Questa tesi ha come finalità quella di far conoscere le innumerevoli potenzialità racchiuse in un Osservatorio del paesaggio. Uno strumento che, se utilizzato nel modo opportuno, è in grado di integrare concretamente il paesaggio nelle politiche di pianificazione territoriale e che risponde alle crescenti esigenze e necessità date dalle interazioni tra il territorio e la società che vi è insediata. Nella prima parte viene inquadrata la crescente attenzione riservata al paesaggio nell’ultimo decennio, vale a dire, come la Convenzione Europea del Paesaggio (di seguito Convenzione) abbia favorito un cambiamento di rotta da parte delle politiche europee in materia di paesaggio e come queste abbiano definito degli strumenti, fra i quali l’Osservatorio, per la sua concreta interpretazione ed applicazione. Dopo aver analizzato il ruolo dell’Osservatorio del paesaggio così come è definito dall’Unione Europea, la seconda parte della tesi affronta l’attecchimento dello strumento in alcuni contesti europei, selezionati per la presenza di buone pratiche di gestione, pianificazione e valorizzazione del paesaggio. Partendo dal caso catalano con il suo Osservatorio del paesaggio, passando dalla Francia con gli Osservatori fotografici del paesaggio e dal Regno Unito, fino ad arrivare alla Svizzera, si cerca di capire come l’Osservatorio del paesaggio si sia e stia sviluppando o, al contrario, come non sia necessario il suo utilizzo. La seconda parte si conclude nel contesto italiano, con il resoconto dei principali casi regionali di Osservatori del paesaggio e con l’approfondimento della particolare esperienza provinciale trentina. La terza parte assimila le esperienze precedenti per definire, nella maniera più adeguata possibile, uno strumento che possa fungere da spunto, da modello di riferimento per la redazione di un Osservatorio del paesaggio “tipo”, adattabile ad ogni contesto europeo che riconosce i principi cardine della Convenzione Europea del paesaggio. Nell’ultima parte si procede con l’applicazione e l’adeguamento del modello teorico ad un contesto territoriale concreto, che è quello dell’Alto Garda Trentino. Studiando la politica trentina in materia di paesaggio e considerando i vari strumenti interessati, si cerca di integrare l’Osservatorio del paesaggio nel neo nato ente della Comunità dell’Alto Garda e Ledro.

Questa tesi ha come finalità quella di far conoscere le innumerevoli potenzialità racchiuse in un Osservatorio del paesaggio. Uno strumento che, se utilizzato nel modo opportuno, è in grado di integrare concretamente il paesaggio nelle politiche di pianificazione territoriale e che risponde alle crescenti esigenze e necessità date dalle interazioni tra il territorio e la società che vi è insediata. Nella prima parte viene inquadrata la crescente attenzione riservata al paesaggio nell’ultimo decennio, vale a dire, come la Convenzione Europea del Paesaggio (di seguito Convenzione) abbia favorito un cambiamento di rotta da parte delle politiche europee in materia di paesaggio e come queste abbiano definito degli strumenti, fra i quali l’Osservatorio, per la sua concreta interpretazione ed applicazione. Dopo aver analizzato il ruolo dell’Osservatorio del paesaggio così come è definito dall’Unione Europea, la seconda parte della tesi affronta l’attecchimento dello strumento in alcuni contesti europei, selezionati per la presenza di buone pratiche di gestione, pianificazione e valorizzazione del paesaggio. Partendo dal caso catalano con il suo Osservatorio del paesaggio, passando dalla Francia con gli Osservatori fotografici del paesaggio e dal Regno Unito, fino ad arrivare alla Svizzera, si cerca di capire come l’Osservatorio del paesaggio si sia e stia sviluppando o, al contrario, come non sia necessario il suo utilizzo. La seconda parte si conclude nel contesto italiano, con il resoconto dei principali casi regionali di Osservatori del paesaggio e con l’approfondimento della particolare esperienza provinciale trentina. La terza parte assimila le esperienze precedenti per definire, nella maniera più adeguata possibile, uno strumento che possa fungere da spunto, da modello di riferimento per la redazione di un Osservatorio del paesaggio “tipo”, adattabile ad ogni contesto europeo che riconosce i principi cardine della Convenzione Europea del paesaggio. Nell’ultima parte si procede con l’applicazione e l’adeguamento del modello teorico ad un contesto territoriale concreto, che è quello dell’Alto Garda Trentino. Studiando la politica trentina in materia di paesaggio e considerando i vari strumenti interessati, si cerca di integrare l’Osservatorio del paesaggio nel neo nato ente della Comunità dell’Alto Garda e Ledro.

