Prison and the city. A manual

In architecture sometimes it is very important to touch the topics, uncommon dew to their forbidden nature and the elevated attention, with which it has to be studied. The part of the society in a close relation with prisons, from the detainees themselves up to the people working for the sphere, all form a kind of a microcosm, a separate life inside a normal human one, and in many cases - a separate city, with its own rules and regulations. While having a relatively rigid structure and function principles, and thus being totally separated from the «behind the walls» urban life, in many cases, famous in history all over the world, the numerous examples of such organisms are right inside the city or somewhat close to it. Therefore, here comes the question of any connection between them, if it is possible and where exactly, or if there is any chance of their interaction, and in which points, or at which levels. Having been constructed as an official prison of the city of Milan in the late 19th century, in our epoch the San Vittore remained as a remand center, with many characteristics, similar to the jail, where the sentenced people stay. Having whitnessed the discussions on its requalification into another function, saving the architectural value as a monument, it finally got a decision to stay as it is, a remand center, and the reasons lie more in the social and political sphere. In any case, Carcere di San Vittore can now be distinguished by two main concepts, overlooking its future. Being a sort of an urban container in a dense historical city center, it becomes controversal to the proper development of the third millennium society. Though being a civil artifact, it cannot be anymore separated from the city dew to its location and and the quality and quantity of relationships that are intertwined and that the prison is able to generate. The potential of the place plays a vital role in the social aspect of the city. The 150 year old building has to be equipped for at least another 50 years. On the other hand, the microcosm inside the San Vittore Prison goes on having its own life, but dew to numerous questions and problems , thanks to poor political and economic organization, the life inside of it faces today the hard times. Having become a purely theoretical building in itself (as built by the rules of a panopticon), it proves its undeniable architectural quality and the convenience that it existed, reinforced by the fact that the prison was relatively popular with its inmates, as well as with the native milanese, who made “san vittur” be a collective name for all the prisons today.

In architettura è, a volte, molto importante ma interessante toccare temi non comuni, per il loro carattere a volte proibito, e per l'attenzione con la quale vengono studiati. Parte della società conessa direttamente con le prigioni, dai detenuti fino alla gente che lavora li, forma una specie del microcosmo, con una vita separata da quella ordinaria umana, piuttosto che una città separata, con le sue regole e ordinamento. Quel microcosmo, avendo una struttura e dei principi di funzionamento abbastanza rigidi e, essendo totalmente separato dalla vita "fuori le mura", in tanti casi, famosi nella storia, i esempi di quelle strutture sono direttamente dentro la citta, o al meno vicino. Dunque viene fatta la domanda, se esiste alcuna conessione tra di loro, e dove, o se c è qualche interazione , e a quale punto e livello. Costruito, nell'800, come la maggior prigione di Milano, San vittore è rimasto una Casa Circondariale della nostra epoca, con tante charatteristiche simili alle prigioni. Dopo numerose discussioni circa la sua requalificazione per altre funzioni, salvando pero il suo valore architettonico come monumento, finalmente si è deciso di mantenerlo come Casa Circondariale, per ragioni per lo più sociali e politiche. In ogni caso, il Carcere di San Vittore puo essere distinto da due concetti, che riguardono il suo futuro. Essendo una specie di contenitore urbano nel centro città, crea dei vincoli allo sviluppo di una società del terzo millenio. Come un manufatto civile, non può rimanere più separato dalla citta per le sue qualità della sua localizzazione e per le quantità di relazioni intrecciate, che il manufatto della prigione può favorire. La potenzialità di questo locale è molto importante per la vita sociale della città. Questo edificio di 150 anni dovrà essere ristruturato, in modo da almeno 50 anni di piu. Da un altro punto di vista, il microcosmo della prigione dentro San Vittore, continua la sua vità, però a causa delle tante domande e problemi, questa vita dentro sta passando tempi difficili. Essendo diventato un edificio teoretico (perche fu costruito dalle regole del panottico), il carcere prova la sua qualità architettonica e la convenienza della sua esistenza, forzato dal fatto che la prigione era popolare tranne i detenuti. I Milanesi l'hanno creato il nome "san vittur", indicando cosi, in generale, tutte le prigioni.