Il legame di Piacenza con i due fiumi che la lambiscono è molto cambiato con il passare degli anni. Il Po, a dispetto della vicinanza, viene vissuto come estraneo alla città, mentre la Trebbia rappresenta il 'vero' fiume dei piacentini. Da qui è nato l'interrogativo che ha portato alla redazione di questa tesi: scoprire quale sia stato il motivo di questo cambiamento nelle relazioni del fiume con il territorio e con la comunità che lo abita. L'analisi e la ricerca di documenti storici d'archivio ha portato alla luce una molteplicità di testimonianze così eterogenee che, oltre a confermare l'ipotesi, hanno suggerito di operare questa ricostruzione attraverso diverse forme di rappresentazione dei due corsi d'acqua. Relativamente al Po si è partiti da un discorso generale, inizialmente non riferito a Piacenza, per poi concludere la trattazione con un focus su di essa. Si è poi svolta la stessa operazione relativamente alla Trebbia, prima occupandosi della sua influenza sull’intera valle, per giungere poi alla pianura e alle mura cittadine. Con il procedere della trattazione, nelle rappresentazioni contemporanee, il Po si è profilato sempre più nettamente come confine esterno della città, mentre l’identità della Trebbia si è rivelata contraddittoria: meta di villeggiatura e teatro di morte e desolazione. Tra le rappresentazioni della Trebbia una parte di primissimo piano è rappresentata dalle immagini dei film del regista Marco Bellocchio. Oggetto di studio dell'ultima parte della tesi è il trittico “I pugni in tasca”, “Vacanze in Valtrebbia”, “Sorelle Mai”. Nell’analisi dei tre film si è cercato di mettere in evidenza la dualità Po-Trebbia; per poi indagare il rapporto personale del regista con i due fiumi e le condizioni soggettive della sua scelta espressiva, per arrivare a formulare l’ipotesi che Bellocchio sia stato in grado di cogliere a fondo il rapporto di Piacenza con il Po e la Trebbia e filtrandolo attraverso la sua esperienza personale, ne abbia ricavato una rappresentazione che si presta in modo immediato ad una lettura universale.

Una storia lunga un fiume. Le rappresentazioni delle vie d'acqua piacentine dalla cartografia antica ai film di Marco Bellocchio

LAVELLI, JESSICA
2011/2012

Abstract

Il legame di Piacenza con i due fiumi che la lambiscono è molto cambiato con il passare degli anni. Il Po, a dispetto della vicinanza, viene vissuto come estraneo alla città, mentre la Trebbia rappresenta il 'vero' fiume dei piacentini. Da qui è nato l'interrogativo che ha portato alla redazione di questa tesi: scoprire quale sia stato il motivo di questo cambiamento nelle relazioni del fiume con il territorio e con la comunità che lo abita. L'analisi e la ricerca di documenti storici d'archivio ha portato alla luce una molteplicità di testimonianze così eterogenee che, oltre a confermare l'ipotesi, hanno suggerito di operare questa ricostruzione attraverso diverse forme di rappresentazione dei due corsi d'acqua. Relativamente al Po si è partiti da un discorso generale, inizialmente non riferito a Piacenza, per poi concludere la trattazione con un focus su di essa. Si è poi svolta la stessa operazione relativamente alla Trebbia, prima occupandosi della sua influenza sull’intera valle, per giungere poi alla pianura e alle mura cittadine. Con il procedere della trattazione, nelle rappresentazioni contemporanee, il Po si è profilato sempre più nettamente come confine esterno della città, mentre l’identità della Trebbia si è rivelata contraddittoria: meta di villeggiatura e teatro di morte e desolazione. Tra le rappresentazioni della Trebbia una parte di primissimo piano è rappresentata dalle immagini dei film del regista Marco Bellocchio. Oggetto di studio dell'ultima parte della tesi è il trittico “I pugni in tasca”, “Vacanze in Valtrebbia”, “Sorelle Mai”. Nell’analisi dei tre film si è cercato di mettere in evidenza la dualità Po-Trebbia; per poi indagare il rapporto personale del regista con i due fiumi e le condizioni soggettive della sua scelta espressiva, per arrivare a formulare l’ipotesi che Bellocchio sia stato in grado di cogliere a fondo il rapporto di Piacenza con il Po e la Trebbia e filtrandolo attraverso la sua esperienza personale, ne abbia ricavato una rappresentazione che si presta in modo immediato ad una lettura universale.
BELOTTI, GABRIELLA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
23-apr-2013
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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