Gli studi compiuti dal Dipartimento di Pianificazione dell’Università Iuav di Venezia del 1990, sul sistema insediativo dell’Area centrale veneta, hanno messo in evidenza un contesto territoriale che emerge per alcuni particolari aspetti di integrazione e per un carattere metropolitano: la città diffusa. Francesco Indovina, Laura Fregolent, Stefano Munarin e Maria Chiara Tosi la descrivono come una tipologia di città che deve il suo connotato storico-urbano: -alla dispersione di funzioni residenziali quasi sempre caratterizzate da edificazione a bassa densità ma anche alla distribuzione omogenea di attività produttive e commerciali; -alla rilevante mobilità individuale degli abitanti (in media 3 veicoli a famiglia), garantita da un sistema di connessioni stradali particolarmente fitto che riesce a garantire un’elevata accessibilità e le medesime potenzialità localizzative ad ogni zona del territorio; -alla tendenza degli insediamenti urbani ad allinearsi lungo le principali arterie commerciali che realizzano i migliori collegamenti tra i diversi nodi della rete; -alla densità ridotta ai minimi termini in cui predomina la casa isolata, il capannone industriale isolato (ma attrezzato), ampi spazi aperti parzialmente inedificati.

Le reti nella ricomposizione della città diffusa. Un network di servizi per la Federazione Camposampierese

NIOSI, TINDARO
2012/2013

Abstract

Gli studi compiuti dal Dipartimento di Pianificazione dell’Università Iuav di Venezia del 1990, sul sistema insediativo dell’Area centrale veneta, hanno messo in evidenza un contesto territoriale che emerge per alcuni particolari aspetti di integrazione e per un carattere metropolitano: la città diffusa. Francesco Indovina, Laura Fregolent, Stefano Munarin e Maria Chiara Tosi la descrivono come una tipologia di città che deve il suo connotato storico-urbano: -alla dispersione di funzioni residenziali quasi sempre caratterizzate da edificazione a bassa densità ma anche alla distribuzione omogenea di attività produttive e commerciali; -alla rilevante mobilità individuale degli abitanti (in media 3 veicoli a famiglia), garantita da un sistema di connessioni stradali particolarmente fitto che riesce a garantire un’elevata accessibilità e le medesime potenzialità localizzative ad ogni zona del territorio; -alla tendenza degli insediamenti urbani ad allinearsi lungo le principali arterie commerciali che realizzano i migliori collegamenti tra i diversi nodi della rete; -alla densità ridotta ai minimi termini in cui predomina la casa isolata, il capannone industriale isolato (ma attrezzato), ampi spazi aperti parzialmente inedificati.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
22-lug-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/81624