Dante’s masterpiece, Divine Comedy, is the story of a journey that the poet has taken as the only possible cure of his moral loss. In the poem, Dante claims to have dreamed, the first hypothesis of my research is that he actually took a mystical path in the same way a real healing ritual does, in which the medium that allowed passage into the world of the dead is the same that a souls healer used to practice his art: the mystical vertigo. The first objective is to investigate every aspect of vertigo, classifying each types, according to intensity levels, from the mildest to the most acute, through literature, painting, contemporary art, history, traditions and also through ritual practices. With this classification we can re-read the entire text and verify that vertigo actually exists in the Divine Comedy, and it’s not only as mystical one. This vertigo research is a whole new interpretation of the Divine Comedy. Following this argument and it own outcomes, I was able to continue the research (considering the vertigo as a means to reach something) finding an end: the altered state of consciousness, then ecstasy. In the second part I will try to clarify the reason of the vertigo presence in so much aspects of the world as we know it today, and what change it from its previous events, investigating the evolution of altered states of consciousness throughout history, assuming that something must have happened in years that can now change the outcome of the formal vertigo. The objective of this second hypothesis is to identify nowadays elements, that are able to explain how the vertigo has changed. These elements are the remnants of primitive culture: the games. The conclusion of this research includes my own interpretation of the society’s criticism perpetuated in recent years. Finally I’m going to offer a playful education solution through actions in the urban context.

L’opera somma di Dante, la Divina Commedia, è il racconto di un viaggio che lo stesso poeta ha intrapreso come unica cura possibile dal suo smarrimento morale. Nel testo Dante afferma di aver sognato, la prima ipotesi della mia ricerca è che abbia in realtà compiuto un percorso mistico con le stesse modalità di un vero e proprio rituale di guarigione, in cui il mezzo che ha permesso il passaggio nel mondo dei morti è lo stesso a cui un guaritore di anime attinge per praticare la sua arte: la vertigine mistica. Il primo obiettivo è indagare la vertigine in ogni suo aspetto, classificando ciascun momento in tipologie di vertigine, secondo livelli di intensità, dalla più lieve alla più acuta, passando per la letteratura, la pittura, l’arte contemporanea, la storia, le tradizioni e attraversando anche le pratiche rituali. Con la classificazione attuata sarà possibile rileggere l’intero testo e verificare che effettivamente nella Divina Commedia esiste la vertigine, e non solo di tipo mistico. La ricerca di vertigine rappresenta un’esperienza del tutto nuova di interpretazione della Divina Commedia. A seguito di questo tipo di ragionamento e degli esiti raggiunti, ho potuto proseguire la ricerca (avendo considerato la vertigine come un mezzo per raggiungere qualcosa) indagando un fine: lo stato alterato di coscienza, dunque l’estasi. Nella seconda sezione cercherò allora di chiarire il perché della presenza di così tanta vertigine nel mondo come noi oggi lo conosciamo e cosa la differenzia dalle sue manifestazioni passate, indagando l’evoluzione degli stati alterati di coscienza che portano all’estasi nel corso della storia, ipotizzando che siano avvenuti dei passaggi in grado di mutare gli esiti formali della vertigine. L’obiettivo di tale seconda ipotesi è individuare gli elementi nel nostro contemporaneo capaci di spiegare come la vertigine sia cambiata. Questi elementi sono i residui della cultura primitiva: i giochi. La conclusione dell’intera ricerca prevede una mia interpretazione della critica alla società perpetuata negli ultimi anni, andando ad offrire una soluzione ludica educativa, attraverso interventi nel contesto urbano.

Ritual playground. Dalla vertigine alla forma ludica

D'AGOSTINO, ILARIA MARIA
2011/2012

Abstract

Dante’s masterpiece, Divine Comedy, is the story of a journey that the poet has taken as the only possible cure of his moral loss. In the poem, Dante claims to have dreamed, the first hypothesis of my research is that he actually took a mystical path in the same way a real healing ritual does, in which the medium that allowed passage into the world of the dead is the same that a souls healer used to practice his art: the mystical vertigo. The first objective is to investigate every aspect of vertigo, classifying each types, according to intensity levels, from the mildest to the most acute, through literature, painting, contemporary art, history, traditions and also through ritual practices. With this classification we can re-read the entire text and verify that vertigo actually exists in the Divine Comedy, and it’s not only as mystical one. This vertigo research is a whole new interpretation of the Divine Comedy. Following this argument and it own outcomes, I was able to continue the research (considering the vertigo as a means to reach something) finding an end: the altered state of consciousness, then ecstasy. In the second part I will try to clarify the reason of the vertigo presence in so much aspects of the world as we know it today, and what change it from its previous events, investigating the evolution of altered states of consciousness throughout history, assuming that something must have happened in years that can now change the outcome of the formal vertigo. The objective of this second hypothesis is to identify nowadays elements, that are able to explain how the vertigo has changed. These elements are the remnants of primitive culture: the games. The conclusion of this research includes my own interpretation of the society’s criticism perpetuated in recent years. Finally I’m going to offer a playful education solution through actions in the urban context.
RUI, ANGELA
MORRONI, FRANCESCA
MADERNA, STEFANO
ARC III - Scuola del Design
22-apr-2013
2011/2012
L’opera somma di Dante, la Divina Commedia, è il racconto di un viaggio che lo stesso poeta ha intrapreso come unica cura possibile dal suo smarrimento morale. Nel testo Dante afferma di aver sognato, la prima ipotesi della mia ricerca è che abbia in realtà compiuto un percorso mistico con le stesse modalità di un vero e proprio rituale di guarigione, in cui il mezzo che ha permesso il passaggio nel mondo dei morti è lo stesso a cui un guaritore di anime attinge per praticare la sua arte: la vertigine mistica. Il primo obiettivo è indagare la vertigine in ogni suo aspetto, classificando ciascun momento in tipologie di vertigine, secondo livelli di intensità, dalla più lieve alla più acuta, passando per la letteratura, la pittura, l’arte contemporanea, la storia, le tradizioni e attraversando anche le pratiche rituali. Con la classificazione attuata sarà possibile rileggere l’intero testo e verificare che effettivamente nella Divina Commedia esiste la vertigine, e non solo di tipo mistico. La ricerca di vertigine rappresenta un’esperienza del tutto nuova di interpretazione della Divina Commedia. A seguito di questo tipo di ragionamento e degli esiti raggiunti, ho potuto proseguire la ricerca (avendo considerato la vertigine come un mezzo per raggiungere qualcosa) indagando un fine: lo stato alterato di coscienza, dunque l’estasi. Nella seconda sezione cercherò allora di chiarire il perché della presenza di così tanta vertigine nel mondo come noi oggi lo conosciamo e cosa la differenzia dalle sue manifestazioni passate, indagando l’evoluzione degli stati alterati di coscienza che portano all’estasi nel corso della storia, ipotizzando che siano avvenuti dei passaggi in grado di mutare gli esiti formali della vertigine. L’obiettivo di tale seconda ipotesi è individuare gli elementi nel nostro contemporaneo capaci di spiegare come la vertigine sia cambiata. Questi elementi sono i residui della cultura primitiva: i giochi. La conclusione dell’intera ricerca prevede una mia interpretazione della critica alla società perpetuata negli ultimi anni, andando ad offrire una soluzione ludica educativa, attraverso interventi nel contesto urbano.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/76163