Ogni volta che osserviamo, utilizziamo o semplicemente ci avviciniamo ad un oggetto viene attivato un processo comunicativo tra noi e l’oggetto stesso, ovvero tra noi (l’Utente) e chi quell’oggetto lo ha progettato (il Designer). Comunicare significa “mettere in comune” (Erlhoff, 2008), ed è solo grazie alla realizzazione dell'artefatto che i Designer riescono a condividere le proprie intenzioni con gli utilizzatori. Il prodotto, progettato secondo determinate regole e seguendo gli intenti del progettista, si fa portavoce di messaggi che devono essere letti e interpretati da chi esperisce il prodotto stesso. Questa tesi indaga il processo comunicativo tra utente e prodotto cercando di raccogliere informazioni sui prodotti e sui concept esistenti per fornire spunti e strumenti utili al progettista per la creazione di una modalità comunicativa diversa e per certi aspetti sorprendente. L’ipotesi iniziale è che oggi lo sviluppo di nuovi materiali e di nuovi sistemi ibridati possa portare all’Industrial Design una nuova e stimolante possibilità comunicativa che sfrutta i cambiamenti fisici e strutturali del prodotto per trasmettere informazioni dall’emittente (il designer) al ricevente (l’utente); è infatti noto che l’originalità e l’evento inaspettato suscitano nell’utilizzatore uno stato di sorpresa, il così detto effetto wow, molto discusso in letteratura perché capace di stimolare emozioni positive (se consapevolmente progettato) e di stimolare affettività verso l’oggetto (Ludden G. et al, 2009; Wockatz, 2009; Väänänen-Vainio-Mattila K. et al 2011). Questa nuova modalità d’interazione, basata sui cambiamenti fisici e strutturali del prodotto, è stata qui indagata per mezzo di Case Studies. Tale indagine ha portato a distinguere questa modalità dalla più consolidata Comunicazione Statica che, per la trasmissione di messaggi, sfrutta le caratteristiche statiche (Gotzsch J., 2002), come: dimensione, geometria, texture, colore... In questa ricerca si parla di Comunicazione Dinamica, definita così da noi, in contrapposizione a quella Statica. L'aggettivo Dinamico, secondo la nostra definizione, non è da intendersi solo come l’oggetto che si muove, che cambia passivamente nel tempo, ma è quell’artefatto che assume diversi aspetti per trasmettere il cambiamento di una qualità interna o esterna ad esso. Il termine Comunicazione Dinamica enfatizza la capacità dei nuovi prodotti di assumere configurazioni diverse in rispondenza alle diverse informazioni da inviare. Grazie ai Case Studies è stato inoltre possibile individuare delle caratteristiche comuni nonché delle discriminanti utili per delle riflessioni progettuali sui diversi attori del processo comunicativo: Mittente, Messaggio e Ricevente.
Changing face. Le possibilità comunicative dei prodotti industriali
BERGAMASCHI, SARA
2011/2012
Abstract
Ogni volta che osserviamo, utilizziamo o semplicemente ci avviciniamo ad un oggetto viene attivato un processo comunicativo tra noi e l’oggetto stesso, ovvero tra noi (l’Utente) e chi quell’oggetto lo ha progettato (il Designer). Comunicare significa “mettere in comune” (Erlhoff, 2008), ed è solo grazie alla realizzazione dell'artefatto che i Designer riescono a condividere le proprie intenzioni con gli utilizzatori. Il prodotto, progettato secondo determinate regole e seguendo gli intenti del progettista, si fa portavoce di messaggi che devono essere letti e interpretati da chi esperisce il prodotto stesso. Questa tesi indaga il processo comunicativo tra utente e prodotto cercando di raccogliere informazioni sui prodotti e sui concept esistenti per fornire spunti e strumenti utili al progettista per la creazione di una modalità comunicativa diversa e per certi aspetti sorprendente. L’ipotesi iniziale è che oggi lo sviluppo di nuovi materiali e di nuovi sistemi ibridati possa portare all’Industrial Design una nuova e stimolante possibilità comunicativa che sfrutta i cambiamenti fisici e strutturali del prodotto per trasmettere informazioni dall’emittente (il designer) al ricevente (l’utente); è infatti noto che l’originalità e l’evento inaspettato suscitano nell’utilizzatore uno stato di sorpresa, il così detto effetto wow, molto discusso in letteratura perché capace di stimolare emozioni positive (se consapevolmente progettato) e di stimolare affettività verso l’oggetto (Ludden G. et al, 2009; Wockatz, 2009; Väänänen-Vainio-Mattila K. et al 2011). Questa nuova modalità d’interazione, basata sui cambiamenti fisici e strutturali del prodotto, è stata qui indagata per mezzo di Case Studies. Tale indagine ha portato a distinguere questa modalità dalla più consolidata Comunicazione Statica che, per la trasmissione di messaggi, sfrutta le caratteristiche statiche (Gotzsch J., 2002), come: dimensione, geometria, texture, colore... In questa ricerca si parla di Comunicazione Dinamica, definita così da noi, in contrapposizione a quella Statica. L'aggettivo Dinamico, secondo la nostra definizione, non è da intendersi solo come l’oggetto che si muove, che cambia passivamente nel tempo, ma è quell’artefatto che assume diversi aspetti per trasmettere il cambiamento di una qualità interna o esterna ad esso. Il termine Comunicazione Dinamica enfatizza la capacità dei nuovi prodotti di assumere configurazioni diverse in rispondenza alle diverse informazioni da inviare. Grazie ai Case Studies è stato inoltre possibile individuare delle caratteristiche comuni nonché delle discriminanti utili per delle riflessioni progettuali sui diversi attori del processo comunicativo: Mittente, Messaggio e Ricevente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/73583