La città di Shanghai rappresenta, nella nostra epoca, la massima manifestazione del contatto tra cultura orientale e occidentale, sotto forma di un’espressione architettonica ed urbana a suo modo unica nella storia. La città di Shanghai è infatti un luogo d’avanguardia, dove i punti di contatto fra oriente ed occidente sono stati più profondi e significativi, capaci di dar vita ad una fenomeno del tutto nuovo in campo architettonico che ha condizionato, e condiziona oggi più che mai, la cultura architettonica in Cina. La storia di Shanghai fonda le sue radici nell’incontro, avvenuto nella prima metà del XIX sec., tra alcune delle più importanti potenze straniere e l’ormai decadente dinastia Qinq, l’ultima dell’impero cinese. Per quasi un secolo si assiste a un’assimilazione costante e crescente di diversi stili architettonici eclettici che danno vita, tuttavia, ad uno scenario urbano che tende ad una unicità sincretica, interrotta bruscamente dall’occupazione giapponese del 1937. Solo negli anni novanta, con l’avvio di politiche di sviluppo, si riattiva nella città un processo costruttivo che la porta, in pochi anni, a ritrovare un ruolo preminente non solo Asia ma anche nel resto del mondo. Ciò che diventa fulcro principale e singolare dell’esperienza di questo territorio è l’integrazione costruttiva tra la tradizione occidentale e quella cinese. Questo ha dato luogo a un processo di contaminazione senza precedenti, capace di condizionare non solo la città di Shanghai ma anche il panorama del processo architettonico cinese. L’area di progetto è caratterizzata da una molteplicità stilistica e tipologica, raggiunta grazie all’evoluzione e alla mescolanza delle diverse tradizioni costruttive contemporaneamente utilizzate. Il progetto trattato nella tesi di laurea completa, attraverso un processo di rifondazione, un particolare tessuto di città, la lettura critica diviene quindi interprete dei significati dei luoghi costruiti e della loro complessità. Da questo processo, in cui gli elementi propri dell’architettura e della città non sono mai imposti ma sempre assimilati e reinterpretati criticamente, nasce una scala architettonica spuria che non può essere ricondotta a una semplice categoria. La lettura urbana diviene uno strumento capace di guidare nel metodo progettuale, da utilizzare per trovare i fondamenti del luogo. Il progetto tenta quindi di porsi come soluzione in continuità con la tradizione del luogo, prendendo come fondamento i risultati dello studio critico della forma urbana, dello spazio costruito, di quello aperto e dei caratteri dell’architettura. Il progetto, tuttavia non vuole semplicemente mimetizzarsi con le preesistenze dell’area, al contrario esso si pone in modo tale da dare un nuovo significato all’esistente e alla sua complessità.

Progetto di rifondazione critica del nucleo di Waitanyuan a Shanghai. Per una nuova forma della molteplicità

CHIRONI, LEONARDO
2011/2012

Abstract

La città di Shanghai rappresenta, nella nostra epoca, la massima manifestazione del contatto tra cultura orientale e occidentale, sotto forma di un’espressione architettonica ed urbana a suo modo unica nella storia. La città di Shanghai è infatti un luogo d’avanguardia, dove i punti di contatto fra oriente ed occidente sono stati più profondi e significativi, capaci di dar vita ad una fenomeno del tutto nuovo in campo architettonico che ha condizionato, e condiziona oggi più che mai, la cultura architettonica in Cina. La storia di Shanghai fonda le sue radici nell’incontro, avvenuto nella prima metà del XIX sec., tra alcune delle più importanti potenze straniere e l’ormai decadente dinastia Qinq, l’ultima dell’impero cinese. Per quasi un secolo si assiste a un’assimilazione costante e crescente di diversi stili architettonici eclettici che danno vita, tuttavia, ad uno scenario urbano che tende ad una unicità sincretica, interrotta bruscamente dall’occupazione giapponese del 1937. Solo negli anni novanta, con l’avvio di politiche di sviluppo, si riattiva nella città un processo costruttivo che la porta, in pochi anni, a ritrovare un ruolo preminente non solo Asia ma anche nel resto del mondo. Ciò che diventa fulcro principale e singolare dell’esperienza di questo territorio è l’integrazione costruttiva tra la tradizione occidentale e quella cinese. Questo ha dato luogo a un processo di contaminazione senza precedenti, capace di condizionare non solo la città di Shanghai ma anche il panorama del processo architettonico cinese. L’area di progetto è caratterizzata da una molteplicità stilistica e tipologica, raggiunta grazie all’evoluzione e alla mescolanza delle diverse tradizioni costruttive contemporaneamente utilizzate. Il progetto trattato nella tesi di laurea completa, attraverso un processo di rifondazione, un particolare tessuto di città, la lettura critica diviene quindi interprete dei significati dei luoghi costruiti e della loro complessità. Da questo processo, in cui gli elementi propri dell’architettura e della città non sono mai imposti ma sempre assimilati e reinterpretati criticamente, nasce una scala architettonica spuria che non può essere ricondotta a una semplice categoria. La lettura urbana diviene uno strumento capace di guidare nel metodo progettuale, da utilizzare per trovare i fondamenti del luogo. Il progetto tenta quindi di porsi come soluzione in continuità con la tradizione del luogo, prendendo come fondamento i risultati dello studio critico della forma urbana, dello spazio costruito, di quello aperto e dei caratteri dell’architettura. Il progetto, tuttavia non vuole semplicemente mimetizzarsi con le preesistenze dell’area, al contrario esso si pone in modo tale da dare un nuovo significato all’esistente e alla sua complessità.
MENSI, GIOVANNI
ARC I - Scuola di Architettura e Società
23-apr-2013
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/80312