L’area di progetto si trova nella zona Nord del comune di Zumaia, e si presenta come uno spazio definito a Nord dalla presenza di una collina solitaria bagnata dalle acque del mare Cantabrico affiancata a poca distanza da un’altro rilievo che si estende per tutta la costa del comune di Zumaia. Nello spazio intercorso tra questi due elementi naturali, si apre un sentiero in pendenza che ci collega con un tratto di scogliera dove si apre una piccola spiaggia di pietre. A est lo spazio viene delimitato dalla presenza del fiume Urola, con la sua passeggiata lungo fiume che corre parallela e direziona i turisti verso la foce del fiume dove si possono ammirare le bellezze della scogliera e l’infinità dell’oceano. A sud invece si entra in rilezione con un quartiere urbano caratterizzato da una maglia a scacchiera e da un’edificato composto in gran parte da palazzine multipiano di tipo residenziale risalenti ai primi anni ottanta. Si sviluppa a partre dal centro storico del paese che si arrocca intorno alla parrochhia di san Pedro, sopra ad una lingua di terra delimitata dal rilievo montuoso e dal fiume che man mano si assottiglia fin ad incontrare la collina ed il mare L’intervento si colloca in un’area dominata dagli elementi naturali, che allo stesso tempo diventa il limite estremo del paesaggio costruito di Zumaia,nei pressi della foce del Fiume Urola e Narrondo, che scorrono entro le valli dell’entroterra fino a sfociare nel mare Cantabrico. Questa posizione privilegiata che permette di unire la città e il mare (architettura e natura)ci mette nella condizione di sviluppare un progetto dove il tema è la risultante di varie componenti che formano un luogo, dove l’architettura puo’ mostrarsi capace di adattarsi e di rispondere con un linguaggio contemporaneo senza dimenticarsi dei problemi da affrontare nella costruzione di un luogo. Nella simbiosi tra il luogo e il tema si incontra la base del progetto, dove il programma si introduce come terzo elemento della composizione e completa i requisiti sufficienti per affrontare lo sviluppo del lavoro. Partendo da queste considerazioni ambientali il processo progettuale si è aperto con un procedimento di lettura del tessuto urbano locale di Zumaia, il quale mostra una piccola porzione di tracciato storico, dominato dalla parrocchia di San Pedro edificio di origine medievale.Mentre il resto del tessuto urbano è composto da una maglia a scacchiera. Il paese si arrocca sulla riva sinistra del fiume Urola. La lettura interpretativa della scala locale ha preceduto una fase di strategia. L’intenzione di partenza era quella di ripesare e di restituire alla comunità e ai turisti di Zumaia, uno spazio di confine con un intervento che raccordasse il tessuto urbano lo mettesse in relazione, con il limite naturale rappresentato della collina e andasse a riqualificare , alcune zone di balneazione presenti ai lati opposti del dominio naturale, dove si è pensata la progettazione di una piscina naturale e il recupero di una spiaggia lungo la scogliera con relativi servizi di balneazione necessari. Altre funzioni del programma, riguardavano la progettazione di un centro benessere, di un ristorante e di un locale pubblico. L’obbiettivo era raggruppare con un intervento globale, tutte queste funzioni, attraverso la concretizzazione delle forze naturali, costruendo un’architettura in grado di diventare uno strumento umano di conquista di una presa esistenziale. La risposta è un edificio complesso con una struttura organica che cresce lungo la semicirconferenza a sud della collina da cui si stacca leggermente, crea uno spazio di fruizione che collega i servizi complementari con i due spazi di balneazione. Agli estremi opposti di questa porzione di progetto si alzano due volumi a doppia altezza caratterizzati da ampie vetrate e da una copertura inclinata, uno si stacca per non intralciare il sentiero che porta alla spiaggia, ed è rivolto verso il tessuto urbano con cui si relaziona chiudendo la prospettiva dell’edificato urbano ed è progettato per accogliere un locale di pubbliche relazioni al suo interno e si collega al resto con una passerella al primo piano. L’altro è inglobato nel corpo principale e si appoggia al limite della piscina naturale affacciandosi con una parete vetrata che mette in relazione l’interno del centro benessere con l’esterno. L’altra porzione del progetto, parte dal limite dell’edificato urbano con cui si allinea e segue parallelamente la direzione della passeggiata lungo il fiume raccordandosi al centro benessere che diventa un nodo che riunisce le due ali del progetto.

