In fondo è nato tutto da qui, il mio pensiero e il mio lavoro: guardandomi allo specchio, non vedo solo me stessa, ma anche la mia FAMIGLIA e il forte legame che ci unisce. Ognuno potrebbe, proiettandosi nel passato e nel futuro, riconoscere nella famiglia se stesso, la propria identità fisica, comportamentale, psichica e clinica: la genetica può raccontarci di noi stessi più di quanto immaginiamo e si ripresenta continuamente nella nostra vita. Ma perchè proprio la genetica? Il mio punto di partenza è stato quello di riflettere su questa disciplina trovando similitudini con quello che è prima di tutto il design: progettare con l’obbiettivo di migliorare la vita delle persone. Ho iniziato a pensare a cosa avrebbe condotto progettare da designer in un campo cosí scientificamente approfondito. Sono sempre stata molto affascinata da questa disciplina, che pone la società sempre davanti a grandi interrogativi, che impaurisce e mette in crisi i valori (o almeno cosí sostengono) e poi mi sono sempre chiesta: ma la gente, quella comune, quanto conosce realmente di questa scienza? Cosa conosce dei propri geni? Ha paura di conoscere o semplicemente non ha mai trovato nessuno che la spiegasse nelle modalità giuste? Come facciamo ad essere all’oscuro di quello di cui siamo fatti e di ció che potrebbe migliorarci la vita? Perchè la gente ha quasi paura a nominare termini come clonazione o inseminazione artificiale senza neanche essere a conoscenza dei reali meccanismi che vi stanno dietro? Mi sembra che tutto risulti appannato ai nostri occhi. Perchè quindi il design non può inserirsi nel rapporto tra scienza e società?
DNA design. La genetica consapevole come nuova pratica tra scienza e società
VISCARDI, CHIARA
2011/2012
Abstract
In fondo è nato tutto da qui, il mio pensiero e il mio lavoro: guardandomi allo specchio, non vedo solo me stessa, ma anche la mia FAMIGLIA e il forte legame che ci unisce. Ognuno potrebbe, proiettandosi nel passato e nel futuro, riconoscere nella famiglia se stesso, la propria identità fisica, comportamentale, psichica e clinica: la genetica può raccontarci di noi stessi più di quanto immaginiamo e si ripresenta continuamente nella nostra vita. Ma perchè proprio la genetica? Il mio punto di partenza è stato quello di riflettere su questa disciplina trovando similitudini con quello che è prima di tutto il design: progettare con l’obbiettivo di migliorare la vita delle persone. Ho iniziato a pensare a cosa avrebbe condotto progettare da designer in un campo cosí scientificamente approfondito. Sono sempre stata molto affascinata da questa disciplina, che pone la società sempre davanti a grandi interrogativi, che impaurisce e mette in crisi i valori (o almeno cosí sostengono) e poi mi sono sempre chiesta: ma la gente, quella comune, quanto conosce realmente di questa scienza? Cosa conosce dei propri geni? Ha paura di conoscere o semplicemente non ha mai trovato nessuno che la spiegasse nelle modalità giuste? Come facciamo ad essere all’oscuro di quello di cui siamo fatti e di ció che potrebbe migliorarci la vita? Perchè la gente ha quasi paura a nominare termini come clonazione o inseminazione artificiale senza neanche essere a conoscenza dei reali meccanismi che vi stanno dietro? Mi sembra che tutto risulti appannato ai nostri occhi. Perchè quindi il design non può inserirsi nel rapporto tra scienza e società?File | Dimensione | Formato | |
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