A fronte dell’emergenza casa, non si scorgono nella scena e nel discorso pubblico a Milano mobilitazioni di rilievo. A partire da questa constatazione, questa ricerca esplora la questione del crescente e articolato bisogno abitativo che si manifesta oggi a Milano con riferimento al parallelo indebolimento delle mobilitazioni per la casa registrato a Milano negli ultimi quindici anni. Due sono i fronti che segnano l’attuale scenario e ai quali la ricerca presta particolare attenzione: Le condizioni e lo stato dello stock abitativo, pubblico e privato. La attuale e profonda crisi del settore immobiliare, fondato sulla costruzione di case da destinare alla vendita sul libero mercato, porta all’aumento sul territorio della quota di stock invenduto e sfitto, a causa dell’inaccessibilità sempre più diffusa dei costi della casa, che a loro volta contribuiscono alla generazione di fenomeni di emergenza abitativa come gli sfratti per morosità da appartamenti privati. Siamo inoltre in un tempo prolungato ormai, in cui l’amministrazione non è in grado, per scarse risorse o difficoltà gestionali, di prendersi cura del patrimonio immobiliare pubblico, che dovrebbe fornire un’alternativa abitativa in affitto a basso costo ma i meccanismi di passaggio di casa in casa sono bloccati, con un’attesa in graduatoria lunga anni. Le conseguenze di queste dinamiche si rintracciano nelle domande di casa degli sfrattati, dei giovani precari e degli studenti, le quali sembrano aver acquisito un carattere strutturale più che permanente. La domanda di abitazione e di autonomia e il silenzio espressi dalle nuove generazioni. Una generazione cosiddetta “senza”,1 i giovani disillusi e privati del loro futuro covano una “rabbia debole” - nelle parole di un recente scritto di Concita de Gregorio2 - senza far sentire la loro voce come in passato, anche tramite eventi radicali di protesta. La stagione dei grandi movimenti di massa, attorno al tema della casa, la collettivizzazione della protesta in grado di portare la questione sull’agenda pubblica, è ormai passata. Restano a Milano mobilitazioni sociali disaggregate e atomizzate, nelle quali non confluisce la rabbia di quella schiera di giovani che adopera strategie adattative nella ricerca di un alloggio a fronte dell’insostenibilità dei prezzi di mercato. La ricerca pone l’obbiettivo di esplorare le risorse inutilizzate, in termini di spazi e persone, in un quadro di politiche abitative che sia aperto ad esperienze informali e non esclusivamente basate sul libero mercato. Tre scenari possibili di uscita dalla questione abitativa saranno delineati in questa prospettiva, con riferimento all’interazione di energie dal basso, alla regia e gestione pubblica e alla collaborazione tra attore pubblico e privato, per riconoscere ed evidenziare le domande giacenti e implementare risposte e forme di azione pubblica che siano sostenibili oltre ai limiti e le restrizioni che sono oggi imposti all’abitare a Milano.

Milano : i limiti dell'abitare. Bisogno abitativo, mobilitazioni sociali e ripresa del pubblico

SARTORI, ELEONORA
2011/2012

Abstract

A fronte dell’emergenza casa, non si scorgono nella scena e nel discorso pubblico a Milano mobilitazioni di rilievo. A partire da questa constatazione, questa ricerca esplora la questione del crescente e articolato bisogno abitativo che si manifesta oggi a Milano con riferimento al parallelo indebolimento delle mobilitazioni per la casa registrato a Milano negli ultimi quindici anni. Due sono i fronti che segnano l’attuale scenario e ai quali la ricerca presta particolare attenzione: Le condizioni e lo stato dello stock abitativo, pubblico e privato. La attuale e profonda crisi del settore immobiliare, fondato sulla costruzione di case da destinare alla vendita sul libero mercato, porta all’aumento sul territorio della quota di stock invenduto e sfitto, a causa dell’inaccessibilità sempre più diffusa dei costi della casa, che a loro volta contribuiscono alla generazione di fenomeni di emergenza abitativa come gli sfratti per morosità da appartamenti privati. Siamo inoltre in un tempo prolungato ormai, in cui l’amministrazione non è in grado, per scarse risorse o difficoltà gestionali, di prendersi cura del patrimonio immobiliare pubblico, che dovrebbe fornire un’alternativa abitativa in affitto a basso costo ma i meccanismi di passaggio di casa in casa sono bloccati, con un’attesa in graduatoria lunga anni. Le conseguenze di queste dinamiche si rintracciano nelle domande di casa degli sfrattati, dei giovani precari e degli studenti, le quali sembrano aver acquisito un carattere strutturale più che permanente. La domanda di abitazione e di autonomia e il silenzio espressi dalle nuove generazioni. Una generazione cosiddetta “senza”,1 i giovani disillusi e privati del loro futuro covano una “rabbia debole” - nelle parole di un recente scritto di Concita de Gregorio2 - senza far sentire la loro voce come in passato, anche tramite eventi radicali di protesta. La stagione dei grandi movimenti di massa, attorno al tema della casa, la collettivizzazione della protesta in grado di portare la questione sull’agenda pubblica, è ormai passata. Restano a Milano mobilitazioni sociali disaggregate e atomizzate, nelle quali non confluisce la rabbia di quella schiera di giovani che adopera strategie adattative nella ricerca di un alloggio a fronte dell’insostenibilità dei prezzi di mercato. La ricerca pone l’obbiettivo di esplorare le risorse inutilizzate, in termini di spazi e persone, in un quadro di politiche abitative che sia aperto ad esperienze informali e non esclusivamente basate sul libero mercato. Tre scenari possibili di uscita dalla questione abitativa saranno delineati in questa prospettiva, con riferimento all’interazione di energie dal basso, alla regia e gestione pubblica e alla collaborazione tra attore pubblico e privato, per riconoscere ed evidenziare le domande giacenti e implementare risposte e forme di azione pubblica che siano sostenibili oltre ai limiti e le restrizioni che sono oggi imposti all’abitare a Milano.
PACCHI, CAROLINA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
23-apr-2013
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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