Over the past fifty years, the world of architectural design has seen a gradual integration with the digital realm of computers, resulting in some cases in a paradigm shift, the computational architecture. In many countries and universities this approach involved a research for both methodological and formal on the potential of new computational tools. In Italy, this research has certainly been slower, resulting in some cases indolence towards this world. Our argument stems from the desire to understand what were the underlying reasons why a country like ours, which has a taste for innovation in its identity, finds it difficult to approach this change of scenery design. We decided to approach our thesis with an almost curatorial method, such as an interview with the protagonists, both Italian and foreign, the world's algorithmic / generative. Through these interviews, in the form of interviews we were able to understand the main causes of this distrust Italian and the potential of this new paradigm. For this reason, the thesis is set with an overall view of all phases of architectural design, to guess what the real capacity of an algorithmic approach to the design. In the representation, as a discipline with value-analytic information or semiotic-communicative, we see the possibility of a new model, beyond Euclidean geometry and importing a natural and organic method, leading to complexity. An algorithmic method then allows generative phase of design and architectural process, a dynamic unprecedented paradigm to optimize functional, thermal, formal. However, without a technical apparatus / building to support such architectures, the innovations introduced by the new paradigm would remain in the virtual world, ambendo only in the indefinite future. So the study of new building systems, new materials and machines, is necessary in order to give value to the whole process of innovation imported by this design method.

Negli ultimi cinquanta anni, il mondo della progettazione architettonica ha visto una graduale integrazione con la sfera digitale dei computer, sfociando in alcuni casi in un cambio di paradigma, quello dell’architettura computazionale. In molti paesi e università quest’approccio ha comportato una ricerca sia metodologica sia formale sulle potenzialità dei nuovi strumenti computazionali. In Italia, questa ricerca è stata certamente più lenta, causando in alcuni casi un’indolenza verso questo mondo. La nostra tesi nasce dal desiderio di capire quali siano state le ragioni profonde per cui un paese come il nostro, che ha nella sua identità il gusto dell’innovazione, trova difficile l’approccio a questo cambiamento di scenario progettuale. Abbiamo deciso di approcciare la nostra tesi con un metodo quasi curatoriale, come un colloquio con i protagonisti, sia italiani che esteri, del mondo algoritmico/generativo. Attraverso questi colloqui, sotto forma di interviste abbiamo avuto la possibilità di comprendere le principali cause di questa diffidenza italiana e le potenzialità di questo nuovo paradigma. Per questo motivo la tesi è impostata con un’ottica generale su tutte le fasi della progettazione architettonica, per far intuire quali siano le vere capacità di un approccio algoritmico alla progettazione. Nella rappresentazione, intesa come disciplina con valenza analitico-informativa o semiotico-comunicativa, si vedono le possibilità di un nuovo modello, oltrepassando la geometria euclidea e importando una metodologia naturalistica e organica, sfociando fino nella complessità. Un metodo algoritmico generativo consente poi in fase d’ideazione e processo architettonico, una dinamicità senza precedenti fino al paradigma dell’ottimizzazione funzionale, termica, formale. Tuttavia, senza un apparato tecnico/costruttivo in grado di supportare tali architetture, le novità portate dal nuovo paradigma rimarrebbero nel mondo virtuale, ambendo solamente a un futuro indefinito. Quindi lo studio dei nuovi sistemi costruttivi, dei nuovi materiali e macchine, è necessario al fine di dare valore a tutto il processo innovativo importato da questo metodo progettuale.

Into the wild computational approach to architectural field vs architectural approach to computational field

O'DONNELL, BREANDAN PATRICK
2011/2012

Abstract

Over the past fifty years, the world of architectural design has seen a gradual integration with the digital realm of computers, resulting in some cases in a paradigm shift, the computational architecture. In many countries and universities this approach involved a research for both methodological and formal on the potential of new computational tools. In Italy, this research has certainly been slower, resulting in some cases indolence towards this world. Our argument stems from the desire to understand what were the underlying reasons why a country like ours, which has a taste for innovation in its identity, finds it difficult to approach this change of scenery design. We decided to approach our thesis with an almost curatorial method, such as an interview with the protagonists, both Italian and foreign, the world's algorithmic / generative. Through these interviews, in the form of interviews we were able to understand the main causes of this distrust Italian and the potential of this new paradigm. For this reason, the thesis is set with an overall view of all phases of architectural design, to guess what the real capacity of an algorithmic approach to the design. In the representation, as a discipline with value-analytic information or semiotic-communicative, we see the possibility of a new model, beyond Euclidean geometry and importing a natural and organic method, leading to complexity. An algorithmic method then allows generative phase of design and architectural process, a dynamic unprecedented paradigm to optimize functional, thermal, formal. However, without a technical apparatus / building to support such architectures, the innovations introduced by the new paradigm would remain in the virtual world, ambendo only in the indefinite future. So the study of new building systems, new materials and machines, is necessary in order to give value to the whole process of innovation imported by this design method.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
3-ott-2012
2011/2012
Negli ultimi cinquanta anni, il mondo della progettazione architettonica ha visto una graduale integrazione con la sfera digitale dei computer, sfociando in alcuni casi in un cambio di paradigma, quello dell’architettura computazionale. In molti paesi e università quest’approccio ha comportato una ricerca sia metodologica sia formale sulle potenzialità dei nuovi strumenti computazionali. In Italia, questa ricerca è stata certamente più lenta, causando in alcuni casi un’indolenza verso questo mondo. La nostra tesi nasce dal desiderio di capire quali siano state le ragioni profonde per cui un paese come il nostro, che ha nella sua identità il gusto dell’innovazione, trova difficile l’approccio a questo cambiamento di scenario progettuale. Abbiamo deciso di approcciare la nostra tesi con un metodo quasi curatoriale, come un colloquio con i protagonisti, sia italiani che esteri, del mondo algoritmico/generativo. Attraverso questi colloqui, sotto forma di interviste abbiamo avuto la possibilità di comprendere le principali cause di questa diffidenza italiana e le potenzialità di questo nuovo paradigma. Per questo motivo la tesi è impostata con un’ottica generale su tutte le fasi della progettazione architettonica, per far intuire quali siano le vere capacità di un approccio algoritmico alla progettazione. Nella rappresentazione, intesa come disciplina con valenza analitico-informativa o semiotico-comunicativa, si vedono le possibilità di un nuovo modello, oltrepassando la geometria euclidea e importando una metodologia naturalistica e organica, sfociando fino nella complessità. Un metodo algoritmico generativo consente poi in fase d’ideazione e processo architettonico, una dinamicità senza precedenti fino al paradigma dell’ottimizzazione funzionale, termica, formale. Tuttavia, senza un apparato tecnico/costruttivo in grado di supportare tali architetture, le novità portate dal nuovo paradigma rimarrebbero nel mondo virtuale, ambendo solamente a un futuro indefinito. Quindi lo studio dei nuovi sistemi costruttivi, dei nuovi materiali e macchine, è necessario al fine di dare valore a tutto il processo innovativo importato da questo metodo progettuale.
Tesi di laurea Magistrale
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