This period of economic crisis contrasts with the consumption of culture and the interest of the National and foreign users in archaeological sites which are constantly high. Therefore, it should emerge the need to promote the cultural heritage, especially the archaeological one, above all in those contexts where it has a very important role for culture and identity. As it has been recorded in literature, while 2/3 of the archaeological heritage are not surveyed, other have been damaged by agricultural works, infrastructures, clandestine digs and natural phenomena, causing the loss of almost 1% of the National Pil. Hence, it is worthwhile to operate on the archaeological heritage using a conservative approach and an active protection of the heritage, by adopting solutions of governance characterized by: - strategic and integrated planning; - cooperation between actors; - sharing of resources and of human capital; - involvement of local community. To reach this goal, there where the field of action is the territory which has its nucleus in the archaeological heritage, the integrated planning gives the possibility to act also in the other sectors that revolve around the nucleus, by adopting solutions to appraise the whole territorial capital. The consequence is a methodological context made by consequential steps: 1.“process of the knowledge of the cultural and territorial capital”; 2. planning of the governance that comes before the government and presumes many other sub-plans which are specific for each sector and territorial context. Every area is a project that is structured following precise aims. Every aim is reached by actions and each action is achieved by adopting focused and functional strategies. Although the abundance of the National and European literature about the strategic planning, not all archaeological sites are managed respecting what Institutions assert. The cause is that it is very difficult to categorize and survey the Italian archaeological heritage following the categories of archaeological area or archaeological park. Moreover there is a lack of experts in the field of integrated management. Only recently the efficacy of the multidisciplinariety, the ability to share the knowledge and the importance of the contribute of the Technological sector in the cultural field have been highlighted. Based on these considerations, the aim of the research is the creation of a metaproject applicable in those contexts where the archaeological heritage has a decisive role in the territorial system. These contexts are detectable if we consider some elements regarding the archaeological resources which, in a management point of view, are considered nucleus of the territorial system. These elements are typological, quantitative, social and identity, economic, attractive and systemic. The implementation of the metaproject has been conceived for Marsala, a small town in the south of Italy characterized by quite huge quantity of resources and archaeological excellences that can be considered potential elements for a development and a requalification of the local territorial system. The aims of the metaproject are two: 1. the development of a management plan for the territory with very important archaeological resources; 2. the application of the theoretical management plan in Marsala to protect, maintain and give value to the cultural resources, to the landscape, to the architectural elements of the territory, with an integrated approach, starting from the archaeological area of Capo Boeo. Overall, the research gives an important contribute for a scientific planning, offers an interpretative scenario and drafts a methodological perspective about the archaeological management and strategic planning. The most important results are: - the state of art about strategic planning, archaeological heritage and guide lines created by International and National Institution; - a critical analysis about methodology and interaction of knowledge, especially regarding Technology, meant as source of tools for cultural sector; - an updated interpretation of the main trend adopted for some archaeological area, that sometimes has been changed in archaeological park and rarely put in systemic territorial plans; - a scientific and actionable model, that is the metaproject, in which the integration of different subjects takes place and an integrated management is developed to create cultural, social and economic development of a territory and of its heritage.

