Il video è uno strumento malleabile e versatile che si presta a infiniti utilizzi. Anche l’arte non può restare indifferente di fronte alle sue potenzialità estetiche. Nel corso della tesi si analizzerà il rapporto tra arte e video e come esso sia mutato in funzione dello stesso concetto di estetica, passata da estetica rappresentativa ad estetica generativa e di relazione. Il rapporto arte-video si può suddividere in tre categorie: l’arte che influenza il video, il video che produce nuova arte, e il video come opera d’arte a se stante. Oggi il video deve rispondere ad una nuova esigenza estetica, deve confrontarsi con nuove tecnologie e interagire con esse. Con l’era digitale si aprono infinite potenzialità all’arte che non può rimanere chiusa nella sua funzione di rappresentanza, nel “mettere in mostra”, ma deve uscire dai soliti schemi per diventare un’estetica basata sulle relazioni ed essere quindi generativa. L’artista non produce più un oggetto finito, ma progetta opere che vivono e continuano a generarsi. Queste opere sono pensate per essere potenzialmente arricchite da ciascuno, e per agire sul territorio, senza dover per forza rimanere relegate nel virtuale. A conclusione della tesi si esporrà un esempio d’opera d’arte generativa che vede il video come strumento portante del sistema. Si tratta di un’opera legata a un quartiere di Milano e che allo stesso tempo agisce su esso in una prospettiva evolutiva e di arricchimento.

Arte video. Verso un'estetica di relazione

ZANON, ESTHER
2011/2012

Abstract

Il video è uno strumento malleabile e versatile che si presta a infiniti utilizzi. Anche l’arte non può restare indifferente di fronte alle sue potenzialità estetiche. Nel corso della tesi si analizzerà il rapporto tra arte e video e come esso sia mutato in funzione dello stesso concetto di estetica, passata da estetica rappresentativa ad estetica generativa e di relazione. Il rapporto arte-video si può suddividere in tre categorie: l’arte che influenza il video, il video che produce nuova arte, e il video come opera d’arte a se stante. Oggi il video deve rispondere ad una nuova esigenza estetica, deve confrontarsi con nuove tecnologie e interagire con esse. Con l’era digitale si aprono infinite potenzialità all’arte che non può rimanere chiusa nella sua funzione di rappresentanza, nel “mettere in mostra”, ma deve uscire dai soliti schemi per diventare un’estetica basata sulle relazioni ed essere quindi generativa. L’artista non produce più un oggetto finito, ma progetta opere che vivono e continuano a generarsi. Queste opere sono pensate per essere potenzialmente arricchite da ciascuno, e per agire sul territorio, senza dover per forza rimanere relegate nel virtuale. A conclusione della tesi si esporrà un esempio d’opera d’arte generativa che vede il video come strumento portante del sistema. Si tratta di un’opera legata a un quartiere di Milano e che allo stesso tempo agisce su esso in una prospettiva evolutiva e di arricchimento.
ARC III - Scuola del Design
19-dic-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/73123