Abitare l'high line a New York. Una nuova soglia tra natura ed artificio

Il progetto di tesi costituisce il tentativo di prefigurare il potenziale riqualificativo insito negli spazi di intervallo urbano e in modo specifico lungo lo “spazio della transizione, luogo di discrimine, soglia”[S.Crotti], nel contesto del ripensamento dei processi di trasformazione riguardanti la città contemporanea. Occasione di tale ricerca è stata fornita dal bando di concorso “New York Theater City” promosso da Archmedium, per l’ideazione di un complesso teatrale posto nel West Side di Manhattan. L’area individuata, ex scalo ferroviario con recapito la Pennsylvania Station, posta tra la 30°-34°street e la 10°-12° avenue, viene percorsa nella sua lunghezza dal rail yard, ultimo tratto di binari sopraelevati dell’High Line, cosidetta linea della vita dell’isola di Manhattan, connessione infrastrutturale fondamentale per il trasporto delle merci, oggi parco lineare e rinnovato spazio pubblico. In questo punto nevralgico affacciato sul fiume Hudson si configura, dunque, una porta urbana che sembra riconnettere l’intera isola con il suo territorio. Con questo presupposto e sullo sfondo di una città complessa che impersonifica la coincidenza degli opposti nel mosaico policentrico della sua vocazione culturale, ancor prima che nella sua mappa urbana, il progetto non può che porsi come obbiettivo d’essere il luogo delle relazioni dei diversi elementi presenti nel sito in cui è collocato.