All’inizio del 1950, quando Belgrado assunse una dimensione metropolitana, era emersa la necessità di una riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico. Ebbe inizio l’idea della Metropolitana come il principale sistema di trasporto pubblico. Gli studi sono stati intensificati dopo il Piano Urbanistico del 1972, ma i diversi approcci politici, hanno determinato il motivo per cui la decisione sulla realizzazione della metropolitana non è stata ancora presa fino ad oggi. L’ampliamento costante della superficie cittadina e il conseguente aumento del numero dei mezzi in circolazione negli ultimi anni, hanno determinato un incremento del traffico. Quest’ultimo attraversa il centro città, in modo tale che quello internazionale di transito assume la dimensione di traffico urbano in aggiunta a quello dei pendolari giornalieri tra Zemun, Nuova Belgrado e Belgrado. Situata alla confluenza di due principali vie d’acqua europee, il Danubio (Corridoio VII) e la Sava, sul Corridoio X e XI e sulle rotte ferroviarie, Belgrado è stata sempre al centro di un intenso traffico internazionale. La linea della metropolitana leggera da me proposta, segue un tracciato che parte a nord da Zemun e arriva a sud-est di Belgrado, collegando le aree periferiche con i principali fulcri centrali della città e punti di interscambio con altri mezzi di trasporto. Insieme a tre linee di Bas Rapid Transit, questi sono due interventi capaci di decongestionare le alterie principali della città. Il tracciato della metropolitana è il tratto che assorbe la maggiore domanda (circa 270.000 abitanti e circa 150.000 lavoratori). Il percorso, lungo circa 20 Km e con 20 fermate, è composto da un tratto in viadotto a Nuova Belgrado e da un tratto interrato a Belgrado. Una Stazione di Nuova Belgrado è situata nel Blocco 18, un’area invasa da residenze abusive, vicina alla Vecchia Fiera, al Centro Congressi Sava Center, all’Hotel Continental ed a una parte della città altamente residenziale. Il progetto si propone di mantenere la continuità del verde lungo la riva del Fiume Sava, creando un nuovo fronte. Sono state previste delle residenze universitarie con circa 2200 posti, in risposta all’attuale domanda.
La metropolitana tra Belgrado e Zemun : una stazione di Nuova Belgrado
CARIONI, BARBARA
2011/2012
Abstract
All’inizio del 1950, quando Belgrado assunse una dimensione metropolitana, era emersa la necessità di una riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico. Ebbe inizio l’idea della Metropolitana come il principale sistema di trasporto pubblico. Gli studi sono stati intensificati dopo il Piano Urbanistico del 1972, ma i diversi approcci politici, hanno determinato il motivo per cui la decisione sulla realizzazione della metropolitana non è stata ancora presa fino ad oggi. L’ampliamento costante della superficie cittadina e il conseguente aumento del numero dei mezzi in circolazione negli ultimi anni, hanno determinato un incremento del traffico. Quest’ultimo attraversa il centro città, in modo tale che quello internazionale di transito assume la dimensione di traffico urbano in aggiunta a quello dei pendolari giornalieri tra Zemun, Nuova Belgrado e Belgrado. Situata alla confluenza di due principali vie d’acqua europee, il Danubio (Corridoio VII) e la Sava, sul Corridoio X e XI e sulle rotte ferroviarie, Belgrado è stata sempre al centro di un intenso traffico internazionale. La linea della metropolitana leggera da me proposta, segue un tracciato che parte a nord da Zemun e arriva a sud-est di Belgrado, collegando le aree periferiche con i principali fulcri centrali della città e punti di interscambio con altri mezzi di trasporto. Insieme a tre linee di Bas Rapid Transit, questi sono due interventi capaci di decongestionare le alterie principali della città. Il tracciato della metropolitana è il tratto che assorbe la maggiore domanda (circa 270.000 abitanti e circa 150.000 lavoratori). Il percorso, lungo circa 20 Km e con 20 fermate, è composto da un tratto in viadotto a Nuova Belgrado e da un tratto interrato a Belgrado. Una Stazione di Nuova Belgrado è situata nel Blocco 18, un’area invasa da residenze abusive, vicina alla Vecchia Fiera, al Centro Congressi Sava Center, all’Hotel Continental ed a una parte della città altamente residenziale. Il progetto si propone di mantenere la continuità del verde lungo la riva del Fiume Sava, creando un nuovo fronte. Sono state previste delle residenze universitarie con circa 2200 posti, in risposta all’attuale domanda.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/73961