Showcase : your temporary window

This thesis was written on the border between Italy and Switzerland. Two countries so close, but so different. Both of them recognizable for their main attribute: Italy for excellence in design and beauty, and Switzerland for precision and quality. Therefore, what can be seen as a challenge is creating a product-service-system “Designed in Italy, made in Switzerland”, which maybe one day this thesis can become. This idea came to me whilst remembering my early concerns of being a designer. Whether it is fashion, interior or product, what I often questioned was that: “even when you have a good design, how do you launch it on the market? How do you make people want it?” It is true to say that the internet offers endless possibilities for transparency, but the sense of physical presence of the product still makes the strongest impact on a person. Therefore, I have concentrated my thesis on the system that would facilitate the first phase for emerging designers and brands. Essentially, it would provide them the chance to test the market and in this way avoiding unnecessary investments into retailing spaces that may not work effectively. Returning back to the topic of differences and concentrating on the territory of Ticino, the Italian-speaking canton of Switzerland, it is interesting that even being so close to northern Italy, these two realities do not have much influence on one another. In Italy design innovation is considerably higher than in Switzerland. More precisely, research into temporary stores is commonly undertaken in Italy, while hardly done in Ticino. This suggested concept was designed for FoxTown Factory Stores (the first outlet opened in Southern Europe) but can be easily adapted for shopping malls, outlet villages, or any other place where there is a high flow of people. I chose shopping centres because these have become a new meeting point that, unfortunately, are becoming so uniformed offering the same brands and the same services. In my opinion, shopping centres should be a place to inspire people with creativity and experimentation; after all, customers today are not just buying the product but also the holistic experience that is associated and adds value to it!

Questa tesi è stata scritta tra l’Italia e la Svizzera, due nazioni così vicine ma nel contempo diverse. Entrambe facilmente riconoscibili per le proprie peculiarità: l’Italia per l’eccellenza nel design, la Svizzera per la precisione e la qualità. La sfida potrebbe quindi consistere nel creare un prodotto-servizio-sistema “designed in Italy, made in Switzerland”, esattamente quello in cui potrebbe trasformarsi questa tesi un domani. Quest’idea mi è venuta ricordando le mie prime preoccupazioni dell’essere designer. Che si tratti di moda, d’interni o di prodotti mi chiedevo: “anche avendo un prodotto vincente, come fare a lanciarlo sul mercato? Come renderlo appetibile al pubblico?” E’ vero che internet offre opportunità sino a qualche anno fa impensabili, ma la fisicità del prodotto gioca ancora un ruolo determinante sul consumatore. Perciò ho focalizzato la mia tesi nel ricercare una soluzione che faciliti proprio questa prima fase “critica” per i designer e i brand emergenti. In breve, l’idea è di fornire loro una vetrina temporanea per testare la risposta del mercato, diminuendo il rischio legato all’investimento. Ritornando al tema legato alle specificità (in particolare del Ticino, cantone italofono), è interessante notare come, nonostante la vicinanza al nord Italia, le due realtà non s’influenzino più di tanto. In Italia si fa molta innovazione nel design; nello specifico la ricerca sui negozi temporanei si è molto sviluppata, a differenza del Ticino. Questo concept è stato sviluppato in collaborazione con FoxTown Factory Store (primo outlet del sud Europa), ma può essere facilmente riadattato per altri centri commerciali, outlet all’aperto o qualsiasi altro luogo soggetto a grandi flussi di persone. Mi sono concentrata sui centri commerciali poiché essi rappresentano quello che una volta erano le piazze per le città: dei punti d’incontro, di convivialità che purtroppo però sempre più spesso si stanno uniformando in una maniera allarmante. A mio parere dovrebbero invece ispirare la gente con creatività e sperimentazione: dopotutto i clienti oggigiorno non acquistano soltanto un prodotto, acquistano un’esperienza legata all’immaginario collettivo del brand!