Con più di 11 milioni di abitanti, São Paulo si presenta oggi come il risultato di un’evoluzione frenetica che, in un secolo, l’ha vista passare da piccola cittadina a megalopoli di rilevanza globale. La velocità e il volume di questa trasformazione hanno comportato un succedersi rapido delle scelte di politica urbana che, talvolta, sono avvenute in assenza di un disegno coerente. In particolar modo l’enfasi data alle grandi infrastrutture viarie, ha generato un sistema stradale congestionato, causa dell’abbandono degli spazi aperti quali luoghi della socialità e della vita collettiva. A questo ha contribuito anche l’acuirsi dei contrasti sociali e della criminalità, a seguito dei quali São Paulo si è trasformata in una «città di muri» costruiti dai singoli gruppi sociali per difendersi o per isolare chi è ritenuto diverso. Negli ultimi anni le trasformazioni socio-economiche e la diminuzione dei crimini di strada hanno portato ad una progressiva riappropriazione degli spazi aperti e ad una riscoperta della scala di prossimità e degli intorni di vicinato. Ciò comporta la necessità di trovare nuovi spazi ove ricostruire tale dimensione collettiva, per tanto tempo trascurata. In molti quartieri l’abbandono in cui versano i tessuti urbani ha causato il formarsi di aree interstiziali, di spazi sospesi, sui cui il progetto potrebbe intervenire, trasformando così il degrado in occasione stessa della sua rigenerazione. A questo proposito è parso molto significativo il caso del Glicério, quartiere centrale e accessibile, a sud della Praça da Sé, ma, allo stesso tempo, degradato a causa della sua infelice ubicazione orografica e della presenza di un impattante viadotto che lo taglia. Già destinato a residenze operaie dalla sua fondazione, il quartiere non è mai stato riqualificato da parte della Prefeitura. Tramite la trasformazione degli interstizi, presenti nel quartiere, in una sequenza di interni urbani a destinazione pubblica, caratterizzati da funzioni diversificate, si intende proporre una strategia progettuale volta a realizzare nuovi spazi per la socialità, la cultura e il tempo libero e ad attraversare i margini che, attualmente, lo dividono.

São Paulo. Sequenze di interni urbani. Strategia progettuale per la rigenerazione delle aree interstiziali del Glicério

FUSARI, DAVIDE
2012/2013

Abstract

Con più di 11 milioni di abitanti, São Paulo si presenta oggi come il risultato di un’evoluzione frenetica che, in un secolo, l’ha vista passare da piccola cittadina a megalopoli di rilevanza globale. La velocità e il volume di questa trasformazione hanno comportato un succedersi rapido delle scelte di politica urbana che, talvolta, sono avvenute in assenza di un disegno coerente. In particolar modo l’enfasi data alle grandi infrastrutture viarie, ha generato un sistema stradale congestionato, causa dell’abbandono degli spazi aperti quali luoghi della socialità e della vita collettiva. A questo ha contribuito anche l’acuirsi dei contrasti sociali e della criminalità, a seguito dei quali São Paulo si è trasformata in una «città di muri» costruiti dai singoli gruppi sociali per difendersi o per isolare chi è ritenuto diverso. Negli ultimi anni le trasformazioni socio-economiche e la diminuzione dei crimini di strada hanno portato ad una progressiva riappropriazione degli spazi aperti e ad una riscoperta della scala di prossimità e degli intorni di vicinato. Ciò comporta la necessità di trovare nuovi spazi ove ricostruire tale dimensione collettiva, per tanto tempo trascurata. In molti quartieri l’abbandono in cui versano i tessuti urbani ha causato il formarsi di aree interstiziali, di spazi sospesi, sui cui il progetto potrebbe intervenire, trasformando così il degrado in occasione stessa della sua rigenerazione. A questo proposito è parso molto significativo il caso del Glicério, quartiere centrale e accessibile, a sud della Praça da Sé, ma, allo stesso tempo, degradato a causa della sua infelice ubicazione orografica e della presenza di un impattante viadotto che lo taglia. Già destinato a residenze operaie dalla sua fondazione, il quartiere non è mai stato riqualificato da parte della Prefeitura. Tramite la trasformazione degli interstizi, presenti nel quartiere, in una sequenza di interni urbani a destinazione pubblica, caratterizzati da funzioni diversificate, si intende proporre una strategia progettuale volta a realizzare nuovi spazi per la socialità, la cultura e il tempo libero e ad attraversare i margini che, attualmente, lo dividono.
MAGGIORE, CARLO ALBERTO
ARC I - Scuola di Architettura e Società
22-lug-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/81688