After a personal visit in Sicily, and more in particular after exploring into detail the Oriented Nature Reserve “Bosco di Santo Pietro, I had the idea to dedicate my Master thesis on a project that could foster appreciation, conservation and sustainable fruition of “Bosco di Santo Pietro”s territory. The work presented in this volume is the outcome of this exact goal setting. The first part of this work presents the outcome of a personal visit in Sicily, and more in particular of a detailed site survey of the Nature Reserve “Bosco di Santo Pietro” in order to identify both problematic areas of the territory, available resources and development potential. The Site Survey concerns the naturalistic and cultural value of the area and its state of decay. Secondly the analysis is referred to the main activities that promote natural enhancement in the territory of "Santo Pietro” with the purpose to identify how the project can fit into the local reality and collaborate for the promotion of sustainable tourism and to raise the naturalistic value of the area. As a result of the conducted analyzes the project concept is settled: to provide additional space for the activities of the local Nature Museum of Mediterranean Maquis. It has to be a Visitor Center with the purpose to involve practical tasks connected to the museum program and create public participation, particularly addressed to schools. The building space has to be flexible, since it has the aim to provide shelter for the local volunteers firefighters during their working period of six months a year. By using local materials, sustainable design strategies and renewable energy resources, the building project has the opportunity to achieve its initial goal setting. With the help of preliminary bioclimatic analysis and selected case studies, and by revalorization of the pre-existing site structures, the design project is gradually developed. One part of the pre-existing structures are preserved and reused, while a newly built part is developed more into detail. In the end there is a brief quality check in order to see how far was it possible to obtain results in accordance with the concept requirements and goals.

Dopo una visita personale in Sicilia, e più in particolare dopo un sopralluogo approfondito della Riserva Naturale Orientata Bosco di Santo Pietro, ho avuto l’idea di dedicare la mia tesi di Laurea Specialistica a un progetto che promuove la valorizzazione, la conservazione e la fruizione sostenibile del territorio di “Bosco di Santo Pietro”. Il lavoro presentato in questo volume racchiude il risultati ottenuti in seguito alla definizione di tale obiettivo. Durante la mia visita ho scoperto che il patrimonio naturalistico di “Bosco di Santo Pietro” stava gradualmente scomparendo per via della non curanza delle autorità locali e per via degli interessi politici ed economici coinvolti, provocando un crescente sfruttamento di quella terra. Insieme alle invevitabili conseguenze, ho scoperto che le strutture turistiche presenti erano in stato di degrado per mancanza di fondi e per la crescita diffusa e sempre maggiore del suolo agricolo a spese della superficie rimanente di macchia mediterranea. Probabilmente la piaga peggiore del “Bosco di Santo Pietro è rappresentata dagli incendi dolosi, che occasionalmente si ripropongono sul territorio. Per via degli interessi economici di alcuni in un attimo ettari di vegetazione secolare di enorme importanza ambientale vengono distrutti, contribuendo al fenomeno crescente di desertificazone presente in Sicilia. Ho incontrato sia individui, che organizzazioni locali che sono impegnati nella promozione e la salvaguardia del territorio di Santo Pietro e che lavorano attivamente per il miglioramento delle sue condizioni. Ho scoperto l’esistenza di alcuni progetti appena conclusi ed alcuni sul punto di partenza, impegnati in differenti aspetti dello sviluppo sostenibile del territorio, come ad esempio la rinaturalizzazione della vegetazione autentica locale, il restauro e il riutilizzo di alcuni edifici del centro storico del Borgo di Santo Pietro e delle strategie per attirare turismo di tipo sostenibile e aumentare l’interesse pubblico nei confronti dell’area. In un momento consecutivo alla mia visita personale, sono stata informata che il Decreto Istitutivo che dichiarava “Bosco di Santo Pietro” una Riserva Naturale Orientata è decaduto per motivi ignoti. Nonostante la mancanza di una vera e propria motivazione per tale avvenimento, ancora ad oggi Santo Pietro non ha riacquistato il suo status di riserva, perdendo in ques’occasione il diritto di essere naturalisticamente tutelato e rischiando la sua completa estinzione. Alla luce di questo fatto l’idea di progetto di questa tesi è diventata ancora più forte nell’intenzione