La tesi si prefigge di riportare alla memoria la storia e le forme di una grande opera di fortificazione medievale del territorio veronese: il perduto Serraglio scaligero. Il lavoro è stato svolto seguendo due differenti tracce a sviluppo parallelo: la parte di ricerca storica e l’analisi formale e architettonica delle fortificazioni scaligere sopravvissute in territorio veronese. Nella prima parte si è ripercorsa la storia della Signoria di Verona e di chi volle la costruzione del vallo, spiegando la struttura amministrativa per la difesa del Veronese ed in particolare lo schema funzionale del sistema fortificato del Mincio, cioè del confine sicuro, dal quale si staccò il Serraglio a protezione del confine sud-occidentale, privo di difese naturali. La ricostruzione della storia è basata sulla ricerca archivistica e bibliografica, su cronache di Verona e resoconti veneziani, oltre che su un’attenta indagine cartografica svolta negli archivi e nelle biblioteche di Verona, Venezia e Mantova. Un’altra fonte utile è stato il manoscritto di Gino Sandri, conservato in Archivio Storico di Verona, contenente materiale in forma di appunti solo in parte editi. Essi contengono resoconti sulle fortificazioni veronesi, trascrizioni di documenti e annotazioni rispetto ai sopralluoghi dei provveditori della Serenissima. Attraverso l’esame e la sintesi delle fonti è stato redatto un regesto contenente date e fatti in ordine cronologico (con riferimento alle fonti) dal quale si è proceduto a ricostruire la storia del Serraglio. Nella seconda parte, la cortina difensiva è stata scomposta per parti (la linea e i nodi) al fine di ricostruire un’ipotesi formale. L’indagine ha avuto come base l’approccio diretto ai pochi resti sopravvissuti del muro e ai suoi caposaldi (i castelli di Valeggio, di Villafranca e i ruderi della Gherla), ripercorrendone l’antico tracciato, rilevandone le porzioni superstiti ed analizzando le tecniche costruttive. Particolare attenzione è stata data alla Gherla, tentandone un rilievo diretto e anche per essa una ricostruzione ipotetica. Ai fini della conoscenza dei paramenti murari si è svolta un’indagine mensiocronologica dei laterizi.

Il serraglio veronese : storia, forme e funzioni

VENTURELLI, SILVIA
2011/2012

Abstract

La tesi si prefigge di riportare alla memoria la storia e le forme di una grande opera di fortificazione medievale del territorio veronese: il perduto Serraglio scaligero. Il lavoro è stato svolto seguendo due differenti tracce a sviluppo parallelo: la parte di ricerca storica e l’analisi formale e architettonica delle fortificazioni scaligere sopravvissute in territorio veronese. Nella prima parte si è ripercorsa la storia della Signoria di Verona e di chi volle la costruzione del vallo, spiegando la struttura amministrativa per la difesa del Veronese ed in particolare lo schema funzionale del sistema fortificato del Mincio, cioè del confine sicuro, dal quale si staccò il Serraglio a protezione del confine sud-occidentale, privo di difese naturali. La ricostruzione della storia è basata sulla ricerca archivistica e bibliografica, su cronache di Verona e resoconti veneziani, oltre che su un’attenta indagine cartografica svolta negli archivi e nelle biblioteche di Verona, Venezia e Mantova. Un’altra fonte utile è stato il manoscritto di Gino Sandri, conservato in Archivio Storico di Verona, contenente materiale in forma di appunti solo in parte editi. Essi contengono resoconti sulle fortificazioni veronesi, trascrizioni di documenti e annotazioni rispetto ai sopralluoghi dei provveditori della Serenissima. Attraverso l’esame e la sintesi delle fonti è stato redatto un regesto contenente date e fatti in ordine cronologico (con riferimento alle fonti) dal quale si è proceduto a ricostruire la storia del Serraglio. Nella seconda parte, la cortina difensiva è stata scomposta per parti (la linea e i nodi) al fine di ricostruire un’ipotesi formale. L’indagine ha avuto come base l’approccio diretto ai pochi resti sopravvissuti del muro e ai suoi caposaldi (i castelli di Valeggio, di Villafranca e i ruderi della Gherla), ripercorrendone l’antico tracciato, rilevandone le porzioni superstiti ed analizzando le tecniche costruttive. Particolare attenzione è stata data alla Gherla, tentandone un rilievo diretto e anche per essa una ricostruzione ipotetica. Ai fini della conoscenza dei paramenti murari si è svolta un’indagine mensiocronologica dei laterizi.
SAGGIORO, FABIO
ARC I - Scuola di Architettura e Società
24-apr-2013
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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