Attraverso uno studio della rivoluzione digitale in architettura, partendo dall’avvento informatico e passando dall’opera di Frank O. Gehry a Bilbao, un’analisi sulla digitalizzazione dell’architettura con un intervista a Vittorio Gregotti. In meno di vent’anni progetto e professionalità hanno partecipato, da protagonista, ad una rivoluzione. Una rivoluzione silenziosa, digitale, che ha condotto ad un cambiamento epocale nel mondo dell’architettura. Se nel 1992 uno dei primi grandi tentativi di utilizzare i computers per la progettazione architettonica fatta dalla Columbia University Paperless Studio era considerato ancora un “capriccio” oggi la realtà e’ che nessuno studio di architettura potrebbe fare a meno della tecnologia digitale. Il passaggio dalla matita agli strumenti digitali, con la portata impressionante di cambiamenti che ha introdotto, ha dato vita ad una serie di reazioni piu’ o meno entusiastiche. Oggi l’interrogativo non puo’ piu’ essere se la digitalizzazione e’ un fenomeno negativo o positivo, quesito divenuto in poco tempo anacronistico, ma piuttosto e’ l’analisi della direzione che l’architettura sta prendendo a suscitare interesse. Paragonabile per importanza alle trasformazioni introdotte all’inizio del Rinascimento (adozione di nuove procedure e strumenti, proiezioni e rappresentazione prospettica), la digitalizzazione dell’architettura non e’ riducibile alla sola diffusione della tecnologia. In architettura le trasformazioni sono storicamente legate alla concomitanza di una serie di fattori economici, sociali e culturali e questo nuovo contesto non fa eccezione. Bisogna considerare una prospettiva storica estesa, in particolare la società basata sull’informazione che si è sviluppata a cavallo tra l’ottocento e il novecento e che ha reso possibile l’invenzione del computer. Società dell’informazione è tecnologie digitali sono due delle componenti che spesso ricorrono all’interno di un ampio discorso riguardante l’impatto della cultura digitale sull’architettura. Se la storia recente che vede affermarsi il legame tra digitalizzazione e architettura risale appena agli ultimi 20 anni, la relazione che lega informazione, tecnologia e architettura e lunga un secolo ed oggi è più attuale che mai.

La digitalizzazione dell'architettura. Forma, oggetto, professionalità ed un'intervista a Vittorio Gregotti per comprendere l'avvento informatico nel mondo della progettazione architettonica

FLACCO, SIMONA;CRENNA, RICCARDO
2011/2012

Abstract

Attraverso uno studio della rivoluzione digitale in architettura, partendo dall’avvento informatico e passando dall’opera di Frank O. Gehry a Bilbao, un’analisi sulla digitalizzazione dell’architettura con un intervista a Vittorio Gregotti. In meno di vent’anni progetto e professionalità hanno partecipato, da protagonista, ad una rivoluzione. Una rivoluzione silenziosa, digitale, che ha condotto ad un cambiamento epocale nel mondo dell’architettura. Se nel 1992 uno dei primi grandi tentativi di utilizzare i computers per la progettazione architettonica fatta dalla Columbia University Paperless Studio era considerato ancora un “capriccio” oggi la realtà e’ che nessuno studio di architettura potrebbe fare a meno della tecnologia digitale. Il passaggio dalla matita agli strumenti digitali, con la portata impressionante di cambiamenti che ha introdotto, ha dato vita ad una serie di reazioni piu’ o meno entusiastiche. Oggi l’interrogativo non puo’ piu’ essere se la digitalizzazione e’ un fenomeno negativo o positivo, quesito divenuto in poco tempo anacronistico, ma piuttosto e’ l’analisi della direzione che l’architettura sta prendendo a suscitare interesse. Paragonabile per importanza alle trasformazioni introdotte all’inizio del Rinascimento (adozione di nuove procedure e strumenti, proiezioni e rappresentazione prospettica), la digitalizzazione dell’architettura non e’ riducibile alla sola diffusione della tecnologia. In architettura le trasformazioni sono storicamente legate alla concomitanza di una serie di fattori economici, sociali e culturali e questo nuovo contesto non fa eccezione. Bisogna considerare una prospettiva storica estesa, in particolare la società basata sull’informazione che si è sviluppata a cavallo tra l’ottocento e il novecento e che ha reso possibile l’invenzione del computer. Società dell’informazione è tecnologie digitali sono due delle componenti che spesso ricorrono all’interno di un ampio discorso riguardante l’impatto della cultura digitale sull’architettura. Se la storia recente che vede affermarsi il legame tra digitalizzazione e architettura risale appena agli ultimi 20 anni, la relazione che lega informazione, tecnologia e architettura e lunga un secolo ed oggi è più attuale che mai.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
23-apr-2013
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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