Il patrimonio architettonico relativo al periodo della Grande Guerra è tutelato ai sensi della legge n 78 del 7 marzo 2001 Tutela del patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale; in essa vengono riconosciuti il valore storico e culturale delle vestigia della Prima Guerra Mondiale e promosso la ricognizione, la manutenzione, il restauro, la gestione e la valorizzazione delle vestigia relative a entrambe le parti del conflitto. Il progetto di valorizzazione di manufatti realizzati nei primi decenni del XX secolo come sistema difensivo della Frontiera Avanzata Nord (la cosiddetta Linea Cadorna), si inserisce in un quadro normativo ben preciso e in accordo con esso, oltre che in uno scenario più ampio di interventi di recupero e valorizzazione che coinvolgono le opere militari. Numerosi sono gli esempi positivi che hanno coinvolto le nazioni e i luoghi che sono stati teatro dei principali conflitti, generando a volte collaborazioni internazionali e progetti di grande scala. L’intervento che prende in considerazioni le opere realizzate nel settore Mera-Adda della Linea Cadorna, sulle alture della Valvarrone, vuole essere il tentativo di ricreare quel sistema unitario di singole emergenze collocate sul territorio ma connesse tra loro attraversa un articolato sistema viabilistico ed escursionistico e di comunicazione mediante sistemi di controllo e di segnalazioni. Da un punto di vista strettamente architettonico, la tutela e il recupero di simili opere rappresenta la possibilità di salvare dall’inevitabile distruzione, manufatti che testimoniano la capacità dell’uomo di creare piccoli o grandi elementi inseriti in un sistema complesso che tenga conto della natura dei luoghi. Andando ad inserirsi in ambiti di grande valore dal punto di vista panoramico e naturalistico, occupano oggi posizioni di grande pregio e di forte attrattiva turistica e, data la necessità di celarsi al nemico, non deturpano il paesaggio. A pochi anni di distanza dal centenario che ricorda uno dei periodi più tragici della storia del Paese il tema di progetto offre l’occasione di riflettere sull’importanza che questi manufatti assumono, sia come testimonianza delle capacità tecniche costruttive del Genio Militare oltre che delle abilità della popolazione coinvolta nella loro costruzione, sia per il valore storico legato alla memoria di vicende di uomini che in quei luoghi hanno vissuto l’estenuante attesa del conflitto.
Trincee di pace e suoni di guerra. Valorizzazione del sistema territoriale della Valvarrone attraverso il riuso di manufatti della Prima Guerra Mondiale
ZAVAGNIN, MARIA;ROSSI, MATTEO
2011/2012
Abstract
Il patrimonio architettonico relativo al periodo della Grande Guerra è tutelato ai sensi della legge n 78 del 7 marzo 2001 Tutela del patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale; in essa vengono riconosciuti il valore storico e culturale delle vestigia della Prima Guerra Mondiale e promosso la ricognizione, la manutenzione, il restauro, la gestione e la valorizzazione delle vestigia relative a entrambe le parti del conflitto. Il progetto di valorizzazione di manufatti realizzati nei primi decenni del XX secolo come sistema difensivo della Frontiera Avanzata Nord (la cosiddetta Linea Cadorna), si inserisce in un quadro normativo ben preciso e in accordo con esso, oltre che in uno scenario più ampio di interventi di recupero e valorizzazione che coinvolgono le opere militari. Numerosi sono gli esempi positivi che hanno coinvolto le nazioni e i luoghi che sono stati teatro dei principali conflitti, generando a volte collaborazioni internazionali e progetti di grande scala. L’intervento che prende in considerazioni le opere realizzate nel settore Mera-Adda della Linea Cadorna, sulle alture della Valvarrone, vuole essere il tentativo di ricreare quel sistema unitario di singole emergenze collocate sul territorio ma connesse tra loro attraversa un articolato sistema viabilistico ed escursionistico e di comunicazione mediante sistemi di controllo e di segnalazioni. Da un punto di vista strettamente architettonico, la tutela e il recupero di simili opere rappresenta la possibilità di salvare dall’inevitabile distruzione, manufatti che testimoniano la capacità dell’uomo di creare piccoli o grandi elementi inseriti in un sistema complesso che tenga conto della natura dei luoghi. Andando ad inserirsi in ambiti di grande valore dal punto di vista panoramico e naturalistico, occupano oggi posizioni di grande pregio e di forte attrattiva turistica e, data la necessità di celarsi al nemico, non deturpano il paesaggio. A pochi anni di distanza dal centenario che ricorda uno dei periodi più tragici della storia del Paese il tema di progetto offre l’occasione di riflettere sull’importanza che questi manufatti assumono, sia come testimonianza delle capacità tecniche costruttive del Genio Militare oltre che delle abilità della popolazione coinvolta nella loro costruzione, sia per il valore storico legato alla memoria di vicende di uomini che in quei luoghi hanno vissuto l’estenuante attesa del conflitto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/73843