Nonostante il periodo di crisi economica che investe il contesto nazionale, aumentano il consumo di cultura e l’interesse dei fruitori nazionali ed esteri per i siti archeologici. Ne consegue la necessità di gestire strategicamente il patrimonio archeologico, di favorire la sua corretta conoscenza e fruizione e di proseguire le indagini archeologiche per riportare alla luce i reperti ancora sconosciuti. Come documenta la letteratura, ai 2/3 del patrimonio archeologico italiano non censito, si aggiunge quello compromesso da lavori agricoli, da infrastrutture, da scavi clandestini e da fenomeni naturali, comportando la perdita di quasi un punto percentuale del Pil nazionale. Pertanto, è opportuno agire sul patrimonio archeologico secondo un approccio non solo conservativo, ma anche di tutela attiva del bene, adottando forme di governance caratterizzate da: - programmazione strategica e integrata; - cooperazione tra gli attori; - condivisione di risorse e di capitale umano; - partecipazione della comunità locale. Per raggiungere tale risultato, laddove si opera su un sistema territoriale che ha per nucleo il patrimonio archeologico, la pianificazione integrata permette di agire anche sugli altri contesti che gravitano attorno al nucleo, adottando soluzioni di valorizzazione per l’intero capitale territoriale. Ne consegue la necessità di un processo metodologico costituito in step consequenziali. Ad una fase iniziale denominabile “processo della conoscenza del capitale culturale e territoriale” segue una fase di progettazione della governance. Questa precede il momento di governement e presuppone una serie di sub-progetti specifici per ogni ambito e per ogni contesto territoriale. Ogni area costituisce un progetto, strutturato secondo obiettivi precisi, raggiungibili attraverso azioni. Ogni azione si realizza attraverso l’adozione di strategie mirate e funzionali. Nonostante l’ampiezza della letteratura nazionale ed europea sul tema della pianificazione strategica, non tutti i siti archeologici sono gestiti rispettando quanto viene affermato dalle Istituzioni. Il motivo di ciò è da ricercare nelle difficoltà di classificare e di censire il patrimonio archeologico italiano secondo le categorie di area archeologica o di parco archeologico. A ciò si aggiunge la mancanza di personale qualificato nell’ambito della gestione integrata. Solo di recente è stata messa in luce l’efficacia della pluri-disciplinarità curriculare, della capacità di condivisione dei saperi e del contributo dell’Area Tecnologica nel settore culturale. Sulla base di tali considerazioni, si articola la ricerca il cui obiettivo è la strutturazione di un metaprogetto applicabile in quei contesti in cui il patrimonio archeologico svolge un ruolo determinante nel sistema territoriale. La creazione del metaprogetto (fase progettuale) prende forma dalla fase esplorativa/abduttiva, ovvero dall’analisi del contesto nazionale in materia di management integrato e di patrimonio archeologico; dallo studio della normativa nazionale ed internazionale di riferimento; dall’esame di alcuni casi italiani ed esteri, individuati e studiati sulla base di criteri rispondenti alle necessità progettuali (piano di gestione e di valorizzazione; componenti territoriali; integrazione del patrimonio archeologico/paesaggistico/urbanistico; coinvolgimento della popolazione locale; obiettivi di sviluppo sostenibile). Alla fase progettuale segue quella applicativa. Si propone infatti il metaprogetto per il territorio di Marsala, città caratterizzata da un’offerta piuttosto ampia e da eccellenze archeologiche considerabili potenziale elemento catalizzatore e leve per uno sviluppo e per una riqualificazione del sistema locale territoriale. L’obiettivo del metaprogetto è lo sviluppo di un piano di gestione della città di Marsala al fine di tutelare, conservare, gestire e valorizzare le risorse culturali, paesaggistiche, architettoniche del territorio marsalese in un’ottica integrata e sistemica, partendo dall’area archeologica di Capo Boeo. Per strutturare tale sistema è stato necessario conoscere il territorio attraverso sopralluoghi ed interviste e ideare una serie di progetti di tutela, conservazione, valorizzazione e manutenzione per ciascuna risorsa territoriale. Esiti complessivi della ricerca sono stati: - Creazione di un apparato analitico e interpretativo circa lo stato dell’arte della pianificazione strategica, dei beni archeologici e delle attuali linee guida proposte dagli Enti nazionali ed internazionali di riferimento e messe in atto in alcuni contesti nazionali. - Individuazione critica ed interpretativa degli aspetti metodologici e di interdisciplinarità, soprattutto nell’ambito della Tecnologia dell’Architettura, intesa come fonte di strumenti e di metodologie applicabili nel settore culturale – archeologico. - Riconoscimento delle linee di tendenza attualmente adottate in alcune aree archeologiche, talvolta trasformate in parchi e/o inserite in piani territoriali complessi e sistemici. - Individuazione degli elementi cardine per una gestione e valorizzazione integrata del territorio raggruppati in ambiti (progetto della conoscenza, progetto di gestione e di valorizzazione, monitoraggio), individuati dalla letteratura, dalla normativa internazionale (Linee Guida Unesco, ICOMOS, ICOM e ICHAM) e nazionale (D.M. 18 Aprile 2012 “Linee Guida per la costituzione e valorizzazione dei parchi archeologici) e attuati in alcuni casi di studio trattati (Parco delle Incisioni Rupestri di Naquane; Parchi della Val di Cornia; Area Archeologica di Aquileia; Suomenlinna, Archaeological-Ecological Centre Albersdorf). - Ideazione di un modello scientifico, procedurale e operativo, di carattere metaprogettuale, in cui emerge l’integrazione di discipline diverse per natura, ma con punti di tangenza laddove si opera in un’ottica di management integrato e per favorire sviluppo culturale, sociale ed economico di un territorio e del suo patrimonio. - Avvio a nuove riflessioni sui concetti di “bacino culturale” e “parchi a rete”, intesi come possibili soluzioni territoriali derivanti da approcci di gestione e di valorizzazione integrata. - Considerazione del patrimonio archeologico come reale fonte di sviluppo culturale e