Abstract Per definire il fenomeno della crescita urbana disordinata mal governata si usa ormai in modo indifferenziato il termine “sprawl” che a ragione o a torto racchiude il concetto più ampio di occupazione incontrollata di suolo. Il termine sprawl di derivazione anglosassone ha diversi significati, tutti riconducibili al concetto dello sdraiarsi del costruito in maniera disordinata sul suolo. Forse è questo il motivo per cui è stato assunto universalmente come termine rappresentativo dei modelli di crescita urbana considerati come esempi negativi di pianificazione. Ma è giusto racchiudere le varie declinazioni della crescita urbana mal governata in un’ unica definizione in grado di rappresentare le caratteristiche e le peculiarità di ognuna di queste? Forse, come afferma in un suo scritto il Prof. Agostino Petrillo ..manca un chiaro concetto di Sprawl che è all’origine di tanti equivoci! Il lavoro di questa tesi ha lo scopo di cercare la sua origine, indagare il percorso e il significato del termine, valutare l’uso più o meno appropriato che ne viene fatto e cercare analogie e riferimenti in un’area specifica e particolarmente critica della nostra Regione. A tale proposito, in una parte introduttiva sono stati messi a confronto i principali paesi che dal secondo conflitto mondiale ad oggi hanno subito un profondo cambiamento in termini di crescita e di trasformazione urbana. Sono stati scelti alcuni esempi rappresentativi del fenomeno e descritta la loro evoluzione. Successivamente il problema è stato contestualizzato in un’area geografica della Lombardia interessata fino dagli anni 70 da una crescita urbana costante. Inoltre considerando il fatto che l’intera area è attraversata da una delle principali reti autostradali si è tentato di capire il ruolo che questa importante infrastruttura ha avuto negli anni per questi territori. L’area studiata ha molte affinità , come afferma Eugenio Turri nel suo scritto , con quel vasto territorio considerato ormai da molti studiosi come la “Megalopoli Padana” interessata anch’essa negli ultimi venti anni da una crescita urbana progressiva e inarrestabile che può essere assimilata al fenomeno dello sprawl; o come pensiamo noi, è più realistico considerarla il risultato di un processo di crescita naturale e progressivo, certamente mal governato, ma inevitabile nel suo divenire? Partendo da Bergamo fino al confine con la Regione Veneto, sono stati coinvolti nello studio i comuni che si affacciano sul tracciato dell’autostrada e in particolare quelli che ne sono attraversati. L’immagine restituita ai circa 140.000 autoveicoli che giornalmente percorrono questo tratto di autostrada diventato il più trafficato d’Italia , è quella di un corridoio insediativo e ambientale caratterizzato dall’alternarsi costante e ininterrotto di attività industriali, artigianali, agricole e di servizio. Le municipalità interessate sono 37 suddivise tra le due provincie di Bergamo e Brescia. X Quindici in Provincia di Bergamo e 22 in Provincia di Brescia. I dati statistici sulla loro crescita demografica, confrontati con gli altri comuni della Provincia di riferimento, ci hanno indotto a ritenere la presenza di questa importante infrastruttura di collegamento direttamente responsabile della crescita costante di questi territori e della particolare attrazione che ha operato sulle numerose attività produttive che si incontrano percorrendola. Alla luce della nuova emergenza posta nei programmi della Comunità Europea sul consumo di suolo nei paesi membri, sono stati analizzati i contenuti dei piani Territoriali di Coordinamento di Regione e Province al fine di individuare il livello di attenzione che questi programmi hanno rivolto al problema e l’efficacia dei loro principi sulle azioni predisposte dai comuni di competenza. Infine sono state rilevate e valutate le previsioni dei nuovi strumenti urbanistici comunali in fase di elaborazione dopo l’entrata in vigore della nuova Legge Regionale n.12/2005 sul Governo del Territorio. Il risultato di questi approfondimenti, ci descrive lo stato dell’arte sulle politiche di contrasto al fenomeno messe in atto ai vari livelli istituzionali in questa area geografica e nella nostra regione. Ciò che appare evidente è l’incoerenza tra i concetti espressi nei documenti programmatici e la loro applicazione. Sembra manchi ancora la consapevolezza del valore intrinseco del territorio come bene non riproducibile. Da questa analisi locale e il confronto tra i vari modelli di sviluppo a livello globale siamo giunti a delle conclusioni sul significato del termine “Sprawl” , sulla validità che esso può avere nel contesto Europeo e su quello locale.

