Con il progetto Water Table ho voluto dedicare alla preziosa acqua una sorta di piccolo rituale domestico. In questo periodo storico in cui l’acqua è giustamente al centro dell’attenzione mondiale come risorsa in crisi o come causa di devastazioni ho provato ad immaginare uno scenario in cui ci si possa ricordare quotidianamente e in piccola scala che questo elemento è anche capace di offrire dolce compagnia grazie alla sua multiforme espressività. L’ambientazione di questo scenario è infatti il centro della casa, in opposizione al tradizionale confinamento dell’acqua nei locali ad essa adibiti per scopi principalmente utilitaristici e solo secondariamente emozionali: il bagno e la cucina. Intendo offrire all’acqua l’opportunità di far udire il proprio mormorio, di fluire sfiorando le dita di chi, seduto in relax sul divano di casa afferra ad esempio una tazza di the dal tavolino su cui scorre il liquido cristallino. O di invogliare un bambino a far navigare un guscio di noce lungo il tortuoso alveo di un ruscello in miniatura. Di apparire in sostanza vicina e disponibile all’interazione, al gioco, in modo leggero e discreto. Il tavolo è centro reale e simbolico della vita familiare, punto di aggregazione sociale al pari di tradizionali punti d’acqua quali pozzi, fontane, sorgenti e via dicendo. Nelle pagine seguenti, dopo avere analizzato rapidamente le proprietà dell’acqua dal punto di vista chimico, fisico, biologico, geologico, e delle applicazioni tecniche, si passerà poi ad una ricerca più focalizzata sulle sue capacità espressive, simboliche e ludiche, a partire dalla produzione artistica e architettonica per proseguire con l’osservazione dell’intenso rapporto con gioco, divertimento e relax ed altre pratiche di natura emozionale e simbolica. In seguito verrà fatto un riepilogo delle diverse forme che può assumere l’acqua in natura come pure in alcuni artefatti Verrà poi presentato il progetto di massima, consistente in un paradigma di tavolino percorso da un lieve tracciato d’acqua, declinato a titolo esemplificativo in alcune varianti. Si cercherà di sostenere che l’alto tasso di “espressività specifica” di cui l’acqua è dotata permette di darle significato anche se usata in piccola quantità, in un prodotto a bassissima tecnologia, svincolato da impianto idrico ed elettrico, alimentato da esigua energia muscolare, e in grado di conservare in modo sostanziale la sua funzione di tavolino con dignità estetica anche in assenza di acqua e senza scadere nel gadget kitsch.

Water table

TAVANO, MANUEL FRANCESCO DINO
2011/2012

Abstract

Con il progetto Water Table ho voluto dedicare alla preziosa acqua una sorta di piccolo rituale domestico. In questo periodo storico in cui l’acqua è giustamente al centro dell’attenzione mondiale come risorsa in crisi o come causa di devastazioni ho provato ad immaginare uno scenario in cui ci si possa ricordare quotidianamente e in piccola scala che questo elemento è anche capace di offrire dolce compagnia grazie alla sua multiforme espressività. L’ambientazione di questo scenario è infatti il centro della casa, in opposizione al tradizionale confinamento dell’acqua nei locali ad essa adibiti per scopi principalmente utilitaristici e solo secondariamente emozionali: il bagno e la cucina. Intendo offrire all’acqua l’opportunità di far udire il proprio mormorio, di fluire sfiorando le dita di chi, seduto in relax sul divano di casa afferra ad esempio una tazza di the dal tavolino su cui scorre il liquido cristallino. O di invogliare un bambino a far navigare un guscio di noce lungo il tortuoso alveo di un ruscello in miniatura. Di apparire in sostanza vicina e disponibile all’interazione, al gioco, in modo leggero e discreto. Il tavolo è centro reale e simbolico della vita familiare, punto di aggregazione sociale al pari di tradizionali punti d’acqua quali pozzi, fontane, sorgenti e via dicendo. Nelle pagine seguenti, dopo avere analizzato rapidamente le proprietà dell’acqua dal punto di vista chimico, fisico, biologico, geologico, e delle applicazioni tecniche, si passerà poi ad una ricerca più focalizzata sulle sue capacità espressive, simboliche e ludiche, a partire dalla produzione artistica e architettonica per proseguire con l’osservazione dell’intenso rapporto con gioco, divertimento e relax ed altre pratiche di natura emozionale e simbolica. In seguito verrà fatto un riepilogo delle diverse forme che può assumere l’acqua in natura come pure in alcuni artefatti Verrà poi presentato il progetto di massima, consistente in un paradigma di tavolino percorso da un lieve tracciato d’acqua, declinato a titolo esemplificativo in alcune varianti. Si cercherà di sostenere che l’alto tasso di “espressività specifica” di cui l’acqua è dotata permette di darle significato anche se usata in piccola quantità, in un prodotto a bassissima tecnologia, svincolato da impianto idrico ed elettrico, alimentato da esigua energia muscolare, e in grado di conservare in modo sostanziale la sua funzione di tavolino con dignità estetica anche in assenza di acqua e senza scadere nel gadget kitsch.
ARC III - Scuola del Design
22-apr-2013
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/75866