Il progetto riguarda un edificio situato in Svizzera a Lugano. Si tratta di una sottocentrale elettrica costruita nel 1936 e dismessa negli anni ‘70 poichè sostituita da un nuovo edificio piú adatto alle esigenze d’oggi. E’ un edificio di pregio architettonico, ancora in buono stato di conservazione. Esternamente in lastre di pietra grigia ed al suo interno in cemento. Si propone un Museo per l’energia Idroelettrica al suo interno dando nuova vita ad un edificio che è stato protagonista nella produzione e distribuzione dell’energia elettrica per la città di Lugano per molti anni e facendolo divenire, oltre che museo di un processo produttivo, un museo di se stesso in quanto simbolo di un luogo che ha avuto a che fare con un bene prezioso che ha rivoluzionato il modo di vivere del territorio e del mondo intero: l’elettricità. Si è cercato di rispettare l’edificio e la sua storia. Dove si è costruito nuovo, questo è stato dichiarato subito come tale. Per questo vengono utilizzati materiali molto diversi da quelli esistenti come il legno e l’acciaio corten. Contro la staticità e la concretezza della pietra si è contrapposto un materiale leggero, che si modifica col tempo; il legno. Anche l’acciaio usato per portali e serramenti concorre all’idea del progetto. Internamente il museo propone un percorso sensoriale e interattivo in un continuo sistema di compressione e dilatazione alla scoperta del percorso che l’acqua compie trasformando la sua forza in energia. Un percorso atto a rimanere nella memoria del visitatore, che di continuo si incontra e si scontra con gli spazi esistenti dell’edificio stesso. L’ingresso a doppia altezza è deputato a nucleo centrale dell’intero edificio in cui si ha sempre la percezione dei volumi nella loro completezza. Una nuova vita per l’edificio che altrimenti non avrebbe trovato una nuova collocazione se non con deturpanti modificazioni degli spazi esistenti perdendo l’occasione di mostrarsi al pubblico.
MusEIL. Un museo per l'energia idroelettrica a Lugano. Sottocentrale di via Gemmo
BELLAVITE, ELENA
2011/2012
Abstract
Il progetto riguarda un edificio situato in Svizzera a Lugano. Si tratta di una sottocentrale elettrica costruita nel 1936 e dismessa negli anni ‘70 poichè sostituita da un nuovo edificio piú adatto alle esigenze d’oggi. E’ un edificio di pregio architettonico, ancora in buono stato di conservazione. Esternamente in lastre di pietra grigia ed al suo interno in cemento. Si propone un Museo per l’energia Idroelettrica al suo interno dando nuova vita ad un edificio che è stato protagonista nella produzione e distribuzione dell’energia elettrica per la città di Lugano per molti anni e facendolo divenire, oltre che museo di un processo produttivo, un museo di se stesso in quanto simbolo di un luogo che ha avuto a che fare con un bene prezioso che ha rivoluzionato il modo di vivere del territorio e del mondo intero: l’elettricità. Si è cercato di rispettare l’edificio e la sua storia. Dove si è costruito nuovo, questo è stato dichiarato subito come tale. Per questo vengono utilizzati materiali molto diversi da quelli esistenti come il legno e l’acciaio corten. Contro la staticità e la concretezza della pietra si è contrapposto un materiale leggero, che si modifica col tempo; il legno. Anche l’acciaio usato per portali e serramenti concorre all’idea del progetto. Internamente il museo propone un percorso sensoriale e interattivo in un continuo sistema di compressione e dilatazione alla scoperta del percorso che l’acqua compie trasformando la sua forza in energia. Un percorso atto a rimanere nella memoria del visitatore, che di continuo si incontra e si scontra con gli spazi esistenti dell’edificio stesso. L’ingresso a doppia altezza è deputato a nucleo centrale dell’intero edificio in cui si ha sempre la percezione dei volumi nella loro completezza. Una nuova vita per l’edificio che altrimenti non avrebbe trovato una nuova collocazione se non con deturpanti modificazioni degli spazi esistenti perdendo l’occasione di mostrarsi al pubblico.File | Dimensione | Formato | |
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