Sprawl, dispersione urbana, cosumo di suolo : indiagine su 37 comuni attraversati dalla A4 da bergamo fino al confine veneto

POLI, ULISSE
2011/2012

Abstract

Abstract Per definire il fenomeno della crescita urbana disordinata mal governata si usa ormai in modo indifferenziato il termine “sprawl” che a ragione o a torto racchiude il concetto più ampio di occupazione incontrollata di suolo. Il termine sprawl di derivazione anglosassone ha diversi significati, tutti riconducibili al concetto dello sdraiarsi del costruito in maniera disordinata sul suolo. Forse è questo il motivo per cui è stato assunto universalmente come termine rappresentativo dei modelli di crescita urbana considerati come esempi negativi di pianificazione. Ma è giusto racchiudere le varie declinazioni della crescita urbana mal governata in un’ unica definizione in grado di rappresentare le caratteristiche e le peculiarità di ognuna di queste? Forse, come afferma in un suo scritto il Prof. Agostino Petrillo ..manca un chiaro concetto di Sprawl che è all’origine di tanti equivoci! Il lavoro di questa tesi ha lo scopo di cercare la sua origine, indagare il percorso e il significato del termine, valutare l’uso più o meno appropriato che ne viene fatto e cercare analogie e riferimenti in un’area specifica e particolarmente critica della nostra Regione. A tale proposito, in una parte introduttiva sono stati messi a confronto i principali paesi che dal secondo conflitto mondiale ad oggi hanno subito un profondo cambiamento in termini di crescita e di trasformazione urbana. Sono stati scelti alcuni esempi rappresentativi del fenomeno e descritta la loro evoluzione. Successivamente il problema è stato contestualizzato in un’area geografica della Lombardia interessata fino dagli anni 70 da una crescita urbana costante. Inoltre considerando il fatto che l’intera area è attraversata da una delle principali reti autostradali si è tentato di capire il ruolo che questa importante infrastruttura ha avuto negli anni per questi territori. L’area studiata ha molte affinità , come afferma Eugenio Turri nel suo scritto , con quel vasto territorio considerato ormai da molti studiosi come la “Megalopoli Padana” interessata anch’essa negli ultimi venti anni da una crescita urbana progressiva e inarrestabile che può essere assimilata al fenomeno dello sprawl; o come pensiamo noi, è più realistico considerarla il risultato di un processo di crescita naturale e progressivo, certamente mal governato, ma inevitabile nel suo divenire? Partendo da Bergamo fino al confine con la Regione Veneto, sono stati coinvolti nello studio i comuni che si affacciano sul tracciato dell’autostrada e in particolare quelli che ne sono attraversati. L’immagine restituita ai circa 140.000 autoveicoli che giornalmente percorrono questo tratto di autostrada diventato il più trafficato d’Italia , è quella di un corridoio insediativo e ambientale caratterizzato dall’alternarsi costante e ininterrotto di attività industriali, artigianali, agricole e di servizio. Le municipalità interessate sono 37 suddivise tra le due provincie di Bergamo e Brescia. X Quindici in Provincia di Bergamo e 22 in Provincia di Brescia. I dati statistici sulla loro crescita demografica, confrontati con gli altri comuni della Provincia di riferimento, ci hanno indotto a ritenere la presenza di questa importante infrastruttura di collegamento direttamente responsabile della crescita costante di questi territori e della particolare attrazione che ha operato sulle numerose attività produttive che si incontrano percorrendola. Alla luce della nuova emergenza posta nei programmi della Comunità Europea sul consumo di suolo nei paesi membri, sono stati analizzati i contenuti dei piani Territoriali di Coordinamento di Regione e Province al fine di individuare il livello di attenzione che questi programmi hanno rivolto al problema e l’efficacia dei loro principi sulle azioni predisposte dai comuni di competenza. Infine sono state rilevate e valutate le previsioni dei nuovi strumenti urbanistici comunali in fase di elaborazione dopo l’entrata in vigore della nuova Legge Regionale n.12/2005 sul Governo del Territorio. Il risultato di questi approfondimenti, ci descrive lo stato dell’arte sulle politiche di contrasto al fenomeno messe in atto ai vari livelli istituzionali in questa area geografica e nella nostra regione. Ciò che appare evidente è l’incoerenza tra i concetti espressi nei documenti programmatici e la loro applicazione. Sembra manchi ancora la consapevolezza del valore intrinseco del territorio come bene non riproducibile. Da questa analisi locale e il confronto tra i vari modelli di sviluppo a livello globale siamo giunti a delle conclusioni sul significato del termine “Sprawl” , sulla validità che esso può avere nel contesto Europeo e su quello locale.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
21-dic-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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