Luoghi ormai abbandonati, screditati, spersonalizzati, in una società troppo ipertrofica per accorgersi di loro. Degli imponenti Ecomostri ormai considerate dei “Vuoti” all’interno dei tessuti urbani, la cui rimozione richiede capitali considerevoli. Per questo si sceglie la riconversione a nuova destinazione d’uso di queste infrastrutture dismesse, un’occasione per sfruttare questi “vuoti” e dare loro un nuovo senso e una nuova vita. Partendo da un precedente lavoro di ricerca sulla Divina Commedia, sono stati individuati sul territorio italiano dei luoghi evocativi e connessi al racconto che ci propone Dante Alighieri nella sua opera. Una volta selezionati e scandagliati nel profondo, è stato svolto su di essi un lavoro di rifunzionalizzazione “onirica”, dei progetti visionari ma fortemente legati alla storia del territorio e delle grandi infrastrutture che lo abitano. Delle realtà inedite di scenari icona del territorio italiano, forse l’unico modo per dare ancora valore a spazi ancora così comunicativi.
Infrastrutture oniriche : realtà inedite di territori conosciuti
PICINELLI, CRISTINA
2011/2012
Abstract
Luoghi ormai abbandonati, screditati, spersonalizzati, in una società troppo ipertrofica per accorgersi di loro. Degli imponenti Ecomostri ormai considerate dei “Vuoti” all’interno dei tessuti urbani, la cui rimozione richiede capitali considerevoli. Per questo si sceglie la riconversione a nuova destinazione d’uso di queste infrastrutture dismesse, un’occasione per sfruttare questi “vuoti” e dare loro un nuovo senso e una nuova vita. Partendo da un precedente lavoro di ricerca sulla Divina Commedia, sono stati individuati sul territorio italiano dei luoghi evocativi e connessi al racconto che ci propone Dante Alighieri nella sua opera. Una volta selezionati e scandagliati nel profondo, è stato svolto su di essi un lavoro di rifunzionalizzazione “onirica”, dei progetti visionari ma fortemente legati alla storia del territorio e delle grandi infrastrutture che lo abitano. Delle realtà inedite di scenari icona del territorio italiano, forse l’unico modo per dare ancora valore a spazi ancora così comunicativi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/75865