sociale, su cui investire attraverso comunicazione e forme di valorizzazione e gestione integrata, favorendo la conoscenza e la crescita complessiva del territorio. Ne deriva l’opportunità di guardare al patrimonio archeologico in modo innovativo, ovvero non come ostacolo ai processi di sviluppo urbanistico e infrastrutturale, ma come elemento su cui investigare attraverso nuove campagne di scavo e da cui cominciare una progettazione finalizzata al rispetto delle componenti culturali, architettoniche e paesaggistiche del territorio. - Individuazione delle criticità in ambito soprattutto nazionale. Come anticipato, la problematicità di distinzione tra area e parco archeologico, comporta la difficoltà di censire il patrimonio archeologico italiano. A ciò si aggiunge la tendenza a mantenere un atteggiamento di tipo conservativo e non attivo rispetto alle risorse culturali. La tendenza ad adottare soluzioni di tutela attiva e di valorizzazione integrata è piuttosto recente e ancora troppo scarse sono le indicazioni normative relative a questi approcci. Tali aspetti si evincono dall’analisi del contesto nazionale e dagli esempi riportati: ad eccezione degli itinerari archeologici dotati di un piano di valorizzazione, solo due casi sono ufficialmente ritenuti parchi archeologici (Parco delle Incisioni Rupestri di Naquane; Parchi della Val di Cornia) ed uno solo è area archeologica (Area Archeologica di Aquileia). Questi fruiscono tutti di un piano di gestione e di valorizzazione ben definito e sono gestiti da enti specifici.

Pianificazione strategica e beni archeologici. Processi, strumenti, metodi per la gestione e la valorizzazione integrata di territori con rilevanza archeologica

CHIRICO, STEFANIA

Abstract

This period of economic crisis contrasts with the consumption of culture and the interest of the National and foreign users in archaeological sites which are constantly high. Therefore, it should emerge the need to promote the cultural heritage, especially the archaeological one, above all in those contexts where it has a very important role for culture and identity. As it has been recorded in literature, while 2/3 of the archaeological heritage are not surveyed, other have been damaged by agricultural works, infrastructures, clandestine digs and natural phenomena, causing the loss of almost 1% of the National Pil. Hence, it is worthwhile to operate on the archaeological heritage using a conservative approach and an active protection of the heritage, by adopting solutions of governance characterized by: - strategic and integrated planning; - cooperation between actors; - sharing of resources and of human capital; - involvement of local community. To reach this goal, there where the field of action is the territory which has its nucleus in the archaeological heritage, the integrated planning gives the possibility to act also in the other sectors that revolve around the nucleus, by adopting solutions to appraise the whole territorial capital. The consequence is a methodological context made by consequential steps: 1.“process of the knowledge of the cultural and territorial capital”; 2. planning of the governance that comes before the government and presumes many other sub-plans which are specific for each sector and territorial context. Every area is a project that is structured following precise aims. Every aim is reached by actions and each action is achieved by adopting focused and functional strategies. Although the abundance of the National and European literature about the strategic planning, not all archaeological sites are managed respecting what Institutions assert. The cause is that it is very difficult to categorize and survey the Italian archaeological heritage following the categories of archaeological area or archaeological park. Moreover there is a lack of experts in the field of integrated management. Only recently the efficacy of the multidisciplinariety, the ability to share the knowledge and the importance of the contribute of the Technological sector in the cultural field have been highlighted. Based on these considerations, the aim of the research is the creation of a metaproject applicable in those contexts where the archaeological heritage has a decisive role in the territorial system. These contexts are detectable if we consider some elements regarding the archaeological resources which, in a management point of view, are considered nucleus of the territorial system. These elements are typological, quantitative, social and identity, economic, attractive and systemic. The implementation of the metaproject has been conceived for Marsala, a small town in the south of Italy characterized by quite huge quantity of resources and archaeological excellences that can be considered potential elements for a development and a requalification of the local territorial system. The aims of the metaproject are two: 1. the development of a management plan for the territory with very important archaeological resources; 2. the application of the theoretical management plan in Marsala to protect, maintain and give value to the cultural resources, to the landscape, to the architectural elements of the territory, with an integrated approach, starting from the archaeological area of Capo Boeo. Overall, the research gives an important contribute for a scientific planning, offers an interpretative scenario and drafts a methodological perspective about the archaeological management and strategic planning. The most important results are: - the state of art about strategic planning, archaeological heritage and guide lines created by International and National Institution; - a critical analysis about methodology and interaction of knowledge, especially regarding Technology, meant as source of tools for cultural sector; - an updated interpretation of the main trend adopted for some archaeological area, that sometimes has been changed in archaeological park and rarely put in systemic territorial plans; - a scientific and actionable model, that is the metaproject, in which the integration of different subjects takes place and an integrated management is developed to create cultural, social and economic development of a territory and of its heritage.
