Il contesto della periferia urbana obbliga ad una riflessione culturale e sociale ancor prima che architettonica. Questo principio assume importanza fondamentale dal momento in cui, un contesto che mostra le sue debolezze, e quelle della città di cui fa parte, non fa altro che testimoniare lo status sociale della popolazione che lo ha creato ed abitato. La zona di San Cristoforo si trova in una situazione di incertezza, dato che non è propriamente una realtà ghettizzante, ma nemmeno si può dire che si trovi pienamente coinvolta nella collettività dei più centrali quartieri di Milano. Lo studio morfo-tipologico del tessuto urbano sintetizza quella che è la sua identità; la prepoternte prevalenza di residenza sui servizi e attività del terziario, pone il problema di un nuovo sviluppo a livello locale, al fine di prevenire il gia presente e dilagante fenomeno del quartiere dormitorio. A livello nazionale ed internazionale, i contesti delocalizzati rispetto ai centri cittadini hanno trovato nuova linfa dall'insediamento di moderne funzioni, oppure dal recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente ed in disuso. Una delle recenti modalità di recupero di un contesto degradato consiste nella dislocazione di alcuni servizi legati alla ricerca e all'economia d'impresa: i cosiddetti parchi Scientifici e Tecnologici. La scelta di insediare un Tecno-polo a San Cristoforo, ha richiesto la progettazione di una vasta zona, sia a livello urbanistico che architettonico. Da qui è nata l'idea di un edifcio "di testa" nel parco, che servisse ad ospitare tutte le funzioni di pregio e rappresentanza del parco. Una riflessione sul ruolo che un contenitore del genere dovesse avere, ha portato a ragionare su scelte compositive che ne esaltassero le qualità legate al mix funzionale, alla creazione di spazi del lavoro stimolanti ed allo stesso tempo dotati di comfort. Il nuovo Parco Tecnologico cerca quindi di affiancare un progetto architettonico alle diverse scale, rielaborando lo scenario urbano attuale, fornendo possibilità per lo sviluppo di attività economiche e culturali, e di conseguenza offrendo nuove opportunità di fruizione stimolante e collettiva.

Parco tecnologico San Cristoforo. Un nuovo polo scientifico e culturale per Milano

PIGNATIELLO, DAVIDE;CAVICCHIOLI, FABIO
2011/2012

Abstract

Il contesto della periferia urbana obbliga ad una riflessione culturale e sociale ancor prima che architettonica. Questo principio assume importanza fondamentale dal momento in cui, un contesto che mostra le sue debolezze, e quelle della città di cui fa parte, non fa altro che testimoniare lo status sociale della popolazione che lo ha creato ed abitato. La zona di San Cristoforo si trova in una situazione di incertezza, dato che non è propriamente una realtà ghettizzante, ma nemmeno si può dire che si trovi pienamente coinvolta nella collettività dei più centrali quartieri di Milano. Lo studio morfo-tipologico del tessuto urbano sintetizza quella che è la sua identità; la prepoternte prevalenza di residenza sui servizi e attività del terziario, pone il problema di un nuovo sviluppo a livello locale, al fine di prevenire il gia presente e dilagante fenomeno del quartiere dormitorio. A livello nazionale ed internazionale, i contesti delocalizzati rispetto ai centri cittadini hanno trovato nuova linfa dall'insediamento di moderne funzioni, oppure dal recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente ed in disuso. Una delle recenti modalità di recupero di un contesto degradato consiste nella dislocazione di alcuni servizi legati alla ricerca e all'economia d'impresa: i cosiddetti parchi Scientifici e Tecnologici. La scelta di insediare un Tecno-polo a San Cristoforo, ha richiesto la progettazione di una vasta zona, sia a livello urbanistico che architettonico. Da qui è nata l'idea di un edifcio "di testa" nel parco, che servisse ad ospitare tutte le funzioni di pregio e rappresentanza del parco. Una riflessione sul ruolo che un contenitore del genere dovesse avere, ha portato a ragionare su scelte compositive che ne esaltassero le qualità legate al mix funzionale, alla creazione di spazi del lavoro stimolanti ed allo stesso tempo dotati di comfort. Il nuovo Parco Tecnologico cerca quindi di affiancare un progetto architettonico alle diverse scale, rielaborando lo scenario urbano attuale, fornendo possibilità per lo sviluppo di attività economiche e culturali, e di conseguenza offrendo nuove opportunità di fruizione stimolante e collettiva.
ARC II - Scuola di Architettura Civile
19-dic-2012
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/73946