizi Cloud, sia di essere portabili su più piattaforme. Questo approccio, denominato CPIM (Cloud Portable Independent Model), propone una libreria che espone delle API "Vendor-Independent" che forniscono un'intermediazione dei seguenti servizi Cloud: servizio Blob, servizio NoSQL, servizio SQL, servizio TaskQueue, servizio MessageQueue, servizio Memcache e di Mailing. L'attuale versione della libreria CPIM supporta la portabilità di applicazioni Java tra le piattaforme di Google App Engine ed Windows Azure. Infine è stata effettuata un'estesa attività sperimentale con l'obiettivo di valutare l'overhead della libreria rispetto all'uso diretto delle due piattaforme. I risultati hanno dimostrato come l'overhead nell'utilizzo delle API della libreria, sia marginale in termini di tempi di latenza e di utilizzo della CPU delle risorse computazionali.File | Dimensione | Formato | |
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