Il terremoto del 6 aprile 2009 ha distrutto L’Aquila e le sue frazioni, quei trenta secondi hanno polverizzato vite e cose, dissipato sogni e progetti, messo in ginocchio una città e la sua economia, la sua vita sociale e civile, la sua cultura, cancellando i luoghi dello spettacolo nonché i punti di aggregazione civile e sociale. A distanza di tre anni, dopo la convulsa attenzione dei media nella fase emergenziale e dopo maldestri tentativi di raccontare che tutto è tornato alla normalità, L’Aquila non è più nelle headlines. Tuttavia c’è ancora molto da fare, sia sul piano della ricostruzione materiale sia per ciò che concerne il tessuto socio-culturale ancora lacerato. In uno scenario del genere è necessario per la città ripartire dalle potenzialità esistenti superando i confini e i limiti della normalità, cercando di coagulare forze, intelligenze, capacità e professionalità provenienti da più ambiti per raggiungere un obiettivo comune: un nuovo modo di essere. E anche - forse soprattutto - cultura e spettacolo devono fare la loro parte. Obiettivo del progetto è perciò quello di sostenere nella misura più efficace - sotto il profilo emozionale che, per l’appunto la musica può assicurare - la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale dell’Aquila e della interazione fra beni e attività culturali, realizzando spazi musicali e percorsi legati ad essi soprattutto in funzione della nascita di un nuovo modo di produrre spettacolo che sia in grado di coinvolgere e rendere partecipi tutti i cittadini aquilani con un occhio di riguardo verso le giovani generazioni. Le piazze aquilane stanno morendo. Gli spazi dello spettacolo sono inagibili. I luoghi di incontro storici non ci sono più. Una delle conseguenze più vistose e forse più tristi del terremoto è la progressiva “chiusura” dei tradizionali luoghi di aggregazione spontanea della città. Luoghi che prima erano crocevia di incontri, di relazioni, di scambi, oggi sono piccoli, o grandi, deserti. Anche la perdita forzata di questi “centri” contribuisce oggi a disperdere, a frammentare l’identità della comunità cittadina. Il progetto di questa tesi si concretizzerà proprio in questi spazi, avendo come intento principale quello di ridonare simbolicamente, attraverso la musica, alle vie del centro storico l’antica funzione di agorà che questi spazi cruciali della vita cittadina hanno sempre svolto. Non solo punti di incontro, dunque, ma anche centri di irradiazione del logos pubblico, alvei in cui vengono scambiate le idee sul presente e per il futuro. Il progetto vuole essere motore di promozione, memoria e conoscenza, creando un cantiere di ricostruzione culturale che possa stimolare quella ricostruzione materiale tanto attesa.
AMS. Aquila music spaces
LUALDI, MATTEO
2011/2012
Abstract
Il terremoto del 6 aprile 2009 ha distrutto L’Aquila e le sue frazioni, quei trenta secondi hanno polverizzato vite e cose, dissipato sogni e progetti, messo in ginocchio una città e la sua economia, la sua vita sociale e civile, la sua cultura, cancellando i luoghi dello spettacolo nonché i punti di aggregazione civile e sociale. A distanza di tre anni, dopo la convulsa attenzione dei media nella fase emergenziale e dopo maldestri tentativi di raccontare che tutto è tornato alla normalità, L’Aquila non è più nelle headlines. Tuttavia c’è ancora molto da fare, sia sul piano della ricostruzione materiale sia per ciò che concerne il tessuto socio-culturale ancora lacerato. In uno scenario del genere è necessario per la città ripartire dalle potenzialità esistenti superando i confini e i limiti della normalità, cercando di coagulare forze, intelligenze, capacità e professionalità provenienti da più ambiti per raggiungere un obiettivo comune: un nuovo modo di essere. E anche - forse soprattutto - cultura e spettacolo devono fare la loro parte. Obiettivo del progetto è perciò quello di sostenere nella misura più efficace - sotto il profilo emozionale che, per l’appunto la musica può assicurare - la promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale dell’Aquila e della interazione fra beni e attività culturali, realizzando spazi musicali e percorsi legati ad essi soprattutto in funzione della nascita di un nuovo modo di produrre spettacolo che sia in grado di coinvolgere e rendere partecipi tutti i cittadini aquilani con un occhio di riguardo verso le giovani generazioni. Le piazze aquilane stanno morendo. Gli spazi dello spettacolo sono inagibili. I luoghi di incontro storici non ci sono più. Una delle conseguenze più vistose e forse più tristi del terremoto è la progressiva “chiusura” dei tradizionali luoghi di aggregazione spontanea della città. Luoghi che prima erano crocevia di incontri, di relazioni, di scambi, oggi sono piccoli, o grandi, deserti. Anche la perdita forzata di questi “centri” contribuisce oggi a disperdere, a frammentare l’identità della comunità cittadina. Il progetto di questa tesi si concretizzerà proprio in questi spazi, avendo come intento principale quello di ridonare simbolicamente, attraverso la musica, alle vie del centro storico l’antica funzione di agorà che questi spazi cruciali della vita cittadina hanno sempre svolto. Non solo punti di incontro, dunque, ma anche centri di irradiazione del logos pubblico, alvei in cui vengono scambiate le idee sul presente e per il futuro. Il progetto vuole essere motore di promozione, memoria e conoscenza, creando un cantiere di ricostruzione culturale che possa stimolare quella ricostruzione materiale tanto attesa.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/73422