The Italian family is changing… Is it possible to rethink and reuse the single family house, which is often an abundant and stereotypical material? If we consider the actual regulation and planning of the little city in the Malpensa area we’ll see continuous and dramatic landscape erosion. Midst of the European crisis; a time of uncertainty and scarcity; we are obliged to take into consideration the interior of the city; what we already have. A house is double up as a shop. The house is divided into two households. The house who nobody wants. These are few examples of the changes happening in the diffused city. These phenomena confirm a change of the society that nobody has answered yet. The notion of house needs to change, as the idea of a family is changing. We imminently need a project vision and a shared sensitivity to re-build the diffused city that holds together many unchanged houses for changing households. These stories of many homes have given birth to two urban approaches. Functional Re-arranging: the idea to introduce different functions besides residential enter into the house thereby changing the relationship with the street and leading to mixité. Fragmentation/Sub-division: the concept of the property being split into many parts thereby hosting more families in the same plot. What kind of scenario do we need to envision? We need a vision for a regulation that can recognize and host these new and diverse ways of living. Can a renewed idea be conceived for this changing way of life?

È possibile pensare a uno sviluppo della città diffusa che non sia basato sul consumo di suolo? È possibile “promuovere dal basso” un diverso modo di “fare città” ripensando la casa unifamiliare, questo materiale così abbondante e stereotipato, al cui interno la famiglia italiana si sta modificando? Fino a oggi abbiamo osservato la città crescere, invece di ripensare sé stessa e ristabilire quelle relazioni che sono “l’essenza della città”. La tesi tenta di investigare le potenzialità della città diffusa, attraverso la conferma di alcuni cambiamenti che, in tempo di crisi, investono la famiglia italiana e conseguentemente la casa. La tesi pone inoltre l’accento sul quotidiano, cercando di osservare il fenomeno “città diffusa” con quello sguardo a cui auspica Perec, quando ci sprona a “interrogare l’abituale”. La ricerca parte da quel territorio omogeneo definito dall’asse del Sempione a est, Malpensa a nord, il Ticino a ovest, l’autostrada a4 e il Magentino a sud. A livello suolo, oltrepassando i recinti, ci si accorge della difficoltà di leggere gli stereotipi della città diffusa, emerge infatti, un territorio complesso che da spazio ad un’impressione della casa unifamiliare variopinta e plurale. La crisi economica e la crisi della famiglia italiana prospettano modificazioni, all’interno di quelle case, fondamentali e inequivocabili, puntando la nostra attenzione all’interno della città e non fuori. Affiorano, infatti, alcune storie che tentano di sfruttare il bene principale che le famiglie italiane hanno a disposizione: la casa. Queste storie di case portano alla definizione di due principi (riarticolazione funzionale e frazionamento) che vengono indirizzati da alcuni progetti atti a riconoscere alcune figure all’interno della città. Questi temi progettuali cercano di accogliere, stimolare e indirizzare attraverso delle azioni a suolo, tutte queste contemporanee trasformazioni della casa. La casa unifamiliare, all’apparenza elemento così banale e ordinario, si rivela un materiale estremamente malleabile e capace di ospitare nuove pratiche dell’abitare.

Casa unifamiliare : istruzioni per il riuso in tempo di crisi

ZANINI, MARCO
2011/2012

Abstract

The Italian family is changing… Is it possible to rethink and reuse the single family house, which is often an abundant and stereotypical material? If we consider the actual regulation and planning of the little city in the Malpensa area we’ll see continuous and dramatic landscape erosion. Midst of the European crisis; a time of uncertainty and scarcity; we are obliged to take into consideration the interior of the city; what we already have. A house is double up as a shop. The house is divided into two households. The house who nobody wants. These are few examples of the changes happening in the diffused city. These phenomena confirm a change of the society that nobody has answered yet. The notion of house needs to change, as the idea of a family is changing. We imminently need a project vision and a shared sensitivity to re-build the diffused city that holds together many unchanged houses for changing households. These stories of many homes have given birth to two urban approaches. Functional Re-arranging: the idea to introduce different functions besides residential enter into the house thereby changing the relationship with the street and leading to mixité. Fragmentation/Sub-division: the concept of the property being split into many parts thereby hosting more families in the same plot. What kind of scenario do we need to envision? We need a vision for a regulation that can recognize and host these new and diverse ways of living. Can a renewed idea be conceived for this changing way of life?
MERLINI, CHIARA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
21-dic-2012
2011/2012
È possibile pensare a uno sviluppo della città diffusa che non sia basato sul consumo di suolo? È possibile “promuovere dal basso” un diverso modo di “fare città” ripensando la casa unifamiliare, questo materiale così abbondante e stereotipato, al cui interno la famiglia italiana si sta modificando? Fino a oggi abbiamo osservato la città crescere, invece di ripensare sé stessa e ristabilire quelle relazioni che sono “l’essenza della città”. La tesi tenta di investigare le potenzialità della città diffusa, attraverso la conferma di alcuni cambiamenti che, in tempo di crisi, investono la famiglia italiana e conseguentemente la casa. La tesi pone inoltre l’accento sul quotidiano, cercando di osservare il fenomeno “città diffusa” con quello sguardo a cui auspica Perec, quando ci sprona a “interrogare l’abituale”. La ricerca parte da quel territorio omogeneo definito dall’asse del Sempione a est, Malpensa a nord, il Ticino a ovest, l’autostrada a4 e il Magentino a sud. A livello suolo, oltrepassando i recinti, ci si accorge della difficoltà di leggere gli stereotipi della città diffusa, emerge infatti, un territorio complesso che da spazio ad un’impressione della casa unifamiliare variopinta e plurale. La crisi economica e la crisi della famiglia italiana prospettano modificazioni, all’interno di quelle case, fondamentali e inequivocabili, puntando la nostra attenzione all’interno della città e non fuori. Affiorano, infatti, alcune storie che tentano di sfruttare il bene principale che le famiglie italiane hanno a disposizione: la casa. Queste storie di case portano alla definizione di due principi (riarticolazione funzionale e frazionamento) che vengono indirizzati da alcuni progetti atti a riconoscere alcune figure all’interno della città. Questi temi progettuali cercano di accogliere, stimolare e indirizzare attraverso delle azioni a suolo, tutte queste contemporanee trasformazioni della casa. La casa unifamiliare, all’apparenza elemento così banale e ordinario, si rivela un materiale estremamente malleabile e capace di ospitare nuove pratiche dell’abitare.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/72888