di promuovere iniziative che aggiungano valore al territorio, attirando allo stesso tempo maggiore interesse verso la zona. In seguito all’analisi dei principali attori, che operano sul territorio con lo scopo di proteggere e promuovere il patromonio ambientale della macchia mediterranea, ho individuato il museo naturalistico locale come una struttura con potenzialità di ulteriore sviluppo . Pur essendo strettamente legato alle attività scolastiche, il museo ha a disposizione una superficie ridotta e di conseguenza non è dotato di spazi per lo svolgimento di attività pratiche come corsi di educazione ambientale, di conoscenza del territorio e laboratori dedicati ai mestieri tradizionali e la vegetazione locale. Questo genere di attività non sono previste altrove all’interno della riserva. Inoltre il museo è completamente privo di spazi all’aperto e di conseguenza al suo interno è soltanto possibile visitare la mostra permanente. La mia idea è stata quella di progettare una struttura di supporto dove collocare le attività non presenti per poter trasformare la visita al museo naturalistico in un’esperienza completa dove gli ospiti non sono più soltanto visitatori, ma diventano partecipanti e vengono coinvolti attivamente nella conoscenza e preservazione del territorio. Sempre durante la fase di studio del territorio ho scoperto che all’interno del Borgo di Santo Pietro erano state istituite delle squadre volontarie di antincendio, attive all’interno della riserva da maggio a ottobre per tutelarla l’area nel periodo a maggior rischio di incendi naturali o dolosi. Visto che la presenza delle attività antincendio sul territorio di Santo Pietro è di carattere temporaneo e a causa delle restrizioni dettate dal Regolamento della Riserva sulle nuove costruzioni in zona A, non è stata prevista una base per le squadre antincendio. Per potersi riparare hanno avuto a disposizione una tenda da campeggio, dove non hanno la possibilità di custodire la loro attrezzatura professionale e di ricevere adeguata protezione in caso di condizioni climatiche sfavoreli, soprattutto dal sole cocente tipico della Sicilia nei mesi caldi dell’anno. Durante la mia visita ho individuato un’area all’interno del Borgo che ha richiamato la mia attenzione in quanto un ex-campo di tiro al piattello dismesso in forte stato di degrado. La sua collocazione in una posizione strategica in prossimità immediata al museo naturalistico e al centro abitato e ben collegata alla strada principale, lo ha reso un luogo particolarmente adeguato per inserire il tipo di progetto che volevo sviluppare. Allo stesso tempo la sua precedente destinazione d’uso come campo di tiro al piattello, senza dubbio in forte conflitto con i requisiti all’interno di una riserva naturale, poteva essere vista come un’opportunità di riqualificare la zona in accordo con gli obiettivi progettuali posti. In questo modo il concept progettuale ha preso la sua forma definitiva, ovvero quello di creare un Centro Visite a supporto e in collaborazione con il Museo Naturalistico locale, che però al suo interno deve dare ospitalità temporanea per sei mesi all’anno alle squadre antincendio volontarie, adeguando parte dei suoi spazi a questo tipo di flessibilità d’uso. Una volta stabilite le strategie progettuali, sono stati selezionati ed analizzati alcuni casi-studio inerenti da cui prendere spunto. Inoltre sono state svolte delle analisi bioclimatiche di tipo preliminare. L’insieme degli elementi essenziali ottenuti tramite questa ricerca hanno portato alla stesura dell’aspetto architettonico del progetto di tesi. Una volta definito il concept progettuale, è stata svolta un’analisi del’area di progetto, considerando le strutture preesitenti e le risorse disponibili. Si è deciso di progettare una struttura realizzata in pietra locale rifacendosi alle tradizioni antiche siciliane, la quale si apre verso un cortile interno, così come si faceva negli antichi Bagli siciliani – che erano delle fattorie feodali con ampie corti interne dove si svolgeva una buona parte dell’attività contadina. In maniera analoga a quella del Baglio, il cortile diventa un’estensione dello spazio visitabile, che procura un’ampia zona ombreggiata durante i mesi estivi in modo da poter svolgere diverse attività pur rimanendo protetti dal sole diretto. Mentre i muri portanti in pietra di spessore consistente creano massa termica, isolando l’interno dell’edificio dalle condizioni climatiche estreme. Una copertura articolata e leggera, integrata nella composizione architettonica del progetto, modulata in base alle ottimali angolazioni rispetto all’inclinazione dei raggi solari durante l’anno, svolge la tripla funzione di raccolta delle acque meteoriche, ombreggiatura e integrazione dei sistemi di pannelli fotovoltaici e solari