Measuring can be considered as the first architectural action which allows to get to know a place and is the basis for the upcoming design. To measure means to read a place, to understand its scale, the relations between its parts and therefore its complexity. At the same time, measure also means, rhythm and proportion. In order to be harmonic, it is necessary for the various parts of a composition to relate to each other on the basis of some proportional criteria, creating concord among the elements. Nevertheless architecture is not just art of space, but of time too; it’s in the dimension of time that the measure of the space becomes rhythm: the rhythm of solid and void, of light and shadow, the sequence of elements and the order of the spaces. Rhythm and measure allow the perception of the composition in movement: they create a string relationship with the spectator, with the human scale, and at the same time they invite to something that goes beyond it, to the context. In an urban context, rhythm and measure are inextricably tied to the forms, the more or less wanted morphologies of the city: the buildings, the textures, the fabrics, the traces and the axis. It’s in the light of a stratigraphic reading that these elements of the urban composition gain an intrinsic cultural value tied to the identity of a place. This thesis has identified in Xochimilco, in Mexico City, a possible frame for the application of these themes. In fact, the elaboration of the project of requalification of the area has been developed on the basis of the study of the measures and of the urban rhythms, aware of its historical importance and reinterpreting the traces and the fabrics. Through the rhythm and measure, it has been possible to create the relations between the architecture and the context, between the parts of the projects and with the man. It’s this variation of rhythms that allows architecture to act at the different scales, from the landscape to the visitor.

L’operazione del misurare è il primo atto architettonico che permette di conoscere un luogo e che pone le basi per il conseguente sviluppo progettuale. Misurare significa leggere un luogo, comprenderne la scala, le relazioni tra le sue parti e perciò la sua complessità. Allo stesso tempo, misura significa anche ritmo e proporzione. Per essere armonica, è necessario che le varie parti di una composizione si relazionino tra loro in base a un qualche criterio proporzionale, creando una concordia tra gli elementi. L’architettura però non è solo arte dello spazio, ma anche del tempo; ed è nel tempo che la misura dello spazio diventa ritmo: il ritmo dei pieni e vuoti, la scansione di luce ed ombra, le sequenze di elementi e la successione di ambiti spaziali. Il ritmo e la misura consentono la percezione della composizione in movimento: creano una stretta relazione con lo spettatore, con la scala umana, e contemporaneamente invitano ad un gesto che va oltre di essa, verso il contesto in cui si agisce. In un contesto urbano, ritmo e misura sono indissolubilmente legati alle forme, alle morfologie più o meno volontarie della città: gli edifici, le trame, i tessuti, le tracce e gli assi regolatori. Ed è alla luce di una lettura stratigrafica che questi elementi della composizione urbana assumono un valore culturale intrinseco legato all’identità di un luogo. Questa tesi ha individuato in Città del Messico, a Xochimilco, un possibile ambito in di applicazione di questi temi. Infatti l’elaborazione del progetto di riqualificazione dell’area è stata svolta sulla base dello studio delle misure e dei ritmi urbani e alla luce dell’importanza storica del luogo, reinterpretandone le tracce ed i tessuti. Attraverso il ritmo e la misura, sono stati strutturati i rapporti tra l’architettura ed il contesto, tra le varie parti del progetto stesso, e tra quest’ultimo e l’uomo; è questa poliritmia che permette all’architettura di agire alle diverse scale, da quella del territorio a quella dell’uomo-visitatore.

Sequenze discontinue : nuovi spazi d'acqua a Xochimilco, Città del Messico

SERAFINI, SILVIA
2011/2012

Abstract

Measuring can be considered as the first architectural action which allows to get to know a place and is the basis for the upcoming design. To measure means to read a place, to understand its scale, the relations between its parts and therefore its complexity. At the same time, measure also means, rhythm and proportion. In order to be harmonic, it is necessary for the various parts of a composition to relate to each other on the basis of some proportional criteria, creating concord among the elements. Nevertheless architecture is not just art of space, but of time too; it’s in the dimension of time that the measure of the space becomes rhythm: the rhythm of solid and void, of light and shadow, the sequence of elements and the order of the spaces. Rhythm and measure allow the perception of the composition in movement: they create a string relationship with the spectator, with the human scale, and at the same time they invite to something that goes beyond it, to the context. In an urban context, rhythm and measure are inextricably tied to the forms, the more or less wanted morphologies of the city: the buildings, the textures, the fabrics, the traces and the axis. It’s in the light of a stratigraphic reading that these elements of the urban composition gain an intrinsic cultural value tied to the identity of a place. This thesis has identified in Xochimilco, in Mexico City, a possible frame for the application of these themes. In fact, the elaboration of the project of requalification of the area has been developed on the basis of the study of the measures and of the urban rhythms, aware of its historical importance and reinterpreting the traces and the fabrics. Through the rhythm and measure, it has been possible to create the relations between the architecture and the context, between the parts of the projects and with the man. It’s this variation of rhythms that allows architecture to act at the different scales, from the landscape to the visitor.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
22-apr-2013
2011/2012
L’operazione del misurare è il primo atto architettonico che permette di conoscere un luogo e che pone le basi per il conseguente sviluppo progettuale. Misurare significa leggere un luogo, comprenderne la scala, le relazioni tra le sue parti e perciò la sua complessità. Allo stesso tempo, misura significa anche ritmo e proporzione. Per essere armonica, è necessario che le varie parti di una composizione si relazionino tra loro in base a un qualche criterio proporzionale, creando una concordia tra gli elementi. L’architettura però non è solo arte dello spazio, ma anche del tempo; ed è nel tempo che la misura dello spazio diventa ritmo: il ritmo dei pieni e vuoti, la scansione di luce ed ombra, le sequenze di elementi e la successione di ambiti spaziali. Il ritmo e la misura consentono la percezione della composizione in movimento: creano una stretta relazione con lo spettatore, con la scala umana, e contemporaneamente invitano ad un gesto che va oltre di essa, verso il contesto in cui si agisce. In un contesto urbano, ritmo e misura sono indissolubilmente legati alle forme, alle morfologie più o meno volontarie della città: gli edifici, le trame, i tessuti, le tracce e gli assi regolatori. Ed è alla luce di una lettura stratigrafica che questi elementi della composizione urbana assumono un valore culturale intrinseco legato all’identità di un luogo. Questa tesi ha individuato in Città del Messico, a Xochimilco, un possibile ambito in di applicazione di questi temi. Infatti l’elaborazione del progetto di riqualificazione dell’area è stata svolta sulla base dello studio delle misure e dei ritmi urbani e alla luce dell’importanza storica del luogo, reinterpretandone le tracce ed i tessuti. Attraverso il ritmo e la misura, sono stati strutturati i rapporti tra l’architettura ed il contesto, tra le varie parti del progetto stesso, e tra quest’ultimo e l’uomo; è questa poliritmia che permette all’architettura di agire alle diverse scale, da quella del territorio a quella dell’uomo-visitatore.
Tesi di laurea Magistrale
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