Esiste una produzione cinematografica che, nata nell’invisibilità del pensiero dei propri autori, rischia l’invisibilità definitiva a causa della mancanza di luoghi per la visione e di piattaforme per la distribuzione. Si tratta della produzione indipendente che non riesce a trovare i budget; si tratta di tutta la sperimentazione audiovisiva; si tratta dei cortometraggi; si tratta infine dei medio e lungometraggi con uno stile cinematografico, narrativo o estetico più innovativo e meno convenzionale. In Italia l’assenza di una politica chiara di sostegno alle sale di città sta creando una situazione che mette le sale che programmano d’essai in condizione di chiudere. Queste sale vanno salvaguardate per proteggere prima di tutto noi stessi dal’ omologazione culturale. Ogni cinema ha un suo pubblico, una sua connotazione culturale e una sua collocazione commerciale. L’errore è pensare che la differenza provochi sempre un conflitto. La sala deve avere un legame con il suo territorio e conquistarsi la fiducia dei suoi clienti. Il legame emozionale tra esercizio, pubblico e territorio è il segreto del successo di una sala cinematografica. È la fantasia imprenditoriale dell’esercente a connotare l’esercizio, con piccoli festival, rassegne, teatro, concerti dal vivo o proiettati in diretta o in differita, film storici e attuali, prime visioni e documentari. E proprio per dare a questi contenuti un posto e un contesto per essere visti e apprezzati, si è sentita l’esigenza di dar via ad un percorso di ricerca utile a capire qual è lo stato dell’arte e quali sono le innovazioni, tecnologiche e culturali, che descrivono la produzione e fruizione cinematografica indipendente oggi. Su queste basi concettuali, ideali e autentiche, si svilupperà il processo progettuale. Una dovuta attenzione verrà dedicata ai media digitali. Questi creerano un sempre più forte collegamento tra i filmmaker di tutto il mondo. La via del digitale va tuttavia affiancata ad altri elementi fondanti: un network reale e un catalogo di contenuti selezionati da precise scelte editoriali. Ormai sappiamo che la tecnologia senza contenuti crea soltanto un vuoto in cui ci si perde.

Micro. Fulcro cittadino per il cinema contemporaneo e futuro

INGOGLIA, VITO
2011/2012

Abstract

Esiste una produzione cinematografica che, nata nell’invisibilità del pensiero dei propri autori, rischia l’invisibilità definitiva a causa della mancanza di luoghi per la visione e di piattaforme per la distribuzione. Si tratta della produzione indipendente che non riesce a trovare i budget; si tratta di tutta la sperimentazione audiovisiva; si tratta dei cortometraggi; si tratta infine dei medio e lungometraggi con uno stile cinematografico, narrativo o estetico più innovativo e meno convenzionale. In Italia l’assenza di una politica chiara di sostegno alle sale di città sta creando una situazione che mette le sale che programmano d’essai in condizione di chiudere. Queste sale vanno salvaguardate per proteggere prima di tutto noi stessi dal’ omologazione culturale. Ogni cinema ha un suo pubblico, una sua connotazione culturale e una sua collocazione commerciale. L’errore è pensare che la differenza provochi sempre un conflitto. La sala deve avere un legame con il suo territorio e conquistarsi la fiducia dei suoi clienti. Il legame emozionale tra esercizio, pubblico e territorio è il segreto del successo di una sala cinematografica. È la fantasia imprenditoriale dell’esercente a connotare l’esercizio, con piccoli festival, rassegne, teatro, concerti dal vivo o proiettati in diretta o in differita, film storici e attuali, prime visioni e documentari. E proprio per dare a questi contenuti un posto e un contesto per essere visti e apprezzati, si è sentita l’esigenza di dar via ad un percorso di ricerca utile a capire qual è lo stato dell’arte e quali sono le innovazioni, tecnologiche e culturali, che descrivono la produzione e fruizione cinematografica indipendente oggi. Su queste basi concettuali, ideali e autentiche, si svilupperà il processo progettuale. Una dovuta attenzione verrà dedicata ai media digitali. Questi creerano un sempre più forte collegamento tra i filmmaker di tutto il mondo. La via del digitale va tuttavia affiancata ad altri elementi fondanti: un network reale e un catalogo di contenuti selezionati da precise scelte editoriali. Ormai sappiamo che la tecnologia senza contenuti crea soltanto un vuoto in cui ci si perde.
ARC III - Scuola del Design
19-dic-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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