La dismissione degli scali ferroviari costituisce una straordinaria opportunità di riequilibrio e riordino della città di Milano. Queste aree, che nel corso degli ultimi due secoli si sono costruite su un disegno che ha seguito il processo di sviluppo della mobilità su ferro per soddisfare necessità tecniche e funzionali, si caratterizzano oggi nella città come grandi vuoti urbani. Architetti e progettisti devono poter cogliere le potenzialità intrinseche degli scali in dismissione che per dimensione e, soprattutto, posizione strategica nel disegno della città a grande scala, rappresentano un’occasione unica sia per risolvere problematiche attuali dovute al modo di abitare e costruire contemporaneo, sia per indirizzare lo sviluppo futuro di un polo economico e produttivo di attrazione e di interscambio quale è la città di Milano a livello urbanistico e territoriale. Lo scalo Farini, tema di progetto di questa tesi, rappresenta con una superficie di circa 550.000 mq l’area in dismissione più vasta e si presenta oggi come un grande intervallo urbano dove si infrange il disegno della maglia ottocentesca degli isolati berutiani, con margini poco definiti, soprattutto a sud dell’area, causati sia dalla presenza degli impianti ferroviari, che occupano l'area dalla metà dell'Ottocento, sia dalla presenza del Cimitero Monumentale costruito nel 1866 appena fuori i bastioni di Porta Volta a ridosso della linea ferroviaria, tra il ponte di via Farini e via Luigi Nono. Intenzione di progetto è stata sin dal principio la ricerca di un disegno dell’area unitario, in cui emergesse non solo la relazione tra le sue parti, ma anche i rapporti instaurati tra le parti e la città circostante. La tesi propone un’idea di piano che parte dalla considerazione di molteplici questioni. Come sarà approfondito nei prossimi capitoli, lo studio del piano affronta necessariamente questioni di composizione architettonica, ma sempre con l’obiettivo di offrire una valida soluzione alle problematiche dello scalo analizzate nel Piano di Governo del Territorio di Milano. Volontà di progetto è inoltre quella di confrontarsi con il tema della densità abitativa, in relazione al tema del verde urbano, elemento che costituisce il luogo collettivo per eccellenza. Dalla macroscala urbana alla microscala dei tipi edilizi lo studio compositivo degli spazi costruiti e lo studio del verde in rapporto al costruito vengono affrontati di pari passo.

Un progetto per scalo Farini Milano

BARNA, FEDERICA;OLDANI, ANDREA
2011/2012

Abstract

La dismissione degli scali ferroviari costituisce una straordinaria opportunità di riequilibrio e riordino della città di Milano. Queste aree, che nel corso degli ultimi due secoli si sono costruite su un disegno che ha seguito il processo di sviluppo della mobilità su ferro per soddisfare necessità tecniche e funzionali, si caratterizzano oggi nella città come grandi vuoti urbani. Architetti e progettisti devono poter cogliere le potenzialità intrinseche degli scali in dismissione che per dimensione e, soprattutto, posizione strategica nel disegno della città a grande scala, rappresentano un’occasione unica sia per risolvere problematiche attuali dovute al modo di abitare e costruire contemporaneo, sia per indirizzare lo sviluppo futuro di un polo economico e produttivo di attrazione e di interscambio quale è la città di Milano a livello urbanistico e territoriale. Lo scalo Farini, tema di progetto di questa tesi, rappresenta con una superficie di circa 550.000 mq l’area in dismissione più vasta e si presenta oggi come un grande intervallo urbano dove si infrange il disegno della maglia ottocentesca degli isolati berutiani, con margini poco definiti, soprattutto a sud dell’area, causati sia dalla presenza degli impianti ferroviari, che occupano l'area dalla metà dell'Ottocento, sia dalla presenza del Cimitero Monumentale costruito nel 1866 appena fuori i bastioni di Porta Volta a ridosso della linea ferroviaria, tra il ponte di via Farini e via Luigi Nono. Intenzione di progetto è stata sin dal principio la ricerca di un disegno dell’area unitario, in cui emergesse non solo la relazione tra le sue parti, ma anche i rapporti instaurati tra le parti e la città circostante. La tesi propone un’idea di piano che parte dalla considerazione di molteplici questioni. Come sarà approfondito nei prossimi capitoli, lo studio del piano affronta necessariamente questioni di composizione architettonica, ma sempre con l’obiettivo di offrire una valida soluzione alle problematiche dello scalo analizzate nel Piano di Governo del Territorio di Milano. Volontà di progetto è inoltre quella di confrontarsi con il tema della densità abitativa, in relazione al tema del verde urbano, elemento che costituisce il luogo collettivo per eccellenza. Dalla macroscala urbana alla microscala dei tipi edilizi lo studio compositivo degli spazi costruiti e lo studio del verde in rapporto al costruito vengono affrontati di pari passo.
ARC II - Scuola di Architettura Civile
22-apr-2013
2011/2012
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/80472