La chitarra acustica è un oggetto tanto affascinante quanto complesso. Come succede in ogni strumento musicale, ogni sua componente, anche la più piccola talvolta, può avere ripercussioni sul suono complessivo. Ogni componente della chitarra diventa quindi elemento di progetto. Da un punto di vista storico non è facile individuare le origini dello strumento e collocare la sua nascita in un periodo preciso. Una cosa è certa però, sin dall'inizio il materiale primario usato per la struttura primaria e non, è stato il legno. Quando si dice “legno” in realtà non si parla di un materiale con caratteristiche standard, sempre uguale a se stesso, tutt'altro. Il legno è un materiale organico, ha una vita che va oltre la morte dell’albero da cui è stato estratto, e come è facile capire, non possono esistere due pezzi di legno uguali. La conseguenza è che ogni chitarra, nel bene o nel male, è unica. Ho voluto presentare questa tesi come un racconto, il racconto di una rivoluzione, una “rEvolution” per essere precisi. Lo so che probabilmente non sono il primo e non sarò l’ultimo ad usare il gioco di parole che vede in revolution l’unione tra due concetti: rivoluzione ed evoluzione. Ma sono anche convinto del fatto che non tutte le rivoluzioni sono da intendere come evoluzioni. La mia idea è che una rivoluzione, per essere evoluzione, deve essere ben ragionata. Deve avere i giusti tempi di maturazione per potersi radicare al meglio nella realtà sociale in cui cresce e prende forma. Io sono un laureando del Politecnico di Milano, questa tesi è la chiusura di un percorso che mi sta portando a specializzarmi in Design del prodotto per l’innovazione. Non sono un liutaio, nè un ingegnere acustico. Il mio relatore, Giulio Ceppi, è sempre stato convinto che il designer, debba avere, come caratteristica fondamentale, la capacità di una lettura trasversale del contesto all'interno del quale si va inserire il progetto, e il progetto deve essere il frutto di questa lettura. Io non ho la capacità nè l’esperienza necessaria per portare a termine la “rEvolution” che ho in testa da solo, ma penso anche che sarebbe sbagliato pensare in questi termini, per la natura complessa dell’oggetto in questione. Il racconto inizia, non a caso, con un incontro. Alla Noahguitars, sono professionisti, in “rEvolution”. Quando ci siamo incontrati la prima volta avevano un progetto nel cassetto. Una chitarra acustica in alluminio. Il loro alluminio: quello che ha reso le loro chitarre (ma non solo) elettriche famose nel mondo della musica e dei musicisti. Il tutto sfruttando, per la realizzazione delle varie componenti una fresatrice a controllo numerico. Il concept al quale arriverò alla fine di questo percorso di tesi non sarà una chitarra acustica completa. Ma l’individuazione di alcuni elementi chiave, dai quali fare partire la sperimentazione che deve stare a capo della progettazione. Il mio apporto alla “rEvolution” non sarà solo quello di indicare un percorso da seguire nella progettazione: darò il via ad essa con la formulazione di una teoria fi glia dello studio fatto sulle caratteristiche dell’ azienda, dello strumento e da quello che comporta la metamorfosi materica da un materiale come il legno all’alluminio.

rEvolution. Metamorfosi materica di una tavola armonica per chitarra acustica

SCIARRINO, ANDREA
2011/2012

Abstract

La chitarra acustica è un oggetto tanto affascinante quanto complesso. Come succede in ogni strumento musicale, ogni sua componente, anche la più piccola talvolta, può avere ripercussioni sul suono complessivo. Ogni componente della chitarra diventa quindi elemento di progetto. Da un punto di vista storico non è facile individuare le origini dello strumento e collocare la sua nascita in un periodo preciso. Una cosa è certa però, sin dall'inizio il materiale primario usato per la struttura primaria e non, è stato il legno. Quando si dice “legno” in realtà non si parla di un materiale con caratteristiche standard, sempre uguale a se stesso, tutt'altro. Il legno è un materiale organico, ha una vita che va oltre la morte dell’albero da cui è stato estratto, e come è facile capire, non possono esistere due pezzi di legno uguali. La conseguenza è che ogni chitarra, nel bene o nel male, è unica. Ho voluto presentare questa tesi come un racconto, il racconto di una rivoluzione, una “rEvolution” per essere precisi. Lo so che probabilmente non sono il primo e non sarò l’ultimo ad usare il gioco di parole che vede in revolution l’unione tra due concetti: rivoluzione ed evoluzione. Ma sono anche convinto del fatto che non tutte le rivoluzioni sono da intendere come evoluzioni. La mia idea è che una rivoluzione, per essere evoluzione, deve essere ben ragionata. Deve avere i giusti tempi di maturazione per potersi radicare al meglio nella realtà sociale in cui cresce e prende forma. Io sono un laureando del Politecnico di Milano, questa tesi è la chiusura di un percorso che mi sta portando a specializzarmi in Design del prodotto per l’innovazione. Non sono un liutaio, nè un ingegnere acustico. Il mio relatore, Giulio Ceppi, è sempre stato convinto che il designer, debba avere, come caratteristica fondamentale, la capacità di una lettura trasversale del contesto all'interno del quale si va inserire il progetto, e il progetto deve essere il frutto di questa lettura. Io non ho la capacità nè l’esperienza necessaria per portare a termine la “rEvolution” che ho in testa da solo, ma penso anche che sarebbe sbagliato pensare in questi termini, per la natura complessa dell’oggetto in questione. Il racconto inizia, non a caso, con un incontro. Alla Noahguitars, sono professionisti, in “rEvolution”. Quando ci siamo incontrati la prima volta avevano un progetto nel cassetto. Una chitarra acustica in alluminio. Il loro alluminio: quello che ha reso le loro chitarre (ma non solo) elettriche famose nel mondo della musica e dei musicisti. Il tutto sfruttando, per la realizzazione delle varie componenti una fresatrice a controllo numerico. Il concept al quale arriverò alla fine di questo percorso di tesi non sarà una chitarra acustica completa. Ma l’individuazione di alcuni elementi chiave, dai quali fare partire la sperimentazione che deve stare a capo della progettazione. Il mio apporto alla “rEvolution” non sarà solo quello di indicare un percorso da seguire nella progettazione: darò il via ad essa con la formulazione di una teoria fi glia dello studio fatto sulle caratteristiche dell’ azienda, dello strumento e da quello che comporta la metamorfosi materica da un materiale come il legno all’alluminio.
MELIS, GIOVANNI
RUATTI, RENATO
MOIA, MAURO
ARC III - Scuola del Design
19-dic-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/73521