La tesi propone una visione urbanistica diversa dal tema storico, una visione che vuole osare, che vuole essere veramente risolutiva di un problema che accompagna la città di Bergamo da sessant’anni, proponendo uno scenario completamente nuovo. L’area presa in esame non è più vista solamente come un’annessione esterna destinata ad ampliare l’edificato urbano del comune di Bergamo, ma come una zona carica di un elevato valore strategico che dovrà diventare il nuovo centro di Bergamo. Questo diventerà, dopo la Città Alta e il Centro Piacentiniano, il Terzo Centro di una città a conformazione policentrica che dovrà esercitare una forte influenza non solo a livello provinciale ma anche regionale e nazionale. Inoltre l’area, essendo collocata all’estremo sud del confine comunale, si presta benissimo a diventare, in futuro, il centro di una Nuova Grande Bergamo con confini allargati ai comuni confinanti. La nuova città, una vera “città di fondazione” e non un semplice quartiere, è quasi la naturale evoluzione dei processi di crescita della forma urbana (come lo studio svolto documenta) e si inserisce così nella storia della sua evoluzione urbanistica che ha sempre riguardato delle espansioni di notevole entità. Il dispositivo che consente l’attuazione del nuovo disegno urbano è al tempo stesso semplice e fortemente strategico. Derivata da un’attenta analisi del sistema infrastrutturale e delle sue potenzialità innovative, la proposta è quella dello spostamento verso sud di tutto lo scalo ferroviario.Con la rimozione dell’ostacolo fisico dei binari e la creazione del nuovo asse urbano che prolunga il tracciato Ferdinandeo di quasi 1500m fino quasi all’aeroporto, il centro cittadino assume una conformazione lineare che trova la propria conclusione nella porta territoriale sulla stazione ferroviaria, vero avanposto e nuovo riferimento della grande Bergamo.
Un'addizione urbana per la città di Bergamo
ERBA, NICOLA;DRAGO, FABIO
2011/2012
Abstract
La tesi propone una visione urbanistica diversa dal tema storico, una visione che vuole osare, che vuole essere veramente risolutiva di un problema che accompagna la città di Bergamo da sessant’anni, proponendo uno scenario completamente nuovo. L’area presa in esame non è più vista solamente come un’annessione esterna destinata ad ampliare l’edificato urbano del comune di Bergamo, ma come una zona carica di un elevato valore strategico che dovrà diventare il nuovo centro di Bergamo. Questo diventerà, dopo la Città Alta e il Centro Piacentiniano, il Terzo Centro di una città a conformazione policentrica che dovrà esercitare una forte influenza non solo a livello provinciale ma anche regionale e nazionale. Inoltre l’area, essendo collocata all’estremo sud del confine comunale, si presta benissimo a diventare, in futuro, il centro di una Nuova Grande Bergamo con confini allargati ai comuni confinanti. La nuova città, una vera “città di fondazione” e non un semplice quartiere, è quasi la naturale evoluzione dei processi di crescita della forma urbana (come lo studio svolto documenta) e si inserisce così nella storia della sua evoluzione urbanistica che ha sempre riguardato delle espansioni di notevole entità. Il dispositivo che consente l’attuazione del nuovo disegno urbano è al tempo stesso semplice e fortemente strategico. Derivata da un’attenta analisi del sistema infrastrutturale e delle sue potenzialità innovative, la proposta è quella dello spostamento verso sud di tutto lo scalo ferroviario.Con la rimozione dell’ostacolo fisico dei binari e la creazione del nuovo asse urbano che prolunga il tracciato Ferdinandeo di quasi 1500m fino quasi all’aeroporto, il centro cittadino assume una conformazione lineare che trova la propria conclusione nella porta territoriale sulla stazione ferroviaria, vero avanposto e nuovo riferimento della grande Bergamo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/80208