L'osservatorio del paesaggio. Interpretazione dello strumento, definizione di un modello di riferimento e sua applicazione pratica al contesto paesaggistico trentino

ROSÀ, CARLO
2011/2012

Abstract

Questa tesi ha come finalità quella di far conoscere le innumerevoli potenzialità racchiuse in un Osservatorio del paesaggio. Uno strumento che, se utilizzato nel modo opportuno, è in grado di integrare concretamente il paesaggio nelle politiche di pianificazione territoriale e che risponde alle crescenti esigenze e necessità date dalle interazioni tra il territorio e la società che vi è insediata. Nella prima parte viene inquadrata la crescente attenzione riservata al paesaggio nell’ultimo decennio, vale a dire, come la Convenzione Europea del Paesaggio (di seguito Convenzione) abbia favorito un cambiamento di rotta da parte delle politiche europee in materia di paesaggio e come queste abbiano definito degli strumenti, fra i quali l’Osservatorio, per la sua concreta interpretazione ed applicazione. Dopo aver analizzato il ruolo dell’Osservatorio del paesaggio così come è definito dall’Unione Europea, la seconda parte della tesi affronta l’attecchimento dello strumento in alcuni contesti europei, selezionati per la presenza di buone pratiche di gestione, pianificazione e valorizzazione del paesaggio. Partendo dal caso catalano con il suo Osservatorio del paesaggio, passando dalla Francia con gli Osservatori fotografici del paesaggio e dal Regno Unito, fino ad arrivare alla Svizzera, si cerca di capire come l’Osservatorio del paesaggio si sia e stia sviluppando o, al contrario, come non sia necessario il suo utilizzo. La seconda parte si conclude nel contesto italiano, con il resoconto dei principali casi regionali di Osservatori del paesaggio e con l’approfondimento della particolare esperienza provinciale trentina. La terza parte assimila le esperienze precedenti per definire, nella maniera più adeguata possibile, uno strumento che possa fungere da spunto, da modello di riferimento per la redazione di un Osservatorio del paesaggio “tipo”, adattabile ad ogni contesto europeo che riconosce i principi cardine della Convenzione Europea del paesaggio. Nell’ultima parte si procede con l’applicazione e l’adeguamento del modello teorico ad un contesto territoriale concreto, che è quello dell’Alto Garda Trentino. Studiando la politica trentina in materia di paesaggio e considerando i vari strumenti interessati, si cerca di integrare l’Osservatorio del paesaggio nel neo nato ente della Comunità dell’Alto Garda e Ledro.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
21-dic-2012
2011/2012
Questa tesi ha come finalità quella di far conoscere le innumerevoli potenzialità racchiuse in un Osservatorio del paesaggio. Uno strumento che, se utilizzato nel modo opportuno, è in grado di integrare concretamente il paesaggio nelle politiche di pianificazione territoriale e che risponde alle crescenti esigenze e necessità date dalle interazioni tra il territorio e la società che vi è insediata. Nella prima parte viene inquadrata la crescente attenzione riservata al paesaggio nell’ultimo decennio, vale a dire, come la Convenzione Europea del Paesaggio (di seguito Convenzione) abbia favorito un cambiamento di rotta da parte delle politiche europee in materia di paesaggio e come queste abbiano definito degli strumenti, fra i quali l’Osservatorio, per la sua concreta interpretazione ed applicazione. Dopo aver analizzato il ruolo dell’Osservatorio del paesaggio così come è definito dall’Unione Europea, la seconda parte della tesi affronta l’attecchimento dello strumento in alcuni contesti europei, selezionati per la presenza di buone pratiche di gestione, pianificazione e valorizzazione del paesaggio. Partendo dal caso catalano con il suo Osservatorio del paesaggio, passando dalla Francia con gli Osservatori fotografici del paesaggio e dal Regno Unito, fino ad arrivare alla Svizzera, si cerca di capire come l’Osservatorio del paesaggio si sia e stia sviluppando o, al contrario, come non sia necessario il suo utilizzo. La seconda parte si conclude nel contesto italiano, con il resoconto dei principali casi regionali di Osservatori del paesaggio e con l’approfondimento della particolare esperienza provinciale trentina. La terza parte assimila le esperienze precedenti per definire, nella maniera più adeguata possibile, uno strumento che possa fungere da spunto, da modello di riferimento per la redazione di un Osservatorio del paesaggio “tipo”, adattabile ad ogni contesto europeo che riconosce i principi cardine della Convenzione Europea del paesaggio. Nell’ultima parte si procede con l’applicazione e l’adeguamento del modello teorico ad un contesto territoriale concreto, che è quello dell’Alto Garda Trentino. Studiando la politica trentina in materia di paesaggio e considerando i vari strumenti interessati, si cerca di integrare l’Osservatorio del paesaggio nel neo nato ente della Comunità dell’Alto Garda e Ledro.
Tesi di laurea Magistrale
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