La tesi costituisce un’applicazione sperimentale del metodo strutturale generativo elaborato dai Professori C. Blasi e G. Padovano. In seguito ad un lavoro di studio della metodologia e inquadrandola all’interno del più ampio dibattito contemporaneo sull’approccio alla complessità nel progetto, il gruppo ha sviluppato un’ipotesi progettuale rispetto all’area compresa tra i comuni di Opera, Locate Triulzi e Pieve Emmanuele, a sud di Milano. Attraverso l’individuazione di una serie di principi è stato possibile rileggere il territorio come risultante dalla complessità relazionale di tutti i flussi che lo attraversano e a cui dan forma in divenire. La comprensione degli attori e delle dinamiche presenti sul territorio si è raggiunta attraverso un approccio critico interpretativo alla forma della realtà, ottenuta tramite un’indagine sui problemi e sulle potenzialità dell’area, sempre rispetto al centro d’interesse descritto dall’insieme dei principi. La critica interpretativa attuata sul sistema di base del reale ha condotto alla formulazione di un’insieme di strategie che, generando un’organizzazione spaziale fluida e dall’elevata complessità connettiva anzichè gerarchica e specializzata, fosse in grado di prospettare un’alternativa possibile e sostenibile alla progettazione del “paradigma dominante”, capace di calarsi nel tessuto relazionale del territorio e di vincere i problemi. Tale approccio alla disciplina può essere compreso unicamente in seguito al rifiuto della volontà di controllo globale rispetto alle dinamiche future del territorio (per altro vana in quanto irrealizzabile), sostituita dall’accettazione di situazioni mutevoli ed impreviste, di processi dinamici ed autogenerativi, della creatività relazionale tipica di un territorio complesso.

Il territorio dei flussi : progetto per una complessità sostenibile e creativa

ROMEO, MANUEL;VITALE, ALESSANDRO
2011/2012

Abstract

La tesi costituisce un’applicazione sperimentale del metodo strutturale generativo elaborato dai Professori C. Blasi e G. Padovano. In seguito ad un lavoro di studio della metodologia e inquadrandola all’interno del più ampio dibattito contemporaneo sull’approccio alla complessità nel progetto, il gruppo ha sviluppato un’ipotesi progettuale rispetto all’area compresa tra i comuni di Opera, Locate Triulzi e Pieve Emmanuele, a sud di Milano. Attraverso l’individuazione di una serie di principi è stato possibile rileggere il territorio come risultante dalla complessità relazionale di tutti i flussi che lo attraversano e a cui dan forma in divenire. La comprensione degli attori e delle dinamiche presenti sul territorio si è raggiunta attraverso un approccio critico interpretativo alla forma della realtà, ottenuta tramite un’indagine sui problemi e sulle potenzialità dell’area, sempre rispetto al centro d’interesse descritto dall’insieme dei principi. La critica interpretativa attuata sul sistema di base del reale ha condotto alla formulazione di un’insieme di strategie che, generando un’organizzazione spaziale fluida e dall’elevata complessità connettiva anzichè gerarchica e specializzata, fosse in grado di prospettare un’alternativa possibile e sostenibile alla progettazione del “paradigma dominante”, capace di calarsi nel tessuto relazionale del territorio e di vincere i problemi. Tale approccio alla disciplina può essere compreso unicamente in seguito al rifiuto della volontà di controllo globale rispetto alle dinamiche future del territorio (per altro vana in quanto irrealizzabile), sostituita dall’accettazione di situazioni mutevoli ed impreviste, di processi dinamici ed autogenerativi, della creatività relazionale tipica di un territorio complesso.
BLASI, CESARE
PADOVANO, GABRIELLA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
21-dic-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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