Zumaia : ripensare il limite tra architettura e paesaggio

UGGETTI, FABRIZIO
2011/2012

Abstract

L’area di progetto si trova nella zona Nord del comune di Zumaia, e si presenta come uno spazio definito a Nord dalla presenza di una collina solitaria bagnata dalle acque del mare Cantabrico affiancata a poca distanza da un’altro rilievo che si estende per tutta la costa del comune di Zumaia. Nello spazio intercorso tra questi due elementi naturali, si apre un sentiero in pendenza che ci collega con un tratto di scogliera dove si apre una piccola spiaggia di pietre. A est lo spazio viene delimitato dalla presenza del fiume Urola, con la sua passeggiata lungo fiume che corre parallela e direziona i turisti verso la foce del fiume dove si possono ammirare le bellezze della scogliera e l’infinità dell’oceano. A sud invece si entra in rilezione con un quartiere urbano caratterizzato da una maglia a scacchiera e da un’edificato composto in gran parte da palazzine multipiano di tipo residenziale risalenti ai primi anni ottanta. Si sviluppa a partre dal centro storico del paese che si arrocca intorno alla parrochhia di san Pedro, sopra ad una lingua di terra delimitata dal rilievo montuoso e dal fiume che man mano si assottiglia fin ad incontrare la collina ed il mare L’intervento si colloca in un’area dominata dagli elementi naturali, che allo stesso tempo diventa il limite estremo del paesaggio costruito di Zumaia,nei pressi della foce del Fiume Urola e Narrondo, che scorrono entro le valli dell’entroterra fino a sfociare nel mare Cantabrico. Questa posizione privilegiata che permette di unire la città e il mare (architettura e natura)ci mette nella condizione di sviluppare un progetto dove il tema è la risultante di varie componenti che formano un luogo, dove l’architettura puo’ mostrarsi capace di adattarsi e di rispondere con un linguaggio contemporaneo senza dimenticarsi dei problemi da affrontare nella costruzione di un luogo. Nella simbiosi tra il luogo e il tema si incontra la base del progetto, dove il programma si introduce come terzo elemento della composizione e completa i requisiti sufficienti per affrontare lo sviluppo del lavoro. Partendo da queste considerazioni ambientali il processo progettuale si è aperto con un procedimento di lettura del tessuto urbano locale di Zumaia, il quale mostra una piccola porzione di tracciato storico, dominato dalla parrocchia di San Pedro edificio di origine medievale.Mentre il resto del tessuto urbano è composto da una maglia a scacchiera. Il paese si arrocca sulla riva sinistra del fiume Urola. La lettura interpretativa della scala locale ha preceduto una fase di strategia. L’intenzione di partenza era quella di ripesare e di restituire alla comunità e ai turisti di Zumaia, uno spazio di confine con un intervento che raccordasse il tessuto urbano lo mettesse in relazione, con il limite naturale rappresentato della collina e andasse a riqualificare , alcune zone di balneazione presenti ai lati opposti del dominio naturale, dove si è pensata la progettazione di una piscina naturale e il recupero di una spiaggia lungo la scogliera con relativi servizi di balneazione necessari. Altre funzioni del programma, riguardavano la progettazione di un centro benessere, di un ristorante e di un locale pubblico. L’obbiettivo era raggruppare con un intervento globale, tutte queste funzioni, attraverso la concretizzazione delle forze naturali, costruendo un’architettura in grado di diventare uno strumento umano di conquista di una presa esistenziale. La risposta è un edificio complesso con una struttura organica che cresce lungo la semicirconferenza a sud della collina da cui si stacca leggermente, crea uno spazio di fruizione che collega i servizi complementari con i due spazi di balneazione. Agli estremi opposti di questa porzione di progetto si alzano due volumi a doppia altezza caratterizzati da ampie vetrate e da una copertura inclinata, uno si stacca per non intralciare il sentiero che porta alla spiaggia, ed è rivolto verso il tessuto urbano con cui si relaziona chiudendo la prospettiva dell’edificato urbano ed è progettato per accogliere un locale di pubbliche relazioni al suo interno e si collega al resto con una passerella al primo piano. L’altro è inglobato nel corpo principale e si appoggia al limite della piscina naturale affacciandosi con una parete vetrata che mette in relazione l’interno del centro benessere con l’esterno. L’altra porzione del progetto, parte dal limite dell’edificato urbano con cui si allinea e segue parallelamente la direzione della passeggiata lungo il fiume raccordandosi al centro benessere che diventa un nodo che riunisce le due ali del progetto.
FRANCESCHI, FRANCESCA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
20-dic-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/72825