Stitching the city : threading time place and monumentality

a stitch can bridge a chasm. connect two (dis)similar edges. heal a wound. a stitch uses a one dimensional vector, thread, to bridge, connect, and heal, and by doing so converts a simple one dimensional line, to a multi-dimensional form, using three physical dimensions and in this case, also time. the following design is set in piacenza, itay. between the historical city and the po river the city is set along side of. due to the flooding of this major european river, the city was constructed over time with a number of boundaries between the river and the historical city. the boundaries or multi-layered borders over time became a non-space as the fast moving infrastructure was routed around the city and through these areas. as the city grew beyond its renaissance ring of walls, it spread away from the river. the city has no human scale connection with the river. this project intends to connect the city with the river, by using the milan 2015 expo as a programatic instigator to revisit the history of the city and connect to that history, while bridging the gap between urban and river. the project is a new fabric or patch for the city, that uses existing elements to create new elements and new life. the layers are as a carpet or fabric being created on a loom. for the base layer, or grid of the project, i chose specific monuments: traditional, religious, historical, dangerous, industrial, and natural, as axes for the path. the path simply walks from historical city to the river, but along the way it connects with these monuments as a historical reminder of place amidst the urban archeology of piacenza. the second layer adds a program which is both playful and serious. the functions form the morphology of the buildings and play with historical typology of the edifice. the last layer works to define and play with sustainability, in the sense of longevity. considering not only the existing site (past), constructed project (present), and eventual ruin (future).

un punto in grado di colmare un abisso. collegare due bordi (dis)simili. guarire una ferita. un punto utilizza un vettore dimensionale, filo, per colmare, collegare, e guarire, e così facendo converte una semplice linea dimensionale, di un multi-dimensionale forma, utilizzando tre dimensioni fisiche e in questo caso, anche il tempo. il seguente disegno si trova a Piacenza, Itay. tra la città storica e il fiume Po la città si trova lungo il lato di. a causa delle inondazioni di questo fiume europea importante, la città è stata costruita nel tempo con una serie di confini tra il fiume e la città storica. i confini o più strati confini nel corso del tempo è diventato un non-spazio come le infrastrutture in rapido movimento fu sconfitto in giro per la città e in queste zone. come la città è cresciuta oltre il suo anello di rinascita di mura, si diffuse lontano dal fiume. la città non ha alcun legame misura d'uomo con il fiume. questo progetto si propone di collegare la città con il fiume, utilizzando il milan Expo 2015 come un istigatore programmatico di rivisitare la storia della città e la connessione a che la storia, pur colmando il divario tra città e fiume. il progetto è un nuovo tessuto o patch per la città, che utilizza gli elementi esistenti per creare nuovi elementi e nuove vite. gli strati sono come un tappeto o tessuto che vengono creati su un telaio. per lo strato di base, o griglia del progetto, ho scelto monumenti specifici:, tradizionale, religioso, storico, pericoloso, industriale, e naturali come assi per il percorso. il percorso va semplicemente da storico della città al fiume, ma lungo la strada si collega con questi monumenti come ricordo storico del luogo in mezzo alla archeologia urbana di Piacenza. il secondo strato aggiunge un programma che è allo stesso tempo giocoso e serio. le funzioni costituiscono la morfologia degli edifici e giocare con tipologia storica dell'edificio. l'ultimo strato lavora di definire e giocare con la sostenibilità, nel senso di longevità. considerando non solo il sito esistente (passato), progetto realizzato (presente), e la rovina eventuale (futuro).