MUSSINELLI, ELENA GERMANA
TARTAGLIA, ANDREA
GHEDINI, ELENA FRANCESCA
18-mar-2013
Strategic planning and archaelogical heritage. Processes, tools, methods for management and integrated enhancement of territories with archaeological resources
Nonostante il periodo di crisi economica che investe il contesto nazionale, aumentano il consumo di cultura e l’interesse dei fruitori nazionali ed esteri per i siti archeologici. Ne consegue la necessità di gestire strategicamente il patrimonio archeologico, di favorire la sua corretta conoscenza e fruizione e di proseguire le indagini archeologiche per riportare alla luce i reperti ancora sconosciuti. Come documenta la letteratura, ai 2/3 del patrimonio archeologico italiano non censito, si aggiunge quello compromesso da lavori agricoli, da infrastrutture, da scavi clandestini e da fenomeni naturali, comportando la perdita di quasi un punto percentuale del Pil nazionale. Pertanto, è opportuno agire sul patrimonio archeologico secondo un approccio non solo conservativo, ma anche di tutela attiva del bene, adottando forme di governance caratterizzate da: - programmazione strategica e integrata; - cooperazione tra gli attori; - condivisione di risorse e di capitale umano; - partecipazione della comunità locale. Per raggiungere tale risultato, laddove si opera su un sistema territoriale che ha per nucleo il patrimonio archeologico, la pianificazione integrata permette di agire anche sugli altri contesti che gravitano attorno al nucleo, adottando soluzioni di valorizzazione per l’intero capitale territoriale. Ne consegue la necessità di un processo metodologico costituito in step consequenziali. Ad una fase iniziale denominabile “processo della conoscenza del capitale culturale e territoriale” segue una fase di progettazione della governance. Questa precede il momento di governement e presuppone una serie di sub-progetti specifici per ogni ambito e per ogni contesto territoriale. Ogni area costituisce un progetto, strutturato secondo obiettivi precisi, raggiungibili attraverso azioni. Ogni azione si realizza attraverso l’adozione di strategie mirate e funzionali. Nonostante l’ampiezza della letteratura nazionale ed europea sul tema della pianificazione strategica, non tutti i siti archeologici sono gestiti rispettando quanto viene affermato dalle Istituzioni. Il motivo di ciò è da ricercare nelle difficoltà di classificare e di censire il patrimonio archeologico italiano secondo le categorie di area archeologica o di parco archeologico. A ciò si aggiunge la mancanza di personale qualificato nell’ambito della gestione integrata. Solo di recente è stata messa in luce l’efficacia della pluri-disciplinarità curriculare, della capacità di condivisione dei saperi e del contributo dell’Area Tecnologica nel settore culturale. Sulla base di tali considerazioni, si articola la ricerca il cui obiettivo è la strutturazione di un metaprogetto applicabile in quei contesti in cui il patrimonio archeologico svolge un ruolo determinante nel sistema territoriale. La creazione del metaprogetto (fase progettuale) prende forma dalla fase esplorativa/abduttiva, ovvero dall’analisi del contesto nazionale in materia di management integrato e di patrimonio archeologico; dallo studio della normativa nazionale ed internazionale di riferimento; dall’esame di alcuni casi italiani ed esteri, individuati e studiati sulla base di criteri rispondenti alle necessità progettuali (piano di gestione e di valorizzazione; componenti territoriali; integrazione del patrimonio archeologico/paesaggistico/urbanistico; coinvolgimento della popolazione locale; obiettivi di sviluppo sostenibile). Alla fase progettuale segue quella applicativa. Si propone infatti il metaprogetto per il territorio di Marsala, città caratterizzata da un’offerta piuttosto ampia e da eccellenze archeologiche considerabili potenziale elemento catalizzatore e leve per uno sviluppo e per una riqualificazione del sistema locale territoriale. L’obiettivo del metaprogetto è lo sviluppo di un piano di gestione della