Qualsiasi nuovo intervento che agisce in un contesto costruito, apporta una modificazione all’ambiente in cui si va ad inserire. Alla base del concetto di modificazione, occorre però considerare la nozione di appartenenza che, oltre a riferirsi al contesto spaziale, va estesa anche a quello culturale e alla tradizione del luogo, implicando una profonda conoscenza della storia e delle trasformazioni del sito. Nel caso del completamento di un “tassello” mancante all’interno di un tessuto urbano, il progetto deve intervenire con sensibilità nel considerare la vicinanza e l’appartenenza alle preesistenze. Questa appartenenza sarà in primo luogo relativa all’isolato urbano, essendo quest’ultimo l’elemento caratteristico della città storica. La conoscenza dell’evoluzione storica dell’isolato come elemento di mediazione tra la scala architettonica e quella urbana aiuta nella comprensione e nello sviluppo di scelte progettuali in cui l’intervento puntuale possiede un potenziale in grado di rinnovarne non solo l’immagine generale, ma anche di stabilire l’ordine e la gerarchia tra lo spazio pubblico e quello privato. Il caso studio considera l’isolato urbano compreso tra via Marco Polo e l’area delle ex Varesine, prospiciente il nuovo intervento di Garibaldi-Repubblica al termine di via Vespucci a Milano. L’isolato si trova all’esterno della cerchia dei bastioni spagnoli in una parte della città che ha avuto il suo sviluppo negli ultimi duecento anni. Nel 1810 veniva eretta la Porta Nuova che garantiva l’accesso alla città verso nord; successivamente veniva realizzata la strada che dalla porta giungeva alla Martesana (l’attuale via Melchiorre Gioia). Questo tracciato non sarà però destinato a durare nel tempo e già dalle planimetrie del 1826 non sarebbe più apparso. L’intervento più importante che ha caratterizzato l’evoluzione di questa parte di città fino ad oggi è la realizzazione nel 1859 della prima Stazione Centrale nell’odierna piazza della Repubblica. Sul margine a sud di questa grande area, davanti al terrapieno del tracciato ferroviario, prendeva forma l’isolato trapezoidale preso in considerazione per il progetto di inserimento. A seguito del progressivo spostamento delle funzioni ferroviarie nella sede attuale, il Prg del 1953 individuava il nuovo centro direzionale nelle aree relative alla vecchia ferrovia. L’intero progetto sarebbe però rimasto incompiuto e malgrado numerosi piani, studi e proposte, l’area è rimasta fino ad anni recenti senza un disegno urbano ed in uno stato di abbandono. Il Pii Garibaldi-Repubblica del 2001 individua in tutta l’ex area ferroviaria funzioni di grande prestigio e residenze. Attualmente lo stato dei lavori è ancora in corso e l’isolato preso in considerazione per il progetto di rinnovo urbano si trova in un contesto morfologico eterogeneo con tipologie edilizie molto differenti. La forma trapezoidale allungata dell’isolato in esame è divisa in parcelle strette e lunghe ad eccezione di quelle alle estremità che sono di dimensioni maggiori. Quella adiacente all’asse della Porta Nuova è caratterizzata dalla presenza di resti delle prime edificazioni all’interno dell’isolato e quindi, in mancanza di una soluzione di continuità con il resto dell’edificazione, è da considerarsi come un “vuoto urbano” nel quale poter intervenire. Con la via di nuova edificazione a nord, verso l’area delle ex Varesine, l’intero isolato, che fin dall’origine è apparso come un “retro” verso il terrapieno del vecchio tracciato ferroviario, si troverà a dover mostrare questo suo lato “nascosto”. Sia il completamento della testata che alcuni interventi di sostituzione edilizia puntuali dovranno contribuire ad una riorganizzazione dei fronti verso nord in cui verranno coinvolti anche lo spazio pubblico, gli accessi e la permeabilità delle corti. Queste ultime, proprio per la loro scarsa qualità dovuta alla mancanza di un disegno e all’inserimento di rampe e ascensori per parcheggi nel corso degli anni, possono essere oggetto di un ripensamento anche nell’ottica di un disegno complessivo di questo nuovo fronte urbano. Nel progetto, la risoluzione di queste criticità tiene conto della complessità morfologica dell’intera area, caratterizzata dal tessuto compatto di fine Ottocento e da quello disaggregato ma molto riconoscibile del nuovo intervento sull’area delle ex Varesine. A partire dall’individuazione di tracciati e ritmicità propri dell’isolato, integrati dalle giaciture esterne più rilevanti, si stabiliscono lineamenti formali che determinano il disegno della testata dell’isolato. L’ intervento di completamento risulta articolato in due organismi architettonici che individuano una corte pubblica, resa tale per mezzo di variazioni formali al piano terreno e ai piani superiori. Ulteriori interventi all’interno dell’isolato sostituiscono blocchi edilizi in condizioni fatiscenti, generando con altri edifici esistenti un’unica corte maggiore. L’intervento di completamento della testata e gli interventi di sostituzione puntuale agiscono migliorando la qualità complessiva degli spazi e del disegno dell’intera “insula urbana”.

