Il villaggio operaio di Crespi d’Adda costituisce una testimonianza unica della realtà industriale italiana di fine Ottocento e inizio Novecento. Questo lavoro di tesi si inserisce nel percorso di ricerca tuttora in corso ed in particolare costituisce un lavoro propedeutico alla stesura di uno strumento operativo rivolto alla valutazione delle trasformazioni ammissibili negli edifici residenziali di Crespi d’Adda. La gestione degli interventi sugli edifici residenziali è necessaria, considerando che il sistema edificato presenta alcune criticità: in prima istanza, la proprietà privata di gran parte degli edifici residenziali limita le possibilità di controllo delle trasformazioni interne; in seconda istanza, l’evolversi del quadro delle esigenze degli abitanti rispetto a quelle del periodo di edificazione del villaggio (avviata nel 1878) determina processi evolutivi nell’edificato, che però ad oggi non sono regolati da uno strumento specifico, fatta eccezione per il Piano Particolareggiato, che limita le possibilità di trasformazione a interventi di risanamento conservativo e restauro e, in particolare per gli esterni, impone il ripristino della morfologia originale degli elementi. Una rilevante parte del lavoro è stata rivolta alla documentazione a disposizione e all’analisi e restituzione grafica delle trasformazioni dell’edificato, alla scala delle singole cellule abitative. Tale approccio ha permesso di “misurare” e valutare il livello di trasformazione attuale degli edifici residenziali, e di comprenderne al meglio le caratteristiche, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti della flessibilità e delle possibilità di adeguamento. Sulla base dell’analisi dell’esistente, lo studio è stato rivolto alla definizione di suggerimenti progettuali ispirati ad una logica di minimo intervento sull’edificio, al fine di massimizzare la conservazione fisica dell’edificato, ma al contempo consentire determinati gradi di libertà. Inoltre è stato eseguito un rilevo diretto degli elementi tecnologici e si è cercato di definire delle linee guida per gli interventi a livello di dettaglio che possano migliorarne le prestazioni.
Valutazioni per la riqualificazione del sistema residenziale di Crespi d'Adda
MANENTI, SIMONA;BONARDI, MATTIA
2011/2012
Abstract
Il villaggio operaio di Crespi d’Adda costituisce una testimonianza unica della realtà industriale italiana di fine Ottocento e inizio Novecento. Questo lavoro di tesi si inserisce nel percorso di ricerca tuttora in corso ed in particolare costituisce un lavoro propedeutico alla stesura di uno strumento operativo rivolto alla valutazione delle trasformazioni ammissibili negli edifici residenziali di Crespi d’Adda. La gestione degli interventi sugli edifici residenziali è necessaria, considerando che il sistema edificato presenta alcune criticità: in prima istanza, la proprietà privata di gran parte degli edifici residenziali limita le possibilità di controllo delle trasformazioni interne; in seconda istanza, l’evolversi del quadro delle esigenze degli abitanti rispetto a quelle del periodo di edificazione del villaggio (avviata nel 1878) determina processi evolutivi nell’edificato, che però ad oggi non sono regolati da uno strumento specifico, fatta eccezione per il Piano Particolareggiato, che limita le possibilità di trasformazione a interventi di risanamento conservativo e restauro e, in particolare per gli esterni, impone il ripristino della morfologia originale degli elementi. Una rilevante parte del lavoro è stata rivolta alla documentazione a disposizione e all’analisi e restituzione grafica delle trasformazioni dell’edificato, alla scala delle singole cellule abitative. Tale approccio ha permesso di “misurare” e valutare il livello di trasformazione attuale degli edifici residenziali, e di comprenderne al meglio le caratteristiche, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti della flessibilità e delle possibilità di adeguamento. Sulla base dell’analisi dell’esistente, lo studio è stato rivolto alla definizione di suggerimenti progettuali ispirati ad una logica di minimo intervento sull’edificio, al fine di massimizzare la conservazione fisica dell’edificato, ma al contempo consentire determinati gradi di libertà. Inoltre è stato eseguito un rilevo diretto degli elementi tecnologici e si è cercato di definire delle linee guida per gli interventi a livello di dettaglio che possano migliorarne le prestazioni.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/80307