città di Marsala al fine di tutelare, conservare, gestire e valorizzare le risorse culturali, paesaggistiche, architettoniche del territorio marsalese in un’ottica integrata e sistemica, partendo dall’area archeologica di Capo Boeo. Per strutturare tale sistema è stato necessario conoscere il territorio attraverso sopralluoghi ed interviste e ideare una serie di progetti di tutela, conservazione, valorizzazione e manutenzione per ciascuna risorsa territoriale. Esiti complessivi della ricerca sono stati: - Creazione di un apparato analitico e interpretativo circa lo stato dell’arte della pianificazione strategica, dei beni archeologici e delle attuali linee guida proposte dagli Enti nazionali ed internazionali di riferimento e messe in atto in alcuni contesti nazionali. - Individuazione critica ed interpretativa degli aspetti metodologici e di interdisciplinarità, soprattutto nell’ambito della Tecnologia dell’Architettura, intesa come fonte di strumenti e di metodologie applicabili nel settore culturale – archeologico. - Riconoscimento delle linee di tendenza attualmente adottate in alcune aree archeologiche, talvolta trasformate in parchi e/o inserite in piani territoriali complessi e sistemici. - Individuazione degli elementi cardine per una gestione e valorizzazione integrata del territorio raggruppati in ambiti (progetto della conoscenza, progetto di gestione e di valorizzazione, monitoraggio), individuati dalla letteratura, dalla normativa internazionale (Linee Guida Unesco, ICOMOS, ICOM e ICHAM) e nazionale (D.M. 18 Aprile 2012 “Linee Guida per la costituzione e valorizzazione dei parchi archeologici) e attuati in alcuni casi di studio trattati (Parco delle Incisioni Rupestri di Naquane; Parchi della Val di Cornia; Area Archeologica di Aquileia; Suomenlinna, Archaeological-Ecological Centre Albersdorf). - Ideazione di un modello scientifico, procedurale e operativo, di carattere metaprogettuale, in cui emerge l’integrazione di discipline diverse per natura, ma con punti di tangenza laddove si opera in un’ottica di management integrato e per favorire sviluppo culturale, sociale ed economico di un territorio e del suo patrimonio. - Avvio a nuove riflessioni sui concetti di “bacino culturale” e “parchi a rete”, intesi come possibili soluzioni territoriali derivanti da approcci di gestione e di valorizzazione integrata. - Considerazione del patrimonio archeologico come reale fonte di sviluppo culturale e sociale, su cui investire attraverso comunicazione e forme di valorizzazione e gestione integrata, favorendo la conoscenza e la crescita complessiva del territorio. Ne deriva l’opportunità di guardare al patrimonio archeologico in modo innovativo, ovvero non come ostacolo ai processi di sviluppo urbanistico e infrastrutturale, ma come elemento su cui investigare attraverso nuove campagne di scavo e da cui cominciare una progettazione finalizzata al rispetto delle componenti culturali, architettoniche e paesaggistiche del territorio. - Individuazione delle criticità in ambito soprattutto nazionale. Come anticipato, la problematicità di distinzione tra area e parco archeologico, comporta la difficoltà di censire il patrimonio archeologico italiano. A ciò si aggiunge la tendenza a mantenere un atteggiamento di tipo conservativo e non attivo rispetto alle risorse culturali. La tendenza ad adottare soluzioni di tutela attiva e di valorizzazione integrata è piuttosto recente e ancora troppo scarse sono le indicazioni normative relative a questi approcci. Tali aspetti si evincono dall’analisi del contesto nazionale e dagli esempi riportati: ad eccezione degli itinerari archeologici dotati di un piano di valorizzazione, solo due casi sono ufficialmente ritenuti parchi archeologici (Parco delle Incisioni Rupestri di Naquane; Parchi della Val di Cornia) ed uno solo è area archeologica (Area Archeologica di Aquileia). Questi fruiscono tutti di un piano di gestione e di valorizzazione ben definito e sono gestiti da enti specifici.
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