Lo spazio pubblico sta attraversando un momento di crisi, di abbandono, di marginalità; a causa di vari fenomeni socio-culturali, si è passati dal vivere gli spazi aperti come punto di riferimento e centro della vita della comunità, al concepirli come luoghi di passaggio. 
Questa tesi prende in considerazione un quartiere di edilizia popolare (PEEP) a Parma (città in cui sono nata e in cui ho vissuto la maggior parte della mia vita), il Paradigna, che attualmente si trova intrappolato in una condizione di disagio sia sociale che spaziale, suggerendone sistemi di riqualificazione e rifunzionalizzazione di quegli spazi pubblici marginali e marginati derivati dal progetto stesso. 
 Gli obiettivi preposti sono due: il primo è far si che gli spazi aperti del quartiere diventino non solo pienamente usufruibili dai suoi abitanti, ma che siano anche un modello adottabile anche per altri contesti analoghi della città; il secondo è quello di riavvicinare le persone, far si che si ricreino legami tra vicini di casa, ristabilendo all’interno del quartiere quel senso di comunità e vicinato che si è perso. 
La metodologia progettuale adottata è stata quella della progettazione partecipata. Coinvolgendo gli abitanti già in fase metaprogettuale, si è sviluppato un senso di di appartenenza al luogo, di coesione sociale e di riappropriazione dello spazio pubblico. Il processo partecipativo messo in atto al quartiere Paradigna ha attivato molte persone che si sono riunite per elaborare idee su come migliorare il loro spazio pubblico, agevolati dagli strumenti del design e dalla figura del designer di spazi.
 Questa tesi ne presenta il processo e i risultati che, grazie al supporto del Comune di Parma, coinvolto da subito nel processo, potranno essere in parte realizzati con l’aiuto degli abitanti. Un’area dedicata alla convivialità, una dedicata al gioco, una alla coltivazione e una al relax arricchiranno il quartiere Paradigna nei prossimi mesi.

The rerum community. La differenza tra essere e avere vicini

SACCANI, VIOLA
2011/2012

Abstract

Lo spazio pubblico sta attraversando un momento di crisi, di abbandono, di marginalità; a causa di vari fenomeni socio-culturali, si è passati dal vivere gli spazi aperti come punto di riferimento e centro della vita della comunità, al concepirli come luoghi di passaggio. 
Questa tesi prende in considerazione un quartiere di edilizia popolare (PEEP) a Parma (città in cui sono nata e in cui ho vissuto la maggior parte della mia vita), il Paradigna, che attualmente si trova intrappolato in una condizione di disagio sia sociale che spaziale, suggerendone sistemi di riqualificazione e rifunzionalizzazione di quegli spazi pubblici marginali e marginati derivati dal progetto stesso. 
 Gli obiettivi preposti sono due: il primo è far si che gli spazi aperti del quartiere diventino non solo pienamente usufruibili dai suoi abitanti, ma che siano anche un modello adottabile anche per altri contesti analoghi della città; il secondo è quello di riavvicinare le persone, far si che si ricreino legami tra vicini di casa, ristabilendo all’interno del quartiere quel senso di comunità e vicinato che si è perso. 
La metodologia progettuale adottata è stata quella della progettazione partecipata. Coinvolgendo gli abitanti già in fase metaprogettuale, si è sviluppato un senso di di appartenenza al luogo, di coesione sociale e di riappropriazione dello spazio pubblico. Il processo partecipativo messo in atto al quartiere Paradigna ha attivato molte persone che si sono riunite per elaborare idee su come migliorare il loro spazio pubblico, agevolati dagli strumenti del design e dalla figura del designer di spazi.
 Questa tesi ne presenta il processo e i risultati che, grazie al supporto del Comune di Parma, coinvolto da subito nel processo, potranno essere in parte realizzati con l’aiuto degli abitanti. Un’area dedicata alla convivialità, una dedicata al gioco, una alla coltivazione e una al relax arricchiranno il quartiere Paradigna nei prossimi mesi.
ARC III - Scuola del Design
22-apr-2013
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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