per la produzione di energia elettrica e acqua calda. Un’ulteriore superficie per le attivita del Centro Visite viene aggiunta tramite l’installazione di una struttura cubica di tipo leggero, realizzata in pannelli di legno e vetro, collocata sempre al di sotto dello stesso sistema di copertura. Questa aula per le attività didattiche e i laboratori di educazione ambientale è dotata di un’ampia parete adibita ad armadio per poter immagazzinare le attrezzature delle squadre antincendio quando non vengono utilizzate, oppure gli arredamenti per le varie attività del Centro Visite. La permeabilità di questa , chiamiamola “scatola in legno”, varia durante l’anno tramite le portefinestre a libro e il sistema di protezione solare a listelli regolabili. La struttura in legno si apre verso la corte in posizione contrapposta rispetto all’ingresso principale dell’edificio in pietra, ottenendo così uno ambiente continuo tra aperto e coperto, interno ed esterno. Le strutture preesitenti delle due pensiline per il tiro al piattello vengono riutilizzate, diventando dei punti di osservazione del paesaggio in valle con vista diretta verso la zona a macchia mediterranea. Le pensiline mantengono la loro struttura portante, ma i pannelli di copertura vengono sostituiti da un sistema a pannelli fotovoltaici integrati. La forma sommaria delle pensiline non è cambiata sostanzialmente, mentre è completamente trasformata la loro destinazione d’uso e il rapporto che si crea con l’ambiente circostante. Una strategia simile viene impiegata per le due fosse una volta occupate dalle macchine per il tiro dei piattelli. La soluzione è quella di lasciare il segno delle fosse visibile sul terreno, anche se il cemento viene rimosso. La proposta è di riutilizzare le fosse come luoghi di riferimento, o i così detti “landmarks”. Il terreno viene modellato a gradoni per creare dei giardini/orti, dove i visitatori possono prendersi cura della cresita di piante locali, possono sedersi, osservare ed essere in contatto con la natura. Dei pannelli informativi illustreranno il confronto tra le fosse prima e dopo l’intervento progettuale per ricordare ciò che è stato e imparare da questo esempio. Una volta illustrato il progetto di tesi, nuovamente in sede a Milano è stato deciso insieme al relatore italiano di svolgere alcune valutazioni ambientali e ad apportare di conseguenza le modifiche necessarie per ottimizzare il funzionamento bioclimatico del progetto .

Foster sustainability through revalorisation. A project in a dismissed nature reserve in Sicily

KATEROVA, LYUBA IVANOVA
2012/2013

Abstract

After a personal visit in Sicily, and more in particular after exploring into detail the Oriented Nature Reserve “Bosco di Santo Pietro, I had the idea to dedicate my Master thesis on a project that could foster appreciation, conservation and sustainable fruition of “Bosco di Santo Pietro”s territory. The work presented in this volume is the outcome of this exact goal setting. The first part of this work presents the outcome of a personal visit in Sicily, and more in particular of a detailed site survey of the Nature Reserve “Bosco di Santo Pietro” in order to identify both problematic areas of the territory, available resources and development potential. The Site Survey concerns the naturalistic and cultural value of the area and its state of decay. Secondly the analysis is referred to the main activities that promote natural enhancement in the territory of "Santo Pietro” with the purpose to identify how the project can fit into the local reality and collaborate for the promotion of sustainable tourism and to raise the naturalistic value of the area. As a result of the conducted analyzes the project concept is settled: to provide additional space for the activities of the local Nature Museum of Mediterranean Maquis. It has to be a Visitor Center with the purpose to involve practical tasks connected to the museum program and create public participation, particularly addressed to schools. The building space has to be flexible, since it has the aim to provide shelter for the local volunteers firefighters during their working period of six months a year. By using local materials, sustainable design strategies and renewable energy resources, the building project has the opportunity to achieve its initial goal setting. With the help of preliminary bioclimatic analysis and selected case studies, and by revalorization of the pre-existing site structures, the design project is gradually developed. One part of the pre-existing structures are preserved and reused, while a newly built part is developed more into detail. In the end there is a brief quality check in order to see how far was it possible to obtain results in accordance with the concept requirements and goals.
