Progetti per il Policlinico di Milano : la Caserma Medici

Il progetto si insedia in un’area in cui si possono riscontrare due strutture della città: quella urbana e quella territoriale. La prima è la castramentatio che segue corso di Porta Romana e da cui l’area si discosta, dal momento che riprende lo schema dettato dalla centuriazione, ovvero l’antica struttura degli orti; la seconda è la castramentatio. All’inizio della progettazione, la condizione che si è evidenziata riguarda l’introversione dell’isolato rispetto al tessuto circostante. Esso si presenta come un unico lotto perimetrato da edifici ed è reso ermetico dalla presenza di un muro di recinzione. L’intervento progettuale permette di integrare l’area all’interno del disegno urbano. La grande corte che si delinea comprende non solo il lotto destinato alla precedente caserma, ma anche quello superiore contenente la Scuola Umanitaria realizzata da G. Romano, il lotto adiacente occupato dal padiglione ospedaliero C. Riva e la parte ad esso superiore costituita da edifici residenziali. Con l’ampliamento del progetto è resa possibile anche la lettura di una spina centrale che corre da Est ad Ovest che permette il coinvolgimento dei due isolati sopra citati. Nell’isolato della Scuola Umanitaria si viene a creare un nuovo spazio urbano con un carattere differente rispetto alla corte centrale ma comunque connesso a questo sistema sempre mediante la reinterpretazione degli edifici di Romano. Collocando un nuovo padiglione destinato a residenza temporanea, prospiciente al Cesarina Riva, si riesce a evidenziare maggiormente sia la spina centrale sia la grande corte progettuale. Inoltre la collocazione di questo nuovo edificio permette di integrare maggiormente nel disegno dello spazio urbano anche la grande corte superiore che in questo modo entra a far parte di un sistema di corti insieme all’area della ex caserma e agli edifici della Scuola Umanitaria. In questo complesso architettonico rientra, infine, anche l’isolato adiacente alla ex caserma sul lato di via della Commenda; esso, infatti, delimita la strada che taglia il padiglione Cesarina Riva, apertura che, al piano terra, prosegue fino all’edificio destinato a residenza temporanea, creando così un ulteriore rapporto con gli edifici soprastanti.