Questo lavoro di tesi propone un progetto per l’Acropoli di Atene, una tra le più importanti aree archeologiche della città. Progettare in ambito archeologico significa operare direttamente all’interno della storia, dentro la stratificazione stessa. Per la composizione architettonica il rapporto con l’antico implica una riconsiderazione dello stesso, che viene proiettato nel nuovo. Guardare all’antico non significa ricercare la ciclicità storica, ma anzi, ritrovare quei valori profondi e originari che sono fondamento della composizione architettonica. Il progetto si configura quindi come quell’operazione in grado di creare un contatto tra antico e nuovo, talvolta mettendo in crisi l’ordine esistente per definirne uno nuovo, suggellando così il continuare dell’architettura nel tempo. L’intervento ha luogo nell’area sud orientale della collina sacra,dove sorge, ad una quota ribassata rispetto al livello del suolo, l’edificio che accoglieva il Vecchio Museo dell’Acropoli. Oggi vuoto e chiuso al pubblico, esso è cadu- to in disuso in seguito all’apertura del Nuovo Museo progettato da B.Tshumi ai piedi della collina. Sorgendo nell’area in cui sono sepolti parte dei resti dell’Acropoli micenea, arcaica e classica, il Vecchio Museo ne cela completamente le tracce cancellando parte del mito e della memoria del luogo. Intento primario del progetto è quello di riportare alla luce alcune di queste tracce, in modo tale da render nuovamente visibili i segni del passato, ma è anche quello di rispondere a delle necessità pratiche. L’Acropoli è oggi un vero e proprio cantiere a cielo aperto oltre che fulcro attrattivo per moltissimi visitatori. Il progetto vuole innanzitutto dare agli archeologi degli spazi adeguati al loro lavoro, mediante la realizzazione di un edificio ipogeo, non visibile oltre le mura né dalla città, inserito nello scavo in cui oggi giace il Vecchio Museo, che riprende il sedime di un terrazzamento di età classica. In secondo luogo il progetto si pone l’obiettivo di ridefinire i flussi dei visitatori, indirizzando il loro percorso all’interno del Museo della storia dei restauri dell’Acropoli, un recinto espositivo che si sviluppa secondo una spirale quadra di- scendente, che non solo permette di superare un dislivello presente nell’area, ma anche di richiamare alla memoria l’antico Santuario di Pandion, di cui vengono portati alla luce, me- diante uno scavo alcuni dei resti oggi nascosti. Il risultato punta a far riemergere in plani- metria le matrici originarie, le tracce e le so- vrapposizioni storiche fino ad ora nascoste, richiamando alla memoria il mito del luogo.

Aree archeologiche e progetto di architettura. Centro per l'archeologia e mMuseo dei restauri dell'Acropoli di Atene

VOLONTE', ELISA;TETTAMANTI, ALICE;UNGARO, FRANCESCA
2011/2012

Abstract

Questo lavoro di tesi propone un progetto per l’Acropoli di Atene, una tra le più importanti aree archeologiche della città. Progettare in ambito archeologico significa operare direttamente all’interno della storia, dentro la stratificazione stessa. Per la composizione architettonica il rapporto con l’antico implica una riconsiderazione dello stesso, che viene proiettato nel nuovo. Guardare all’antico non significa ricercare la ciclicità storica, ma anzi, ritrovare quei valori profondi e originari che sono fondamento della composizione architettonica. Il progetto si configura quindi come quell’operazione in grado di creare un contatto tra antico e nuovo, talvolta mettendo in crisi l’ordine esistente per definirne uno nuovo, suggellando così il continuare dell’architettura nel tempo. L’intervento ha luogo nell’area sud orientale della collina sacra,dove sorge, ad una quota ribassata rispetto al livello del suolo, l’edificio che accoglieva il Vecchio Museo dell’Acropoli. Oggi vuoto e chiuso al pubblico, esso è cadu- to in disuso in seguito all’apertura del Nuovo Museo progettato da B.Tshumi ai piedi della collina. Sorgendo nell’area in cui sono sepolti parte dei resti dell’Acropoli micenea, arcaica e classica, il Vecchio Museo ne cela completamente le tracce cancellando parte del mito e della memoria del luogo. Intento primario del progetto è quello di riportare alla luce alcune di queste tracce, in modo tale da render nuovamente visibili i segni del passato, ma è anche quello di rispondere a delle necessità pratiche. L’Acropoli è oggi un vero e proprio cantiere a cielo aperto oltre che fulcro attrattivo per moltissimi visitatori. Il progetto vuole innanzitutto dare agli archeologi degli spazi adeguati al loro lavoro, mediante la realizzazione di un edificio ipogeo, non visibile oltre le mura né dalla città, inserito nello scavo in cui oggi giace il Vecchio Museo, che riprende il sedime di un terrazzamento di età classica. In secondo luogo il progetto si pone l’obiettivo di ridefinire i flussi dei visitatori, indirizzando il loro percorso all’interno del Museo della storia dei restauri dell’Acropoli, un recinto espositivo che si sviluppa secondo una spirale quadra di- scendente, che non solo permette di superare un dislivello presente nell’area, ma anche di richiamare alla memoria l’antico Santuario di Pandion, di cui vengono portati alla luce, me- diante uno scavo alcuni dei resti oggi nascosti. Il risultato punta a far riemergere in plani- metria le matrici originarie, le tracce e le so- vrapposizioni storiche fino ad ora nascoste, richiamando alla memoria il mito del luogo.
FERRO, LUISA
BERTINI, VIOLA
ARC II - Scuola di Architettura Civile
22-apr-2013
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/80451