SYVERSEN, INGER LISE
ARC I - Scuola di Architettura e Società
22-lug-2013
2012/2013
Dopo una visita personale in Sicilia, e più in particolare dopo un sopralluogo approfondito della Riserva Naturale Orientata Bosco di Santo Pietro, ho avuto l’idea di dedicare la mia tesi di Laurea Specialistica a un progetto che promuove la valorizzazione, la conservazione e la fruizione sostenibile del territorio di “Bosco di Santo Pietro”. Il lavoro presentato in questo volume racchiude il risultati ottenuti in seguito alla definizione di tale obiettivo. Durante la mia visita ho scoperto che il patrimonio naturalistico di “Bosco di Santo Pietro” stava gradualmente scomparendo per via della non curanza delle autorità locali e per via degli interessi politici ed economici coinvolti, provocando un crescente sfruttamento di quella terra. Insieme alle invevitabili conseguenze, ho scoperto che le strutture turistiche presenti erano in stato di degrado per mancanza di fondi e per la crescita diffusa e sempre maggiore del suolo agricolo a spese della superficie rimanente di macchia mediterranea. Probabilmente la piaga peggiore del “Bosco di Santo Pietro è rappresentata dagli incendi dolosi, che occasionalmente si ripropongono sul territorio. Per via degli interessi economici di alcuni in un attimo ettari di vegetazione secolare di enorme importanza ambientale vengono distrutti, contribuendo al fenomeno crescente di desertificazone presente in Sicilia. Ho incontrato sia individui, che organizzazioni locali che sono impegnati nella promozione e la salvaguardia del territorio di Santo Pietro e che lavorano attivamente per il miglioramento delle sue condizioni. Ho scoperto l’esistenza di alcuni progetti appena conclusi ed alcuni sul punto di partenza, impegnati in differenti aspetti dello sviluppo sostenibile del territorio, come ad esempio la rinaturalizzazione della vegetazione autentica locale, il restauro e il riutilizzo di alcuni edifici del centro storico del Borgo di Santo Pietro e delle strategie per attirare turismo di tipo sostenibile e aumentare l’interesse pubblico nei confronti dell’area. In un momento consecutivo alla mia visita personale, sono stata informata che il Decreto Istitutivo che dichiarava “Bosco di Santo Pietro” una Riserva Naturale Orientata è decaduto per motivi ignoti. Nonostante la mancanza di una vera e propria motivazione per tale avvenimento, ancora ad oggi Santo Pietro non ha riacquistato il suo status di riserva, perdendo in ques’occasione il diritto di essere naturalisticamente tutelato e rischiando la sua completa estinzione. Alla luce di questo fatto l’idea di progetto di questa tesi è diventata ancora più forte nell’intenzione di promuovere iniziative che aggiungano valore al territorio, attirando allo stesso tempo maggiore interesse verso la zona. In seguito all’analisi dei principali attori, che operano sul territorio con lo scopo di proteggere e promuovere il patromonio ambientale della macchia mediterranea, ho individuato il museo naturalistico locale come una struttura con potenzialità di ulteriore sviluppo . Pur essendo strettamente legato alle attività scolastiche, il museo ha a disposizione una superficie ridotta e di conseguenza non è dotato di spazi per lo svolgimento di attività pratiche come corsi di educazione ambientale, di conoscenza del territorio e laboratori dedicati ai mestieri tradizionali e la vegetazione locale. Questo genere di attività non sono previste altrove all’interno della riserva. Inoltre il museo è completamente privo di spazi all’aperto e di conseguenza al suo interno è soltanto possibile visitare la mostra permanente. La mia idea è stata quella di progettare una struttura di supporto dove collocare le attività non presenti per poter trasformare la visita al museo naturalistico in un’esperienza completa dove gli ospiti non sono più soltanto visitatori, ma diventano partecipanti e vengono coinvolti attivamente nella conoscenza e preservazione del territorio. Sempre durante la fase di studio del territorio ho scoperto che all’interno del Borgo di Santo Pietro erano state istituite delle squadre volontarie di antincendio, attive all’interno della riserva da maggio a ottobre per tutelarla l’area nel periodo a maggior rischio di incendi naturali o dolosi. Visto che la presenza delle attività antincendio sul territorio di Santo Pietro è di carattere temporaneo e a causa delle restrizioni dettate dal Regolamento della Riserva sulle nuove costruzioni in zona A, non è stata prevista una base per le squadre antincendio. Per potersi riparare hanno avuto a disposizione una tenda da campeggio, dove non hanno la possibilità di custodire la loro attrezzatura professionale e di ricevere adeguata protezione in caso di condizioni climatiche sfavoreli, soprattutto dal sole cocente tipico della Sicilia nei mesi caldi dell’anno. Durante la mia visita ho individuato un’area all’interno del Borgo che ha richiamato la mia attenzione in quanto un ex-campo di tiro al piattello dismesso in forte stato