Rinnovo urbano dell'isolato di via Marco Polo a Milano

GRAMEGNA, FRANCESCO
2011/2012

Abstract

Qualsiasi nuovo intervento che agisce in un contesto costruito, apporta una modificazione all’ambiente in cui si va ad inserire. Alla base del concetto di modificazione, occorre però considerare la nozione di appartenenza che, oltre a riferirsi al contesto spaziale, va estesa anche a quello culturale e alla tradizione del luogo, implicando una profonda conoscenza della storia e delle trasformazioni del sito. Nel caso del completamento di un “tassello” mancante all’interno di un tessuto urbano, il progetto deve intervenire con sensibilità nel considerare la vicinanza e l’appartenenza alle preesistenze. Questa appartenenza sarà in primo luogo relativa all’isolato urbano, essendo quest’ultimo l’elemento caratteristico della città storica. La conoscenza dell’evoluzione storica dell’isolato come elemento di mediazione tra la scala architettonica e quella urbana aiuta nella comprensione e nello sviluppo di scelte progettuali in cui l’intervento puntuale possiede un potenziale in grado di rinnovarne non solo l’immagine generale, ma anche di stabilire l’ordine e la gerarchia tra lo spazio pubblico e quello privato. Il caso studio considera l’isolato urbano compreso tra via Marco Polo e l’area delle ex Varesine, prospiciente il nuovo intervento di Garibaldi-Repubblica al termine di via Vespucci a Milano. L’isolato si trova all’esterno della cerchia dei bastioni spagnoli in una parte della città che ha avuto il suo sviluppo negli ultimi duecento anni. Nel 1810 veniva eretta la Porta Nuova che garantiva l’accesso alla città verso nord; successivamente veniva realizzata la strada che dalla porta giungeva alla Martesana (l’attuale via Melchiorre Gioia). Questo tracciato non sarà però destinato a durare nel tempo e già dalle planimetrie del 1826 non sarebbe più apparso. L’intervento più importante che ha caratterizzato l’evoluzione di questa parte di città fino ad oggi è la realizzazione nel 1859 della prima Stazione Centrale nell’odierna piazza della Repubblica. Sul margine a sud di questa grande area, davanti al terrapieno del tracciato ferroviario, prendeva forma l’isolato trapezoidale preso in considerazione per il progetto di inserimento. A seguito del progressivo spostamento delle funzioni ferroviarie nella sede attuale, il Prg del 1953 individuava il nuovo centro direzionale nelle aree relative alla vecchia ferrovia. L’intero progetto sarebbe però rimasto incompiuto e malgrado numerosi piani, studi e proposte, l’area è rimasta fino ad anni recenti senza un disegno urbano ed in uno stato di abbandono. Il Pii Garibaldi-Repubblica del 2001 individua in tutta l’ex area ferroviaria funzioni di grande prestigio e residenze. Attualmente lo stato dei lavori è ancora in corso e l’isolato preso in considerazione per il progetto di rinnovo urbano si trova in un contesto morfologico eterogeneo con tipologie edilizie molto differenti. La forma trapezoidale allungata dell’isolato in esame è divisa in parcelle strette e lunghe ad eccezione di quelle alle estremità che sono di dimensioni maggiori. Quella adiacente all’asse della Porta Nuova è caratterizzata dalla presenza di resti delle prime edificazioni all’interno dell’isolato e quindi, in mancanza di una soluzione di continuità con il resto dell’edificazione, è da considerarsi come un “vuoto urbano” nel quale poter intervenire. Con la via di nuova edificazione a nord, verso l’area delle ex Varesine, l’intero isolato, che fin dall’origine è apparso come un “retro” verso il terrapieno del vecchio tracciato ferroviario, si troverà a dover mostrare questo suo lato “nascosto”. Sia il completamento della testata che alcuni interventi di sostituzione edilizia puntuali dovranno contribuire ad una riorganizzazione dei fronti verso nord in cui verranno coinvolti anche lo spazio pubblico, gli accessi e la permeabilità delle corti. Queste ultime, proprio per la loro scarsa qualità dovuta alla mancanza di un disegno e all’inserimento di rampe e ascensori per parcheggi nel corso degli anni, possono essere oggetto di un ripensamento anche nell’ottica di un disegno complessivo di questo nuovo fronte urbano. Nel progetto, la risoluzione di queste criticità tiene conto della complessità morfologica dell’intera area, caratterizzata dal tessuto compatto di fine Ottocento e da quello disaggregato ma molto riconoscibile del nuovo intervento sull’area delle ex Varesine. A partire dall’individuazione di tracciati e ritmicità propri dell’isolato, integrati dalle giaciture esterne più rilevanti, si stabiliscono lineamenti formali che determinano il disegno della testata dell’isolato. L’ intervento di completamento risulta articolato in due organismi architettonici che individuano una corte pubblica, resa tale per mezzo di variazioni formali al piano terreno e ai piani superiori. Ulteriori interventi all’interno dell’isolato sostituiscono blocchi edilizi in condizioni fatiscenti, generando con altri edifici esistenti un’unica corte maggiore. L’intervento di completamento della testata e gli interventi di sostituzione puntuale agiscono migliorando la qualità complessiva degli spazi e del disegno dell’intera “insula urbana”.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
21-dic-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
File allegati
File Dimensione Formato  
Tesi laurea.pdf

