Lo scenario progettuale è la società del 2020. L’affermazione della rete internet come strumento completo per la comunicazione e lo scambio di dati, renderà sempre meno necessaria la presenza fisica sul luogo di lavoro. Non essendo più necessario spostarsi per recarsi al lavoro e utilizzando un computer per la maggior parte degli impieghi, la sedentarietà e i problemi legati alla cattiva postura assunta da ore passate seduti, costituiranno un problema rilevante per la società, in termini di spesa pubblica: una delle maggiori cause di malattia e ricovero sono causate da problemi di salute evitabili grazie ad un’educazione preventiva della popolazione. Dall’analisi dei metodi di correzione posturale più noti e che hanno rappresentato una rottura rispetto al metodo tradizionale, è di interesse il metodo Mézières e la sua trasposizione in Pancafit, attrezzo ideato dal Dottor Raggi. Pancafit prevede un esercizio di stretching che distende la catena muscolare posteriore, la cui rigidità è la causa di una postura scorretta. Poiché la casa è destinata a diventare il luogo in cui si passa la maggior parte del tempo, l’idea di progetto è quella di investire gli ambienti domestici di nuove funzioni, seguendo il processo compiuto dagli impieghi lavorativi. L’obiettivo è quindi quello di dare la possibilità di svolgere esercizi fisici che possano contrastare i mali del tempo, unitamente ai benefici offerti da Pancafit. Trasformando la casa in palestra, sarà impossibile trovare come scusa la mancanza di tempo e la difficoltà a raggiungere gli impianti sportivi per non fare esercizio. Questo prodotto dovrà integrarsi il più possibile nell’ambiente domestico senza dichiarare la sua reale funzione di attrezzo da palestra, avvicinandosi il più possibile ad un elemento di arredo. Inoltre, perché la persona sia motivata a compiere dell’esercizio fisico è necessario che l’attrezzo sia riconoscibile come un luogo destinato a questa determinata azione. Sia riconoscibile da chi lo utilizza e da lui solo. Chiunque entri nell’ambiente domestico riconoscerà in esso solamente le caratteristiche di arredo.

Apollo. Un nuovo concept di arredo per la rieducazione posturale

CHIAMETTI, GIULIA
2011/2012

Abstract

Lo scenario progettuale è la società del 2020. L’affermazione della rete internet come strumento completo per la comunicazione e lo scambio di dati, renderà sempre meno necessaria la presenza fisica sul luogo di lavoro. Non essendo più necessario spostarsi per recarsi al lavoro e utilizzando un computer per la maggior parte degli impieghi, la sedentarietà e i problemi legati alla cattiva postura assunta da ore passate seduti, costituiranno un problema rilevante per la società, in termini di spesa pubblica: una delle maggiori cause di malattia e ricovero sono causate da problemi di salute evitabili grazie ad un’educazione preventiva della popolazione. Dall’analisi dei metodi di correzione posturale più noti e che hanno rappresentato una rottura rispetto al metodo tradizionale, è di interesse il metodo Mézières e la sua trasposizione in Pancafit, attrezzo ideato dal Dottor Raggi. Pancafit prevede un esercizio di stretching che distende la catena muscolare posteriore, la cui rigidità è la causa di una postura scorretta. Poiché la casa è destinata a diventare il luogo in cui si passa la maggior parte del tempo, l’idea di progetto è quella di investire gli ambienti domestici di nuove funzioni, seguendo il processo compiuto dagli impieghi lavorativi. L’obiettivo è quindi quello di dare la possibilità di svolgere esercizi fisici che possano contrastare i mali del tempo, unitamente ai benefici offerti da Pancafit. Trasformando la casa in palestra, sarà impossibile trovare come scusa la mancanza di tempo e la difficoltà a raggiungere gli impianti sportivi per non fare esercizio. Questo prodotto dovrà integrarsi il più possibile nell’ambiente domestico senza dichiarare la sua reale funzione di attrezzo da palestra, avvicinandosi il più possibile ad un elemento di arredo. Inoltre, perché la persona sia motivata a compiere dell’esercizio fisico è necessario che l’attrezzo sia riconoscibile come un luogo destinato a questa determinata azione. Sia riconoscibile da chi lo utilizza e da lui solo. Chiunque entri nell’ambiente domestico riconoscerà in esso solamente le caratteristiche di arredo.
MAGINI, EMANUELE
ARC III - Scuola del Design
19-dic-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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