di degrado. La sua collocazione in una posizione strategica in prossimità immediata al museo naturalistico e al centro abitato e ben collegata alla strada principale, lo ha reso un luogo particolarmente adeguato per inserire il tipo di progetto che volevo sviluppare. Allo stesso tempo la sua precedente destinazione d’uso come campo di tiro al piattello, senza dubbio in forte conflitto con i requisiti all’interno di una riserva naturale, poteva essere vista come un’opportunità di riqualificare la zona in accordo con gli obiettivi progettuali posti. In questo modo il concept progettuale ha preso la sua forma definitiva, ovvero quello di creare un Centro Visite a supporto e in collaborazione con il Museo Naturalistico locale, che però al suo interno deve dare ospitalità temporanea per sei mesi all’anno alle squadre antincendio volontarie, adeguando parte dei suoi spazi a questo tipo di flessibilità d’uso. Una volta stabilite le strategie progettuali, sono stati selezionati ed analizzati alcuni casi-studio inerenti da cui prendere spunto. Inoltre sono state svolte delle analisi bioclimatiche di tipo preliminare. L’insieme degli elementi essenziali ottenuti tramite questa ricerca hanno portato alla stesura dell’aspetto architettonico del progetto di tesi. Una volta definito il concept progettuale, è stata svolta un’analisi del’area di progetto, considerando le strutture preesitenti e le risorse disponibili. Si è deciso di progettare una struttura realizzata in pietra locale rifacendosi alle tradizioni antiche siciliane, la quale si apre verso un cortile interno, così come si faceva negli antichi Bagli siciliani – che erano delle fattorie feodali con ampie corti interne dove si svolgeva una buona parte dell’attività contadina. In maniera analoga a quella del Baglio, il cortile diventa un’estensione dello spazio visitabile, che procura un’ampia zona ombreggiata durante i mesi estivi in modo da poter svolgere diverse attività pur rimanendo protetti dal sole diretto. Mentre i muri portanti in pietra di spessore consistente creano massa termica, isolando l’interno dell’edificio dalle condizioni climatiche estreme. Una copertura articolata e leggera, integrata nella composizione architettonica del progetto, modulata in base alle ottimali angolazioni rispetto all’inclinazione dei raggi solari durante l’anno, svolge la tripla funzione di raccolta delle acque meteoriche, ombreggiatura e integrazione dei sistemi di pannelli fotovoltaici e solari per la produzione di energia elettrica e acqua calda. Un’ulteriore superficie per le attivita del Centro Visite viene aggiunta tramite l’installazione di una struttura cubica di tipo leggero, realizzata in pannelli di legno e vetro, collocata sempre al di sotto dello stesso sistema di copertura. Questa aula per le attività didattiche e i laboratori di educazione ambientale è dotata di un’ampia parete adibita ad armadio per poter immagazzinare le attrezzature delle squadre antincendio quando non vengono utilizzate, oppure gli arredamenti per le varie attività del Centro Visite. La permeabilità di questa , chiamiamola “scatola in legno”, varia durante l’anno tramite le portefinestre a libro e il sistema di protezione solare a listelli regolabili. La struttura in legno si apre verso la corte in posizione contrapposta rispetto all’ingresso principale dell’edificio in pietra, ottenendo così uno ambiente continuo tra aperto e coperto, interno ed esterno. Le strutture preesitenti delle due pensiline per il tiro al piattello vengono riutilizzate, diventando dei punti di osservazione del paesaggio in valle con vista diretta verso la zona a macchia mediterranea. Le pensiline mantengono la loro struttura portante, ma i pannelli di copertura vengono sostituiti da un sistema a pannelli fotovoltaici integrati. La forma sommaria delle pensiline non è cambiata sostanzialmente, mentre è completamente trasformata la loro destinazione d’uso e il rapporto che si crea con l’ambiente circostante. Una strategia simile viene impiegata per le due fosse una volta occupate dalle macchine per il tiro dei piattelli. La soluzione è quella di lasciare il segno delle fosse visibile sul terreno, anche se il cemento viene rimosso. La proposta è di riutilizzare le fosse come luoghi di riferimento, o i così detti “landmarks”. Il terreno viene modellato a gradoni per creare dei giardini/orti, dove i visitatori possono prendersi cura della cresita di piante locali, possono sedersi, osservare ed essere in contatto con la natura. Dei pannelli informativi illustreranno il confronto tra le fosse prima e dopo l’intervento progettuale per ricordare ciò che è stato e imparare da questo esempio. Una volta illustrato il progetto di tesi, nuovamente in sede a Milano è stato deciso insieme al relatore italiano di svolgere alcune valutazioni ambientali e ad apportare di conseguenza le modifiche necessarie per ottimizzare il funzionamento bioclimatico del progetto .
Tesi di laurea Magistrale
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