Living interiors in the digital age : the smart home

This thesis would try to analyze and identify, as much as possible, the modifications of sensorial perception, in interior spaces, generated trough the application of new performing-interactive technologies. The analysis of these interiors goes trough the line of the history, intersecting Art, Technology, Design and Architecture, till the contemporary age, to be able to hypothesize a near future scenario. Space perception and immersive environments will be some of the principal themes of elaboration of this Thesis, trying to identify the most important mutations from the half of the XX century till our days. The passage from the mechanization era to the digital era is a critic step of our contemporary history. For this reason it would be necessary in this Thesis understand how the new technologies advent have modified, or will modify, our life and consequently our living spaces, in particular the domestic spaces. The domestic environments designed on the principles of digital interaction e multimedia technologies will be the final and most important elaborated point of this Thesis. Multimedia technologies revolution has changed in the last years our ways of interface with the surrounding reality, transforming reality itself that is growing on a thin border with the virtual world. But, it still remain to understand which kind of technologies will be added (or probably substituted), to the other elements that constitute our living spaces, and consequently try to trace a evolution line of domestic interiors in the near future.

“Non c’è più nulla di ovvio. L’unico elemento immutabile è diventato il continuo mutamento: una condizione di irrequietezza, agitazione, fermento universali. (…) Come in un’alluvione, siamo inondati da un profluvio di stimoli massmediatici che entrano in concorrenza tra loro per riuscire a far parte del novero di “ciò che fa sensazione”. Sono queste le parole con cui i filosofo tedesco Christoph Türke introduce il suo saggio La società eccitata (2012), dedicato a una profonda osservazione su come si sia sviluppata quella che altri critici e teorici nell’ultimo decennio hanno definito anche “società post-industriale”, “società post-moderna”, “società del rischio”, o “società dell’informazione”. Ma il punto di vista di Türke è particolarmente interessante poiché non vede nell’attuale epoca una vera rivoluzione dovuta all’avvento delle tecnologie digitali e massmediali, bensì un graduale processo, iniziato molti secoli prima, in cui il significato di “sensazione” è andato evolvendosi di pari passo con i mutamenti socio-culturali, socio-economici, socio-politici e chiaramente tecnologici della storia moderna occidentale. Una conseguenza diretta di questa “alluvione mediatica”, è la “lotta per la percezione”. Da una parte appartiene ancora all’organismo come la sua peculiarità più propria, ma dall’altra invece nell’alluvione di stimoli si liquefà e si assottiglia. Nello specifico sentimento di nullità proprio dell’età microelettronica rientra l’essere ingannati sia riguardo al “proprio irradiamento”, sia anche riguardo alla propria percezione. Da qui l’impulso a fuoriuscire dal vuoto dell’assenza di percezione, di sensazione, di sentimento, il volersi sentire a ogni costo, il volersi render conto del fatto di esistere. Il mondo del progetto ha affrontato e sta affrontando questi temi come una delle maggiori sfide del nuovo millennio, affinché lo spazio architettonico, lo spazio reale, non venga trasformato in mera “scenografia luccicante”, ma riesca a rispondere a una crescente domanda di qualità e “verità” dei luoghi dell’abitare. Una possibile risposta a questi problemi si è evoluta negli ultimissimi anni e può essere riassunta in una parola: il termine inglese Smart (smart materials, smart technologies, smart environments, smart city…). L’ultimo capitolo di questa tesi sarà infatti dedicato alla comprensione di questo fenomeno, sulle sue criticità e possibilità. Questa tesi vorrebbe essere quindi un tentativo di comprendere questi fenomeni attraverso la ricostruzione di un percorso teorico e progettuale nella storia dell’architettura, del design e in particolare dello spazio domestico, inteso come spazio primario (con una particolare attenzione agli intrecci con il pensiero filosofico e sociologico), degli ultimi sessant’anni, proponendosi di tracciare una possibile linea evolutiva futura.