non accessibile

Descrizione: testo tesi
Dimensione 1.49 MB
Formato Adobe PDF
1.49 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
TAVOLA 1.pdf

non accessibile

Descrizione: tav 1
Dimensione 7.65 MB
Formato Adobe PDF
7.65 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
TAVOLA 2.pdf

non accessibile

Descrizione: tav 2
Dimensione 4.64 MB
Formato Adobe PDF
4.64 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
TAVOLA 3.pdf

non accessibile

Descrizione: tav 3
Dimensione 4.82 MB
Formato Adobe PDF
4.82 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
TAVOLA 4.pdf

non accessibile

Descrizione: tav 4
Dimensione 3.72 MB
Formato Adobe PDF
3.72 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
TAVOLA 5.pdf

non accessibile

Descrizione: tav 5
Dimensione 4.28 MB
Formato Adobe PDF
4.28 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
TAVOLA 6.pdf

non accessibile

Descrizione: tav 6
Dimensione 3.63 MB
Formato Adobe PDF
3.63 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
TAVOLA 7.pdf

non accessibile

Descrizione: tav 7
Dimensione 4.88 MB
Formato Adobe PDF
4.88 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
TAVOLA 8.pdf

non accessibile

Descrizione: tav 8
Dimensione 3.03 MB
Formato Adobe PDF
3.03 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
TAVOLA 9.pdf

non accessibile

Descrizione: tav 9
Dimensione 5.78 MB
Formato Adobe PDF
5.78 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/72858