Questo lavoro ha l’obiettivo di provare l’esistenza e il valore, nella contemporaneità, di territori definiti “di scarto”, oggetto di differenti processi utilitaristici di matrice umana che li hanno irreparabilmente modificati; queste procedure hanno lasciato nei paesaggi in oggetto dei segni e delle tracce che, a discapito della natura lesiva dei processi generatori, ne hanno fatto dei silenti monumenti del passato e dei mirabili esempi di architettura del paesaggio imprevista. I paesaggi inaspettati artificiali risultanti presentano un carattere estetico scenografico in grado di suscitare piacere e appagamento alla vista e all’esperienza al pari degli scenari naturali tradizionalmente ammirati. L’alto valore simbolico ed estetico di questi paesaggi li rende oggetto di grande interesse e di conseguenti diverse forme di spettacolarizzazione, prima fra tutte un turismo dedicato - organizzato o meno a seconda dei particolari contesti - accanto alla comparsa di queste realtà come scenari di film, videogame e altre espressioni di cultura popolare. L’obiettivo primario di questa tesi è la dimostrazione, partendo dalla realtà dei casi studio trattati, del valore estetico e simbolico dei paesaggi imprevisti della contemporaneità, e di come essi richiedano un approccio che rispetti la loro natura di territori di scarto e di monumenti, in quanto segnati dalle tracce dei passati avvenimenti. Il secondo obiettivo è la determinazione delle ragioni e dei temi del turismo dello scarto, stabilendone le modalità in base alle particolari caratteristiche del contesto e cercando di decretare se, al giorno d’oggi, l’attività turistica sia una buona strategia di riutilizzo per le terre esaurite.
Paesaggi inaspettati. Luoghi dello scarto : istruzioni per il riuso
ZANOTTO, FRANCESCA
2011/2012
Abstract
Questo lavoro ha l’obiettivo di provare l’esistenza e il valore, nella contemporaneità, di territori definiti “di scarto”, oggetto di differenti processi utilitaristici di matrice umana che li hanno irreparabilmente modificati; queste procedure hanno lasciato nei paesaggi in oggetto dei segni e delle tracce che, a discapito della natura lesiva dei processi generatori, ne hanno fatto dei silenti monumenti del passato e dei mirabili esempi di architettura del paesaggio imprevista. I paesaggi inaspettati artificiali risultanti presentano un carattere estetico scenografico in grado di suscitare piacere e appagamento alla vista e all’esperienza al pari degli scenari naturali tradizionalmente ammirati. L’alto valore simbolico ed estetico di questi paesaggi li rende oggetto di grande interesse e di conseguenti diverse forme di spettacolarizzazione, prima fra tutte un turismo dedicato - organizzato o meno a seconda dei particolari contesti - accanto alla comparsa di queste realtà come scenari di film, videogame e altre espressioni di cultura popolare. L’obiettivo primario di questa tesi è la dimostrazione, partendo dalla realtà dei casi studio trattati, del valore estetico e simbolico dei paesaggi imprevisti della contemporaneità, e di come essi richiedano un approccio che rispetti la loro natura di territori di scarto e di monumenti, in quanto segnati dalle tracce dei passati avvenimenti. Il secondo obiettivo è la determinazione delle ragioni e dei temi del turismo dello scarto, stabilendone le modalità in base alle particolari caratteristiche del contesto e cercando di decretare se, al giorno d’oggi, l’attività turistica sia una buona strategia di riutilizzo per le terre esaurite.File | Dimensione | Formato | |
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