Il particolato rappresenta l’inquinante a maggiore impatto ambientale nelle aree urbane. In particolare il PM2.5 è stato riconosciuto in diversi ambienti urbani come la frazione predominante del particolato PM10. Diversi studi epidemiologici, d’altronde, hanno mostrato come tale frazione sia la causa predominante che determina un aumento di malattie all’apparato polmonare e cardiaco. Proprio recentemente, i mass-media hanno divulgato notizie allarmanti riguardanti l’aumento delle malattie delle vie polmonare e del sistema cardiaco proprio per effetto dell’aumento dell’inquinamento atmosferico. I studi effettuati per definire la caratterizzazione e l’origine delle particelle di particolato hanno dimostrato e confermato quanto sopra esposto. E’ stato accertato che il sistema delle vie respiratorie dell’organismo umano, ha la funzione di filtro del particolato inalato durante la naturale funzione respiratoria. La struttura dell’apparato respiratorio, con i vari organi che la compongono, riescono a catturare e a neutralizzare le particelle di grandi dimensioni. Purtroppo le particelle di minor dimensioni eludono la barriera naturale di filtraggio, depositandosi nelle parti più a rischio dell’apparato respiratorio condizionando anche il sistema cardio-circolatorio. E’ stato dimostrato che le particelle inferiori ai 15 μg producono degli effetti indesiderati sulla salute umana, mentre quelle a dimensioni maggiori vengono, sostanzialmente, “catturate” ed espulse attraverso le vie respiratorie. Con questo elaborato sono state individuate le zone a rischio di deposito nel sistema respiratorio applicando il modello ICRP1994 e, successivamente, mediante una raccolta dati, sono stati elaborati dei grafici nei quali sono rappresentati le concentrazioni di deposito in funzione delle varie postazioni lungo un percorso pedonale nella zona centrale di Milano.
Stima del deposito di particolato atmosferico nell'apparato respiratorio nei percorsi pedonali a Milano
CANZIANI, STEFANIA
2012/2013
Abstract
Il particolato rappresenta l’inquinante a maggiore impatto ambientale nelle aree urbane. In particolare il PM2.5 è stato riconosciuto in diversi ambienti urbani come la frazione predominante del particolato PM10. Diversi studi epidemiologici, d’altronde, hanno mostrato come tale frazione sia la causa predominante che determina un aumento di malattie all’apparato polmonare e cardiaco. Proprio recentemente, i mass-media hanno divulgato notizie allarmanti riguardanti l’aumento delle malattie delle vie polmonare e del sistema cardiaco proprio per effetto dell’aumento dell’inquinamento atmosferico. I studi effettuati per definire la caratterizzazione e l’origine delle particelle di particolato hanno dimostrato e confermato quanto sopra esposto. E’ stato accertato che il sistema delle vie respiratorie dell’organismo umano, ha la funzione di filtro del particolato inalato durante la naturale funzione respiratoria. La struttura dell’apparato respiratorio, con i vari organi che la compongono, riescono a catturare e a neutralizzare le particelle di grandi dimensioni. Purtroppo le particelle di minor dimensioni eludono la barriera naturale di filtraggio, depositandosi nelle parti più a rischio dell’apparato respiratorio condizionando anche il sistema cardio-circolatorio. E’ stato dimostrato che le particelle inferiori ai 15 μg producono degli effetti indesiderati sulla salute umana, mentre quelle a dimensioni maggiori vengono, sostanzialmente, “catturate” ed espulse attraverso le vie respiratorie. Con questo elaborato sono state individuate le zone a rischio di deposito nel sistema respiratorio applicando il modello ICRP1994 e, successivamente, mediante una raccolta dati, sono stati elaborati dei grafici nei quali sono rappresentati le concentrazioni di deposito in funzione delle varie postazioni lungo un percorso pedonale nella zona centrale di Milano.File | Dimensione | Formato | |
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