L’area compresa tra via Ansperto, via Brisa, Corso Magenta e via Nirone è da secoli sede di alcune tra le più importanti architetture di Milano: in epoca romana, con l’investitura della città a sede imperiale, vengono eretti in questo sito il Circo e le nuove mura. Con il passare dei secoli, la zona diventa punto fondamentale della vita monastica di Milano: sulla giacitura dei carceres trova vita il Monastero Maggiore, il più importante cenobio femminile della città. Aggregato di edifici che mantengono nella forma e nell’orientamento le preesistenze romane, il convento conserva il suo ruolo centrale nella scena religiosa milanese per oltre mille anni fino al 1798, anno della sua soppressione e della ridestinazione dei locali alla Compagnia Militare. Questo avvenimento, insieme all’apertura delle vie Luini e Ansperto, decreta definitivamente la fine della fabbrica monastica. La chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore con la torre dei carceres (adibita a campanile), parte del chiostro occidentale (inglobato nel complesso del Museo Archeologico), il chiostro orientale (con gli annessi edifici che vi si affacciano) e una porzione di un antico refettorio del cenobio sono le uniche testimonianze visibili oggi in questo luogo. Nell'antica struttura monastica, la torre dei carceres costituiva, insieme al complesso di edifici che vi si addossavano e che ne riprendevano la giacitura, il cardine che permetteva la relazione tra le due parti distinte dell'impianto conventuale. Il progetto prevede l'ampliamento dell'esistente Museo Archeologico: l'intento è quello di ricostruire la connessione originaria attraverso un edificio che recupera l'orientamento della torre e ricrea il bordo dell'antica corte; l'intervento diventa il nuovo ingresso alla seconda parte dell'esposizione la quale si articola e trova spazio all'interno degli antichi locali del Monastero Maggiore.

Aree archeologiche e progetto di architettura. La zona del Museo Archeologico di Milano

TAGLIABUE, PAOLA;ANELLI, ALESSIA;VALENTINI, NICOLETTA
2011/2012

Abstract

L’area compresa tra via Ansperto, via Brisa, Corso Magenta e via Nirone è da secoli sede di alcune tra le più importanti architetture di Milano: in epoca romana, con l’investitura della città a sede imperiale, vengono eretti in questo sito il Circo e le nuove mura. Con il passare dei secoli, la zona diventa punto fondamentale della vita monastica di Milano: sulla giacitura dei carceres trova vita il Monastero Maggiore, il più importante cenobio femminile della città. Aggregato di edifici che mantengono nella forma e nell’orientamento le preesistenze romane, il convento conserva il suo ruolo centrale nella scena religiosa milanese per oltre mille anni fino al 1798, anno della sua soppressione e della ridestinazione dei locali alla Compagnia Militare. Questo avvenimento, insieme all’apertura delle vie Luini e Ansperto, decreta definitivamente la fine della fabbrica monastica. La chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore con la torre dei carceres (adibita a campanile), parte del chiostro occidentale (inglobato nel complesso del Museo Archeologico), il chiostro orientale (con gli annessi edifici che vi si affacciano) e una porzione di un antico refettorio del cenobio sono le uniche testimonianze visibili oggi in questo luogo. Nell'antica struttura monastica, la torre dei carceres costituiva, insieme al complesso di edifici che vi si addossavano e che ne riprendevano la giacitura, il cardine che permetteva la relazione tra le due parti distinte dell'impianto conventuale. Il progetto prevede l'ampliamento dell'esistente Museo Archeologico: l'intento è quello di ricostruire la connessione originaria attraverso un edificio che recupera l'orientamento della torre e ricrea il bordo dell'antica corte; l'intervento diventa il nuovo ingresso alla seconda parte dell'esposizione la quale si articola e trova spazio all'interno degli antichi locali del Monastero Maggiore.
FERRO, LUISA
ARC II - Scuola di Architettura Civile
19-dic-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/73761