The present research aims at understanding the contribution that design, especially through information visualizations and interfaces, can bring to digital humanities research. In the heterogeneous set of studies and activities that shape the field today, the current participation of design is mostly limited to the development of digital tools for accessing, exploring and manipulating cultural data. Recognizing strong synergies between recent epistemological assumptions in the digital humanities and consolidated theoretical approaches within design practice and theory, the research places design at the center of digital humanities activities. In a context where making represents an essential condition for theory production and scholars are assuming the role of new reflective practitioners, design can provide essential theoretical and methodological contributions to the definition of new heuristic research practices. A critical review of the current intersections between design and digital humanities, both in terms of theoretical assumptions and practical experiences, is initially provided. Several projects coming from a two-year collaboration within a digital humanities initiative are then presented and discussed in detail, with a particular focus on the design processes involved. Finally, a collaborative model for research in the digital humanities is articulated, emphasizing the need for new hybridized forms of thinking, coming from designers, scholars and computer scientists. As a result, visualizations and interfaces are not conceived as things, but rather, as moments of interpretative processes that stem from, and define, new ways of looking, reasoning and building with and through digital technologies.

La ricerca ha come obiettivo quello di comprendere il contributo che il design e in particolare, il Design della Comunicazione e delle Interfacce, può apportare all’interno delle Digital Humanities. In uno scenario caratterizzato attualmente da un insieme eterogeneo di studi ed attività umanistici, tecnologici e culturali, il coinvolgimento del design sembra limitato principalmente allo sviluppo di strumenti digitali per l’accesso, l’esplorazione e la manipolazione del dato culturale. La ricerca propone invece di considerare il carattere performativo e interpretativo del design, unitamente alla sua capacità di strutturare e modellare, come aspetti centrali per lo studio del e nel digitale. In un contesto dove il fare sta assumendo un ruolo fondamentale per la produzione di nuove conoscenze, trasformando studiosi e ricercatori in professionisti riflessivi, il design può fornire i contributi teorici e metodologici per la definizione di nuovi processi euristici di investigazione. La ricerca presenta quindi un’analisi critica delle attuali intersezioni tra design e digital humanities, che coinvolge sia aspetti teorici che contesti pratici, al fine di comprendere meglio non solo il panorama attuale ma anche le prospettive e gli scenari futuri. L’esperienza maturata dalla diretta collaborazione con un gruppo di ricerca umanistica digitale, ha fornito poi le condizioni per meglio approfondire caratteristiche, opportunità e criticità della progettazione di strumenti visuali per studi storico-letterari. Come risultato, la tesi propone infine un modello collaborativo per la ricerca col digitale, concentrato sulla definizione di nuove forme ibride di pensiero, frutto di sensibilità e strumenti di designer, informatici e ricercatori umanistici. In tale prospettiva, le visualizzazioni e le interfacce smettono di essere considerate come oggetti ma, piuttosto, come l’espressione di una forte contaminazione di nuovi modi di vedere, pensare e costruire con e attraverso le tecnologie digitali.

The design of heuristic practices. Rethinking communication design in the digital humanities

CAVIGLIA, GIORGIO

Abstract

The present research aims at understanding the contribution that design, especially through information visualizations and interfaces, can bring to digital humanities research. In the heterogeneous set of studies and activities that shape the field today, the current participation of design is mostly limited to the development of digital tools for accessing, exploring and manipulating cultural data. Recognizing strong synergies between recent epistemological assumptions in the digital humanities and consolidated theoretical approaches within design practice and theory, the research places design at the center of digital humanities activities. In a context where making represents an essential condition for theory production and scholars are assuming the role of new reflective practitioners, design can provide essential theoretical and methodological contributions to the definition of new heuristic research practices. A critical review of the current intersections between design and digital humanities, both in terms of theoretical assumptions and practical experiences, is initially provided. Several projects coming from a two-year collaboration within a digital humanities initiative are then presented and discussed in detail, with a particular focus on the design processes involved. Finally, a collaborative model for research in the digital humanities is articulated, emphasizing the need for new hybridized forms of thinking, coming from designers, scholars and computer scientists. As a result, visualizations and interfaces are not conceived as things, but rather, as moments of interpretative processes that stem from, and define, new ways of looking, reasoning and building with and through digital technologies.
TRABUCCO, FRANCESCO
CIUCCARELLI, PAOLO
20-mar-2013
La ricerca ha come obiettivo quello di comprendere il contributo che il design e in particolare, il Design della Comunicazione e delle Interfacce, può apportare all’interno delle Digital Humanities. In uno scenario caratterizzato attualmente da un insieme eterogeneo di studi ed attività umanistici, tecnologici e culturali, il coinvolgimento del design sembra limitato principalmente allo sviluppo di strumenti digitali per l’accesso, l’esplorazione e la manipolazione del dato culturale. La ricerca propone invece di considerare il carattere performativo e interpretativo del design, unitamente alla sua capacità di strutturare e modellare, come aspetti centrali per lo studio del e nel digitale. In un contesto dove il fare sta assumendo un ruolo fondamentale per la produzione di nuove conoscenze, trasformando studiosi e ricercatori in professionisti riflessivi, il design può fornire i contributi teorici e metodologici per la definizione di nuovi processi euristici di investigazione. La ricerca presenta quindi un’analisi critica delle attuali intersezioni tra design e digital humanities, che coinvolge sia aspetti teorici che contesti pratici, al fine di comprendere meglio non solo il panorama attuale ma anche le prospettive e gli scenari futuri. L’esperienza maturata dalla diretta collaborazione con un gruppo di ricerca umanistica digitale, ha fornito poi le condizioni per meglio approfondire caratteristiche, opportunità e criticità della progettazione di strumenti visuali per studi storico-letterari. Come risultato, la tesi propone infine un modello collaborativo per la ricerca col digitale, concentrato sulla definizione di nuove forme ibride di pensiero, frutto di sensibilità e strumenti di designer, informatici e ricercatori umanistici. In tale prospettiva, le visualizzazioni e le interfacce smettono di essere considerate come oggetti ma, piuttosto, come l’espressione di una forte contaminazione di nuovi modi di vedere, pensare e costruire con e attraverso le tecnologie digitali.
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